La lotta contro le mutilazioni genitali femminili (MGF) è stata al centro dell’attenzione ieri presso la sede delle Nazioni Unite a New York, dove l’Italia, in collaborazione con Burkina Faso e Gibuti, ai margini della CSW69, ha convocato una conferenza di alto livello per riaffermare il suo impegno duraturo nell’eliminazione di questa grave violazione dei diritti umani. L’evento, co-organizzato con il Programma congiunto UNFPA-UNICEF per l’eliminazione delle MGF e l’iniziativa Girl Generation, ha riunito leader globali e responsabili politici in un appello collettivo per accelerare gli sforzi contro questa pratica dannosa.
Aprendo l’evento, il Rappresentante Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite, l’Ambasciatore Maurizio Massari, ha pronunciato un discorso incisivo sottolineando che le MGF rappresentano “un attacco alla dignità, una ferita imperdonabile inflitta ogni anno a milioni di donne e ragazze.” Ha ribadito l’impegno incrollabile dell’Italia nell’eradicare questa pratica, sia a livello nazionale che internazionale, definendola “una prova della nostra umanità collettiva.”
La conferenza ha visto la partecipazione di numerosi esponenti di alto profilo, tra cui la Ministra degli Affari Umanitari del Burkina Faso, Maggiore Passowende Pelagie Kabore; la Ministra per il Genere e la Cultura dell’Uganda, Peace Regis Mutuuzo; la Consigliera Ministeriale per le Politiche di Genere dell’Egitto, Amal Amar; la Vice Ministra Assistente per gli Affari Globali del Canada, Patricia Peña; la Vice Direttrice Esecutiva dell’UNFPA, Diene Keita; e la Vice Direttrice Esecutiva dell’UNICEF, Hannan Sulieman.
L’Italia è stata a lungo tra i pionieri nella lotta internazionale contro le MGF, con radici che risalgono agli sforzi dell’ex Commissaria europea per i diritti umani e poi ministro degli Esteri, Emma Bonino. Sotto la sua guida, l’Italia è diventata una delle prime nazioni a promuovere l’eradicazione globale di questa pratica presso le Nazioni Unite, un impegno che continua oggi attraverso iniziative diplomatiche e finanziarie solide.
L’Ambasciatore Massari ha ribadito il ruolo guida dell’Italia, evidenziando che il Paese ha raddoppiato il suo contributo finanziario al Programma congiunto UNFPA-UNICEF nell’ultimo anno, mobilitando 4 milioni di euro per rafforzare le iniziative volte a eliminare le MGF nei paesi partner. “Il Programma sta producendo risultati importanti,” ha affermato, “e l’Italia resta determinata a garantire che questi sforzi portino a cambiamenti tangibili.”
A livello nazionale, l’Italia ha adottato misure rigorose per contrastare le MGF, riconoscendo la presenza di comunità provenienti da paesi dove la pratica è ancora diffusa. L’adozione della Legge n. 7 del 2006 è stata fondamentale per criminalizzare le MGF, imponendo severe pene a chi le pratica o le facilita. Massari ha sottolineato l’importanza della vigilanza, dichiarando: “Sappiamo che non possiamo considerarci esenti dal fenomeno. È necessario un monitoraggio costante e interventi efficaci per garantire che l’Italia resti un baluardo contro questa violenza.”
Inoltre, ha annunciato una prossima collaborazione con una grande università italiana per condurre una valutazione del fenomeno nel Paese. Lo studio aiuterà a sviluppare un “Piano di Comunicazione Integrato” finalizzato a sensibilizzare e prevenire attraverso campagne mirate.
I relatori della conferenza hanno fatto eco all’urgenza espressa dall’Italia nel contrastare le MGF e hanno sottolineato la necessità di una cooperazione internazionale. La Ministra degli Affari Umanitari del Burkina Faso, Maggiore Passowende Pelagie Kabore, ha evidenziato il ruolo cruciale delle nazioni africane nell’attuazione di programmi di base per modificare le prospettive culturali. La Ministra ugandese Peace Regis Mutuuzo ha sottolineato l’intersezionalità tra violenza di genere e necessità di politiche sostenibili per proteggere le giovani ragazze.
La Consigliera Ministeriale egiziana Amal Amar ha ribadito l’importanza di integrare le strategie di eliminazione delle MGF nei sistemi educativi nazionali, mentre la Vice Ministra canadese Patricia Peña ha sollecitato un aumento dei finanziamenti globali per sostenere approcci incentrati sulle sopravvissute. Diene Keita dell’UNFPA e Hannan Sulieman dell’UNICEF hanno entrambi sottolineato che l’azione collaborativa con le organizzazioni della società civile, i governi e le istituzioni internazionali è fondamentale per sradicare le MGF entro il 2030.
Molto apprezzato in sala il “poema video” della nigeriana Hafsat Abdullahi, Nigerian (sotto).
La leadership dell’Italia in questa battaglia, anche con il governo di Giorgia Meloni, è una testimonianza del suo impegno per i diritti umani e la dignità di donne e ragazze in tutto il mondo. “Non vacilleremo, non distoglieremo lo sguardo e non ci fermeremo finché ogni ragazza, ovunque, sarà libera dalla minaccia delle MGF,” ha dichiarato Massari nelle sue osservazioni conclusive.
La conferenza si è conclusa con un rinnovato impegno globale verso azioni concrete, tra cui un aumento dei finanziamenti, l’applicazione delle politiche e campagne educative. Mentre l’Italia continua a supportare con altri paesi questa iniziativa, la comunità internazionale si trova a un punto cruciale, in cui gli sforzi sostenuti e la cooperazione determineranno se l’obiettivo di eliminare le MGF potrà essere realizzato entro il 2030, come impongono gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (UNSDGs) di cui il numero 5 è dedicato ai diritti delle donne.