Sasha Barbot è un artista dall'identità musicale raffinata e dal temperamento quasi schivo che é riuscito ad imporsi nel mondo della musica dance internazionale grazie ad una rara tenacia tipica del fondista più combattivo che non molla mai se non dopo il traguardo. Vive e lavora a New York dal 2012 ed é un talento italiano intrinsecamente multietnico e multiculturale. Di madre italiana e padre creolo francese de La Martinica, Sasha è figlio d'arte: il padre, Sammy Barbot, è stato un volto noto dello spettacolo italiano, come cantante, ballerino e conduttore di popolari programmi TV.
Ma è stato con impegno e costanza che Sasha Barbot è entrato di diritto nel circuito musicale di livello internazionale, grazie anche alla collaborazione con Sananda Maitreya ovvero l'intramontabile Terence Trent D'Arby.
Partiamo dall'infanzia. Sasha, come è stato crescere con un padre come Sammy?
Il rapporto con mio padre è stato fondamentale e strutturante. Sono cresciuto avendo a portata di mano una collezione di oltre 6.000 vinili che ascoltavo incessantemente perché in famiglia la musica era una costante, naturalmente. La fortuna è stata quella di aver avuto accesso alle più diverse tipologie musicali rendendo possibile familiarità con i diversi generi che negli anni ha prodotto una naturale capacità d'approccio verso la musica tutta. È stato così che da ben presto sono stato in grado di compiere salti stilistici disinvolti passando dal soul al rock e dalla disco al jazz, al funk e così via, sviluppando un'abitudine all'ascolto davvero fuori dal comune. Un aneddoto, tanto per capirci: avevo sei anni e venne in visita a casa Tulio De Piscopo, uno dei più grandi batteristi Italiani di sempre, e mi chiese, mentre disegnavo ascoltando musica in cuffia: “Quale canzone dei cartoni animati stai ascoltando Sasha?”. Risposi: “Ho appena finito di ascoltare i Police. Ora sto ascoltando i Pink Floyd”.
É un rapporto ingombrante quello con tuo padre?
Niente affatto. Lo ammiro e amo ripercorrere i passi da lui impressi durante gli anni di attività artistica. Mi piace molto realizzare che alcune delle cose da lui compiute abbiano cambiato la storia della TV italiana. Mi inorgoglisce. Sammy è stato il primo ad aver introdotto – durante gli anni '70 in Italia – il concetto di "classifica musicale" cambiando così per sempre il modo di percepire la musica a livello collettivo. Questo accadde con il programma televisivo Piccolo Slam su Rai Uno che lo rese un fenomeno del piccolo schermo in grado di conquistare grande popolarità. Riusciva a battere gli ascolti dei programmi del sabato sera ed era seguito da oltre 10 milioni di telespettatori! Anche con il programma Happy Circus ebbe un successo da record (programma in cui, per altro, mia madre era autrice) e la sigla del programma Aria di casa cantata da mio padre, riuscì a vendere solo in Italia un milione di copie rimanendo ai primi posti delle classifiche italiane ed europee per ben 15 settimane. Mio padre era un cantante, musicista, ballerino e conduttore televisivo in grado di racchiudere in sé quella figura rivoluzionaria capace di proporre concetti d'avanguardia che di fatto ringiovanirono la mentalità italiana di quegli anni, cambiandola. Insomma, davvero un bel personaggio!
Parliamo di te e della tue ultime fatiche musicali. Sananda Maitreya (Terence Trent D'Arby) ha segnato un'epoca nella musica, come nasce la vostra collaborazione?
Nasce a seguito di un'idea che ho avuto assecondando semplicemente il mio istinto. Mi spiego meglio, la release era un brano cantato a cappella con la sola voce di questo straordinario artista e tale erano la potenza e la bellezza dell'esecuzione che mi colpirono indelebilmente. Decisi quindi, ad un certo punto, di comporre la musica e di contattarlo successivamente. Terence Trent D'Arby ha cambiato il nome in Sananda Metreya e vive a Milano da molti anni ormai. Continua la sua attività concertistica in Italia ed in Europa che alterna alle produzioni musicali con la sua etichetta. Una volta pronto mi son attivato per contattarlo ed è stato così che ho realizzato la produzione musicale del brano collaborando anche con altri musicisti finché, ultimato il pezzo, l'ho presentato a Sananda. Il singolo con due remix dal titolo Deep Da dall'originale di Terence Trent D'Arby Us As Yet Untitled è stato pubblicato – previa approvazione dello stesso artista – dalla Treehouse Publishing, etichetta di proprietà di questo grande musicista. Questa sua decisione è per me motivo di grande soddisfazione ed orgoglio. Mi piace ricordare che nel 1998 Sananda vinse un Grammy Award come migliore cantante R&B. Per chi fosse interessato o curioso, il brano da me realizzato è ora disponibile su itunes, Beatport, Amazon, ecc…
Parlaci della collaborazione con la Zonin. Di cosa si tratta?
Trattasi di una delle produzioni 2014. Un brano musicale dal titolo Your Life, uscito a marzo 2014 con etichetta Energie Production, casa di produzione musicale con sede a Milano e Roma. Questo brano è stato scelto dalla Zonin, casa di produzione vinicola italiana, come colonna sonora per il loro ultimo spot televisivo rivolto al mercato statunitense. Gli spot sono attualmente in onda sulle più importanti reti televisive americane e questo genera una grande visibilità per me e la mia musica – anche perché compaio fisicamente nel video – e questo facilita il mio inserimento in circuiti nuovi dal respiro molto ampio. Una vera occasione direi, ne sono molto contento. Il brano ha anche una versione dance con il remix uscito a marzo 2014 con relativo video.
Qual è la tua identità artistica?
Sono un dj, cantante e compositore. Nei miei djset spazio dalla deep house, alla techno, ma anche al soul, al jazz e molto altro ancora e tale "spaziamento" é determinato dal contesto in cui mi trovo. I luoghi, gli ambienti ed i contesti son sempre diversi così come anche le persone e la musica stessa. Ogni volta tutto questo mescolarsi di elementi genera un'atmosfera unica ed irripetibile che ha una vibrazione chiara e precisa, incomparabile nel suo genere. È allora che iniziano a crearsi le onde che portano con sé tutte le informazioni in grado di descrivere precisamente il momento nella sua interezza. C'è un istante preciso in cui avviene la "magia" in tutta la sua ritualità. È in quel preciso momento che io mi fondo con la musica, incarnandola, divenendo una sorta di antenna in grado di captare tutte le onde che si susseguono una dopo l'altra. Io la identifico e la riconosco. Quella è l'onda musicale che mi guida ed io non oppongo ad essa alcuna resistenza ma anzi, la seguo e la assecondo sempre. È così che si viene a generare la giusta dimensione musicale che veste il momento quasi fosse un vestito fatto su misura!
Vivi a Brooklyn dal 2012 e sei attivo sul circuito di New York City. Torneresti a vivere in Italia?
Da quando sono in America l'amore per il mio paese è aumentato esponenzialmente anche perché stando lontani da casa ci si relaziona solo con le cose belle che hai lasciato e non con gli aspetti negativi che ti hanno invece spinto ad andare via. Non penso di rientrare almeno per il momento – anche perché torno spesso in Italia per lavoro – e la mia presenza nella capitale, che é anche la mia città, è una costante. Vado anche a Milano ed altrove in Europa e spesso anche ad Istanbul in Turchia dove vengo chiamato presso il Walk-in 29 dove viene trasmesso live il mio djset su Radio Power Fm , un importante network nazionale. Decisamente il rapporto con il circuito newyorchese ha fortificato la mia immagine di musicista, cantante e dj e questa è la città che mi alimenta ed ispira. Questa città ha davvero molto da offrire a tutti, dà infiniti input a qualsiasi livello.
Se voleste ascoltare la musica di Sasha qui a New York lo potrete trovare in moltissimi locali newyorchesi tra i quali il Cielo, Marquee, Space Ibiza NY, Beautique, Le Baron e molti altri ancora. Se invece siete in Europa, la prossima data da non perdere è il 29 novembre al Walk-in 29 di Istanbul.
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