Cosmoprof Worldwide Bologna è una piattaforma internazionale per il business della cosmetica e del benessere, fiera leader mondiale per l’industria della bellezza professionale a trecentosessanta gradi. Nel 2017 si festeggerà, con il doppio appuntamento di Hong-Kong e Las Vegas, il 50° anniversario di attività della piattaforma.
Con una superficie espositiva di 90.000 metri quadrati dedicati ai diversi settori della bellezza quali Cosmopack (packaging e contoterzismo), profumeria e cosmesi, naturale, estetica e SPA, capelli, unghie e tanto altro, nel 2016 Cosmoprof si é affermata nel settore del beauty e della cosmetica come realtà leader attraendo 2.493 espositori provenienti da 70 paesi, con 27 collettive nazionali e 3.135 marchi rappresentati.
Bologna Fiere Cosmoprof ha organizzato il terzo appuntamento di Cosmopack International Business Forum and Exhibition agli Spring Studios a New York City, con il sostegno di MISE, ITA, Cosmetica Italia, Polo Tecnologico della Cosmesi e ICMAD. Un appuntamento annuale che consente alle aziende italiane della filiera cosmetica, leader internazionali, di entrare nel mercato della East Coast americana incrementando così le proprie relazioni di business confermando al contempo il ruolo di Cosmoprof come osservatorio internazionale delle ultimissime tendenze beauty e dell’innovazione.
Dopo una presentazione con cena di gala cui ha preso parte anche la vice console Isabella Periotto, in calendario una due giorni, 11 e 12 maggio, ricca di eventi, workshop e convegni dedicati al settore con relatori di alto profilo. Abbiamo intervistato il direttore Cosmoprof, Enrico Zannini che ci ha raccontato i dettagli sull’evento. “Cosmopack New York é una parte della piattaforma Cosmoprof che identifica tutte le industrie cosmetiche in tutte le sue declinazioni – ci ha spiegato Zannini – Cosmoprof si trova a Bologna con la fiera più importante al mondo per il campo del beauty”.
Chi partecipa a Cosmopack New York?

“Qui a New York, con questo evento, si inquadrano tutte quelle aziende, e non i brand, che si trovano alle spalle dei marchi con cui tutti abbiamo una qualche familiartà. Questo evento ci permette di porre l’attenzione su tutti quei processi che si verificano prima che il prodotto sia finito, quindi parliamo di aziende che producono i macchinari in grado di creare il prodotto, del packaging, del contoterzismo e delle materie prime nonché della ricerca e dell’innovazione nel settore. Tutti i prodotti cosmetici, dallo skinhead care ai prodotti professionale per capelli, al make-up, hanno alle spalle un processo produttivo articolato fondato sopratutto sulla ricerca. Basti pensare che affinché un prodotto arrivi sullo scaffale é necessario avviare un processo assai strutturato e complesso che permetta di creare le varie fasi che porteranno a rendere possibile il prodotto finito. Ecco quindi i macchinari che compatteranno il prodotto che verrà inserito, successivamente, all’interno di un involucro. Una volta nell’involucro il prodotto deve essere impacchettato ed é proprio in questa fase che subentra l’azienda che si occupa del packaging. Insomma un mondo vasto e complesso fatto di competenze specifiche e settoriali”.
Qual è il ruolo della ricerca in questo settore?
“In questo campo si cerca continuamente di trovare risposte alle richieste del mercato, ed è per questo che esistono, tra le altre, figure come i formulatori che consentono, attraverso le loro indagini, di trovare soluzioni. Essi studiando i vari principi attivi che possano risolvere varie richieste e necessità, alle volte addirittura rivoluzionando l’intero sistema. Proprio a questo proposito mi viene in mente una delle soluzioni beauty trovate da una delle aziende italiane presenti qui a New York. Trattasi nello specifico dello smalto spray che una volta asciugato, se lavato con acqua e sapone, si rimuove dalla pelle rimanendo perfettamente fissato solo sulle unghie. Questo é possibile grazie al principio attivo usato. É un campo affascinate ricco di potenzialità sopratutto se pensiamo che il 60% del make up mondiale é italiano. Siamo i primi produttori di make up al mondo e, nonostante ci siano anche altri paesi molto competitivi noi giochiamo senz’altro la parte del leone nel campo della cosmesi. Questo é senz’altro reso possibile grazie agli standard di altissima qualità dei nostri prodotti. Siamo un esempio seguito in tutto il mondo”.

In cosa si distingue questa edizione rispetto alle prime due?
“Rispetto agli anni precedenti ci siamo concentrati molto sul reclutamento dei buyers assicurandoci che rispondessero a criteri ben specifici di altissima qualità del prodotto. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’agenzia dei trend più importanti al mondo, abbiamo potuto discutere con i maggiori esperti del settore su tendenze del momento e future. Un’altra bella novità degna di nota di questa edizione é senz’altro la collaborazione con Ilaria Niccolini della FTL Moda attraverso la quale siamo riusciti a creare un link tra l’industria cosmetica ed il sistema moda newyorchese, un’esperienza interessante e dalle molteplici potenzialità. Ilaria Niccolini ormai presente nelle sfilate della city da alcuni anni é divenuta esperta conoscitrice del settore della moda newyorchese”.
Qual è il rapporto delle aziende della cosmesi con il mercato americano?
“Il mercato americano é importantissimo e non é un caso che noi come Cosmoprof abbiamo due manifestazione su suolo americano. Una a New York e l’altra a Las Vegas con scadenza annuale a distanza di due mesi tra il primo evento ed il secondo. A luglio infatti saremo a Las Vegas. I due eventi Cosmoprof in terra americana si alimentano reciprocamente in modo virtuoso dando spinta vitale l’uno all’atro. É interessante constatare che Negli Stati Uniti si distinguano nettamente due mercati, quello della costa Atlantica e quello della costa Pacifica. Nella costa Atlantica si trovano marchi consolidati e nella costa Pacifica si piazzano i brand emergenti con molta più innovazione e ricerca. Il mercato americano é molto interessante anche e sopratutto per il nostro comparto produttivo”.
Il mercato americano inizia ad essere attento alla sostenibilità dei prodotti. Le industrie italiane hanno un impatto ambientale ridotto rispetto alle americane?
“Le aziende italiane vanno tutte verso la stessa direzione, ovvero quella della ricerca dell’ecosostenibilità. Noi come organizzatori fieristici cerchiamo di interpretare al meglio quello che il mercato comunica e registriamo tassi di crescita nei vari settori delle aziende che investono sul green e sono molte e sempre in continua crescita, infatti, nell’ultima edizione di Cosmoprof Bologna la parte green delle aziende ha avuto un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. Questo é un indicatore di crescita stupefacente sopratutto se questa crescita é contestualizzata all’interno di una realtà consolidata come la nostra dove i margini degli incrementi sono davvero difficili. Questo 22% la dice tutta su quanto la tendenza verso il green sia effettiva ed inarrestabile, a dimostrazione del fatto che le aziende italiane cerchino di ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente”.
Quale il rapporto, invece, con il mercato cinese? Vi spaventa?
“Il mercato cinese é un mercato decisamente aggressivo ma, avendo l’Italia puntato sulla qualità, siamo riusciti a rendere la competizione su questa piazza meno difficile. In passato l’universo del beauty cinese veniva considerato un mercato di produttori di basso livello, e forse lo era davvero, oggi invece si trovano aziende di ottimo livello e molto competitive. Paradossalmente i cinesi e le loro imprese sono divenuti compratori dei prodotti italiani per via dell’alta qualità da noi offerta. La piazza cinese é ad oggi un mercato importante per le aziende italiane che guardano all’Asia”.
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