Ambasciatrice del Made in Italy negli Stati Uniti, Ornella Fado, calabrese, romana di formazione ma newyorchese d’adozione, ha contribuito a diffondere la cultura contemporanea italiana in America al punto che nel 2009, l’allora sindaco di New York, Michael Bloomberg, l’ha incoronata esperta della gastronomia italiana durante la manifestazione “Italian Heritage Day”.
Ballerina, attrice, presentatrice, ma soprattutto una donna determinata che ha costruito da sola la sua carriera facendo leva sulla sua volontà, talento e caparbietà. Lo ha fatto smantellando clichè e luoghi comuni in un campo, quello enogastronomico, dove l’Italia era amata ma poco conosciuta.
Il suo programma Brindiamo!, in onda mercoledi, sabato e domenica sul canale 25 di NYC tv Life, è un appuntamento da non perdere per chi ama il Belpaese.
Lei, lavoratrice stakanovista e perfezionista, sorridente e raggiante come sempre, accompagna i telespettatori in un viaggio che inizia nei ristoranti italiani più conosciuti e non della Grande Mela. La vediamo in cucina intervistare celebri chef, degustare pietanze, suggerire ricette. Soprattutto,il suo viaggio non si ferma al cibo ma continua nelle tradizioni e nella cultura italiana. La sua Italia è un’Italia nuova, giovane e dinamica. Un’Italia di Italiani all’estero che si sono fatti conoscere e si sono affermati nel campo della moda, arti, enogastronomia. Il pubblico la ama e la segue con passione perché la sua italianità al 100 per cento garantisce il successo del programma.
21 anni fa è iniziata la tua avventura americana. In realtà tu non avevi in testa il sogno americano. In America ci sei arrivata per motivi personali.
E’ vero, non sono esattamente figlia dell’american dream; in Italia ero felice e la mia vita scorreva spensierata come si può esserlo solo a 20 anni. La mia carriera era agli albori ma già ricca di soddisfazioni. Dopo aver iniziato come ballerina con la compagnia di Diana Ferrara, etoilè del teatro dell'opera di Roma, sono stata rapita dal mondo della televisione partecipando ai programmi Rai più seguiti del tempo quali Fantastico 6, Un altro Varietà, Cinema che follia di Antonello Falqui, per debuttare poi al teatro Sistina con showman del calibro di Massimo Ranieri in Rinaldo in Campo e Jonny Dorelli in “Aggiungi un posto a tavola”.
La passione per la televisione è poi continuata in GBR fino a diventarne il voto ufficiale ed è in quell’occasione che ho scoperto la passione per la conduzione televisiva Poi, un breve ritorno al musical americano "A Chorus Line" dove ho conosciuto una persona davvero speciale, e così nel giro di pochi mesi mi sono sposata e dopo un anno esatto con la nascita di Carolina, la persona più importante della mia vita, mi sono trasferita negli States. Più che sogno americano il mio lo definirei un sogno d’amore!
Come è iniziata la tua carriera negli Stati Uniti?
La mia carriera negli Stati Uniti è iniziata grazie al desiderio di voler "preservare" la mia italianità e dalla voglia di far conoscere a mia figlia la nostra lingua e la nostra cultura italiana. Prima ancora di Brindiamo! sono orgogliosa di aver dato vita ad un progetto che aveva la finalità di insegnare la lingua italiana attraverso l’insegnamento della danza e della musica. Il progetto ha avuto un così grande successo che è stato accettato da alcune scuole pubbliche di NY come after school programs.
Brindiamo! è un programma di successo che ha contribuito a diffondere un'immagine diversa dell'Italia. Prima solo stereotipi e clichè anche sul cibo e la cultura. Tu hai puntato sulla cultura contemporanea. Come ti è venuta questa idea?
Brindiamo! è un contenitore di tutto ciò che amo, lo si può intuire sin dalla sigla di apertura del mio programma tratto dalla Traviata. Sono molto legata all’Opera di Giuseppe Verdi (il mio compositore preferito ) avendo debuttato giovanissima come ballerina professionista ballando la scena delle zingarelle con la Soprano Katia Ricciarelli.
Volevo dare una immagine attuale dell'Italia e volevo parlare di noi Italiani all'estero, raccontare i nostri sacrifici ed anche i nostri successi, ma soprattutto volevo creare una solidarietà tra gli italiani a NY ed offrire la possibilità di avere una voce ed un volto nei media americani, quindi Brindiamo! è diventata una finestra degli italiani all' estero sul canale pubblico di NY.
Ovviamente, e non è poco volevo dimostrare che a NY esistevano dei ristoranti italiani che meritavano attenzione, bisognava solo scoprirli e raccontarli al grande pubblico, con Brindiamo! scopro la ristorazione autentica italiana.
Chi è il pubblico di Brindiamo?
Brindiamo! a grande sorpresa ha un pubblico multi etnico.. gli afro americani ad esempio amano Brindiamo! così come agli italiani di seconda e terza generazione che grazie a Brindiamo! riscoprono i luoghi di origine della loro tradizione non solo enogastronomica.
Un programma, un magazine. A cosa stai lavorando ora?
Ovviamente lavoro al mio Brindiamo! e poi amo i mie speciali dall'Italia, ho anche creato degli speciali Brindiamo! On The Sea.. con la MSC crociere, alla scoperta degli italiani nel mondo ogni porto un ristorante ed una storia di immigrazione e poi le centinaia (e non esagero) di attività sulla nave; sto inoltre lavorando alla produzione di un nuovo Brindiamo! Brindiamo! In My Kitchen dagli studi televisivi di PBS 39.
Tu rappresenti la cd self-made woman. Hai iniziato da sola una carriera in America. Cosa ti senti di dire a chi vuole tentare il sogno americano? Pensi che l'America di oggi sia quella di una volta?
Sai ogni tanto mi pongo il problema e mi chiedo se magari non sono semplicemente una "control freak" piuttosto che una self made woman.
La verità è che nessuno ha mai bussato alla porta e mi ha offerto un programma televisivo da condurre o da scrivere, anzi ad essere onesti adesso il mio accento Italiano è diventato un asset del mio programma, ma 15 anni fa non potevo neanche fare audizioni perché avevo un accento straniero molto marcato.
Gli americani non sono abituati ad avere conduttori stranieri al contrario di quanto accade in Italia dove più gli accenti sono evidenti e più le soubrette sono amate. Ironicamente a New York, una città dai mille colori e dalle mille etnie hanno avuto successo solo conduttori con un background "Afro American, Asian American o Hispanic o ovviamente americani, ma nessuno con accento non americano. L’unica modo per poter realizzare il mio sogno di conduttrice negli USA è stato quello di riuscire a crearlo in completa autonomia e trovare in NYC Life, un’emittente lungimirante e desiderosa di raccontare l’ Italian Life Style. E così che è nato Brindiamo! la mia creatura. Mi prendo cura di tutto, produzione, testi, conduzione, occupandomi anche di tutti gli aspetti di marketing e promozione. Grandi sacrifici ma anche una grande soddisfazione. Nei momenti di scoramento e difficoltà ho seguito un vecchio detto che mia madre usava ripetere: Volere è Potere ed io davvero volevo tanto che alla tenera età di 40 anni ho intrapreso una carriera che amo e che svolgo nella città più competitiva del mondo: una famosa canzone cantata da Liza Minnelli dice "if you can make it here you can make it anywhere …”
Sei molto legata all'Italia, non solo per lavoro. Pensi che la tua carriera televisiva sarebbe stata possibile nel Bel Paese?
Si, sono molto legata all'Italia. Lì ho la mia famiglia ed i miei affetti legati all’infanzia. I miei programmi dall’Italia, “Specials”, sono nati dalla voglia di raccontare un’ Italia affascinante e bellissima, raccontandola nella sua modernità cercando di preservarla dai soliti clichè troppo spesso ancora in voga.
Mi piace credere che se fossi rimasta in Italia avrei continuato ad avere una bella carriera, sono stata una delle prime ballerine a sfidare il mondo del musical e delle commedia musicale, pensa che avevo solo 21 anni quando ho debuttato con Massimo Ranieri come protagonista femminile nel famoso Rinaldo in campo al teatro Petruzzelli di Bari nel ruolo di Angelica. Cantavo ballavo e recitavo .. “I was a triple threat”. Magari avrei avuto una bella carriera, ma certamente non sarei riuscita a fare quello che faccio adesso.
Che immagine e rapporto si ha con l'Italia dopo aver vissuto a lungo negli Stati Uniti?
L'Italia ha sempre una immagine favolosa, abbiamo dei posti incantevoli che il mondo ci invidia, viverci non saprei… Ormai vivo qui e NY la sento molto casa ma amo venire in Italia rivedere i mie amici, girare nuove puntate e stare con la mia famiglia.
Le differenze tra la vita professionale, nel tuo campo, in Italia e negli Stati Uniti?
Quello che amo di questo Paese è che persone come me che non amano aspettare ed aspettarsi nulla possono riuscire a realizzare i propri sogni facendo leva sulle proprie energie ed i propri talenti.
Mi dispiace dire che questo è molto più difficile in Italia. Troppo spesso devi conoscere quello che conosce quell'altro che ti presenta un amico che ha un amico che sicuramente ti può aiutare… Un vero e proprio nodo gordiano che spero riusciremo a recidere presto.
Hai lavorato nel cast di Fantastico ma oggi la televisione italiana non è più quella di una volta. Forse ci siamo troppo americanizzati?
Si ero una bimba di 19 anni quando ho debuttato nel famoso Fantastico 6 con il mitico Pippo Baudo. Per quanto riguarda l’evoluzione della televisione italiana non saprei esprimere un giudizio approfondito, quando sono in Italia non guardo molta TV ma americanizzarsi non è male se riusciamo a prendere il meglio .. ma se importiamo o copiamo reality show come Jersey Show… bhè si ci siamo americanizzati male.
https://youtube.com/watch?v=AIwXQQZLHBg%3Flist%3DUUTtQy3DhBRmHSI6Pt68RFPg
Anche in Italia sono arrivati i cooking show ed è esplosa la foodmania. In questo mare magnum, non pensi che tutti parlino troppo di cibo e spesso senza competenze?
E’ sicuramente così, c’è una vera e propria invasione di programmi di cucina e pur occupandomi di enogastronomia da oltre 10 anni mi piace pensare che Brindiamo! racconti, con gusto, non solo l’arte culinaria ma soprattutto lo stile di vita italiano, in modo onesto ed informativo, non amo i programmi super macchinosi con gare e giudici che spesso disprezzano il lavoro degli altri.
Una giornata speciale con Ornella a NY? Cosa ti piace fare e dove ti piace andare
Facciamo finta che e` primavera .. Andiamo a fare un bel brunch a Central Park alla Boat house di fronte al laghetto, dopo, per smaltire i waffles con maple syrupe io farei un giro in bici; poi magari andiamo a fare shopping magari a Soho o nel Meat Paking District. Personalmente non amo i gradi negozi ma preferisco le boutique. Continuiamo la passeggiata fermandoci al Disney store, ebbene si, sono una bambina intrappolata nel corpo di una donna, e poi dato che siamo a time square, non possiamo perdere l’ opportunità vedere uno spettacolo a Broadway,come Wicked .. Quest'anno festeggia 10 anni a Broadway a Must See e poi per concludere la serata una bella pizza tra amici ad una pizzeria di Brindiamo!