President: Giampaolo Pioli    |    Editor in Chief: Stefano Vaccara
English Editor: Grace Russo Bullaro 

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
People
June 7, 2019
in
People
June 7, 2019
0

Vivere con la SLA. La lezione di forza di Paolo Palumbo e Salvatore Mazza

"Che cosa mi manca di più? La capacità di fare una carezza alle mie figlie", confessa Salvatore, che, insieme a Paolo, è un esempio per tutti noi

Valter VecelliobyValter Vecellio
Vivere con la SLA. La lezione di forza di Paolo Palumbo e Salvatore Mazza

Paolo Palumbo.

Time: 3 mins read

Non so come esprimere quello che provo di fronte a storie, situazioni come quelle che seguono; ma penso di non essere il solo a provare emozione, senso di frustrazione rabbiosa; e a chiedermi vanamente che senso abbia tutto ciò, e perché accade…

Si chiama Paolo Palumbo, è un giovane chef sardo. È malato di una malattia che ancora non ha rimedio, la Sclerosi Laterale Amitrofica; tra gli altri ha stroncato Stephen Hawking, Luca Coscioni, Stefano Borgonovo. Paolo, come tanti altri malati di SLA, non si arrende: lotta in attesa che si trovi una terapia; è disposto a essere cavia per possibili protocolli. Potrebbe essere ammesso a uno di questi: nulla piu’ di un tentativo, appena una tenue speranza. Un appello promosso dalla vedova di Coscioni, Maria Antonietta ha raccolto oltre sessantamila adesioni: personaggi dello spettacolo, imprenditori, semplici cittadini; è in corso una raccolta fondi per potersi permettere viaggio e soggiorno in Israele, è là che può attuare la sperimentazione.

Una bella storia. Rovinata da persone difficilmente qualificabili. Assieme alla solidarietà arrivano anche tanti messaggi di irripetibile contenuto, volutamente non li mostriamo. I più gentili gli augurano di morire: che si rassegni, non si illuda, lui in Israele non ci arriverà. La mente umana è contorta, in questi casi, perversa. La rete, i social sono un progresso straordinario, un formidabile strumento. Ma possono anche diventare strumento di odio, esasperazione, frustrazione meschina e vigliacca. Il caso di Paolo esprime le due le facce di questa medaglia. Una realtà che dovrebbe far riflettere.

La storia di Salvatore Mazza è in una lettera che ha dettato. Una bella lettera, triste, malinconica, e insieme con una straordinaria, ammirevole, forza d’animo.

Scrive Salvatore: “Mi hanno chiesto: «Che cosa ti manca di più?». Bella domanda, soprattutto quando soffri di una patologia come la Sla che, un pezzo ogni giorno, ti porta via la vita (anche se, in realtà, la velocità può essere molto variabile). Di certo, non mi mancano le cose materiali, come del resto non mi sono mai mancate; però, sì, dire che non mi manca la possibilità di lavorare di più sarebbe una bugia, perché mi darebbe sicurezza maggiore, ma non è possibile e me ne sono fatto una ragione. Lo stesso discorso vale, in generale, per tutto ciò che attiene alla mia autonomia personale, che ormai è inesistente e che, con tutta evidenza, è il problema maggiore”.

Salvatore riesce ancora a deglutire e a respirare in modo indipendente, ma per il resto da solo non può fare niente; “sono più o meno un pacco”, dice di se stesso, “Dove vengo messo, sto. All’inizio, quando questo processo si andava manifestando, la sua rapida progressione mi atterriva, perché l’idea stessa di non essere autonomo – e di finire inevitabilmente per pesare sulla mia famiglia – era per me inaccettabile. Salvo, ovviamente, il doverlo accettare per forza, come con tutto ciò che questa malattia comporta. Se così non fosse, d’altra parte, ci sarebbe solo da impazzire”.

Sono trascorsi poco più di due anni dalla diagnosi. Salvatore si chiede: “Posso dire sul serio che non mi manca nulla? No, perché una cosa c’è che davvero mi manca tantissimo, terribilmente. Ed è la capacità di fare una carezza alle mie figlie. Può sembrare una cosa molto piccola nel mare delle privazioni che questa malattia ti impone. Ma non è così. E ogni volta che si avvicinano e mi abbracciano, vorrei poter sollevare quella mano e sfiorare i loro capelli come facevo quando erano piccole. Più di un bacio, più di un abbraccio, secondo me la carezza esprime meglio di ogni altro gesto la paternità, quel misto di tenerezza e di protezione, di attenzione e di cura che vorresti calare come una corazza perenne su di loro per difenderle.
E allora quella mano che non riesce più ad alzarsi, a rispondere alla mia richiesta di compiere quel gesto così semplice, facile ma tanto importante, mi lascia dentro una grande, inconsolabile tristezza. E poi va bene, di sicuro ha ragione mia moglie quando mi dice che si può accarezzare anche con gli occhi, ma non è la stessa cosa”.

Non vi vergognate se vi ritrovate gli occhi umidi. È giusto che sia così. Anche chi scrive, che può dire di averne viste parecchie, ha la vostra stessa reazione.

Share on FacebookShare on Twitter
Valter Vecellio

Valter Vecellio

Nato a Tripoli di Libia, di cui ho vago ricordo e nessun rimpianto, da sempre ho voluto cercare storie e sono stato fortunato: da quarant'anni mi pagano per incontrare persone, ascoltarle, raccontare quello che vedo e imparo. Doppiamente fortunato: in Rai (sono vice-caporedattore Tg2) e sui giornali, ho sempre detto e scritto quello che volevo dire e scrivere. Di molte cose sono orgoglioso: l'amicizia con Leonardo Sciascia, l'esser radicale da quando avevo i calzoni corti e aver qualche merito nella conquista di molti diritti civili; di amare il cinema al punto da sorbirmi indigeribili "polpettoni"; delle mie collezioni di fumetti; di aver diretto il settimanale satirico Il Male e per questo esser finito in galera... Avrò scritto diecimila articoli, una decina di libri, un migliaio di servizi TV. Non ne rinnego nessuno e ancora non mi sono stancato. Ve l'ho detto: sono fortunato.

DELLO STESSO AUTORE

A Pisa oltre la Torre c’era anche una giraffa

A Pisa oltre la Torre c’era anche una giraffa

byValter Vecellio
Anche la Chiesa di Zuppi vuole riforme per la Giustizia

Anche la Chiesa di Zuppi vuole riforme per la Giustizia

byValter Vecellio

A PROPOSITO DI...

Tags: Paolo PalumboSalvatore MazzaSLA
Previous Post

Con “The Piranhas” al via Open Roads, il cinema italiano al Lincoln Center

Next Post

“Una Marina di Libri”: Palermo diventa città della lettura

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Che eredità lasciare ai giovani con gli ospiti dei talk show?

Che eredità lasciare ai giovani con gli ospiti dei talk show?

byValter Vecellio
falcone capaci

Ricordare Capaci e le sue tante verità

byValter Vecellio

Latest News

New York non è una città per bagni pubblici

New York non è una città per bagni pubblici

byRosa Coppola
Pelosi, blitz a casa di Trump? Nessuno è sopra la legge

Il blitz dell’FBI a casa Trump fa infuriare i repubblicani

byMarco Giustiniani

New York

New York non è una città per bagni pubblici

New York non è una città per bagni pubblici

byRosa Coppola
Il saluto di NYC all’agente Jason Rivera: funerali a St. Patrick e sfilata sulla 5th

Lo sfogo dei poliziotti newyorkesi: “Pagati poco e trattati male”

byGennaro Mansi

Italiany

Torna in Sardegna il festival “MusaMadre”: richiamo della cultura e delle radici

Torna in Sardegna il festival “MusaMadre”: richiamo della cultura e delle radici

byManuela Caracciolo
“Senato&Cultura”: premiati gli imprenditori che rendono grande l’Italia nel mondo

“Senato&Cultura”: premiati gli imprenditori che rendono grande l’Italia nel mondo

byNicola Corradi
Next Post
“Una Marina di Libri”: Palermo diventa città della lettura

"Una Marina di Libri": Palermo diventa città della lettura

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In