Il 5 aprile, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha rilasciato una dichiarazione sulla violenza di genere e COVID-19. “Oggi rivolgo un nuovo appello per pace in casa – e nelle case – in tutto il mondo”, ha affermato Guterres.
La violenza contro donne e ragazze aumenta a livello globale man mano che la pandemia di COVID-19 si diffonde, introducendo stress economici e sociali insieme a misure atte a limitare i contatti e i movimenti. Di conseguenza, molte donne sono ora intrappolate in casa con i loro maltrattatori.
Mentre anche gli uomini subiscono violenza domestica, le donne costituiscono la maggior parte delle vittime. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), una donna su tre nel mondo subisce abusi fisici o sessuali nella propria vita. Quando c’è una situazione di crisi, come disastri naturali, guerre o epidemie, il rischio di violenza di genere aumenta esponenzialmente.
Sebbene non siano ancora disponibili dati esaurienti, esistono già molte notizie profondamente allarmanti che documentano un aumento della violenza contro le donne in tutto il mondo. Diverse città negli Stati Uniti stanno segnalando picchi di casi di violenza domestica o chiamate verso numeri verdi locali, alcune delle quali hanno registrato un aumento percentuale di due cifre rispetto ai mesi precedenti o allo stesso periodo dell’anno precedente. In Francia, la violenza domestica è aumentata di un terzo in una settimana e in Australia le ricerche in rete su meccanismi di sostegno in situazioni di violenza domestica sono aumentate del 75%. Questi dati provengono da paesi con meccanismi di salvaguardia e segnalazione in atto. È ragionevole presumere che sarà molto difficile denunciare casi di abuso domestico in luoghi con istituzioni più deboli, dove anche le donne sono più vulnerabili.
Mentre il numero di casi di abuso potrebbe non aumentare durante la pandemia di COVID-19, come suppone Katie-Ray Jones, CEO della National Domestic Violence Hotline, le persone che si trovavano già in situazioni di abuso potrebbero dover affrontare violenze più estreme durante questo periodo di crisi senza più avere la possibilità di andare al lavoro o vedere amici per sfuggire al maltrattatore.
Inoltre, gli abusatori usano l’esposizione a COVID-19 come una minaccia, sfruttando l’incapacità delle donne di fuggire o chiedere aiuto. Assistenti sociali riportano casi in cui “l’abusatore ha usato COVID-19 come tattica per spaventarmi in modo da non andare a visitare la mia famiglia”, o un caso in cui “un operatore sanitario che ancora viveva con il suo abusatore ha chiamato e ha detto che quella sera era stata maltrattata fisicamente perché l’abusatore era convinto che stavo cercando di infettarli con COVID-19”. Altre donne hanno paura di essere cacciate o chiuse fuori di casa se mostrano sintomi influenzali come tosse o febbre, mentre altre hanno troppa paura del virus per andare in ospedale per cercare aiuto e curare le ferite inflitte dal loro partner.
Allo stesso tempo, i servizi di supporto sono in difficoltà. I gruppi della società civile che sostengono i sopravvissuti alla violenza domestica sono colpiti da misure di blocco o riallocazione. Molti rifugi per sopravissuti a violenza domestica sono stati costretti a chiudere o a reinventarsi come centri sanitari. I servizi giudiziari, di polizia e sanitari sono sopraffatti.
Dopo aver delineato tutte le lotte di cui sopra che affrontano i sopravvissuti alla violenza domestica, Guterres ha dichiarato: “Esorto tutti i governi a rendere la prevenzione e il ricorso alla violenza contro le donne una parte fondamentale dei loro piani di risposta nazionali per COVID-19”. I passi pratici verso questo sforzo dovrebbero includere, come indicato anche nella guida dell’OMS, maggiori investimenti nei servizi telematici e nelle organizzazioni della società civile, installazione di sistemi di segnalazione di emergenze nelle farmacie e nei negozi di generi alimentari, dichiarazione dei rifugi come servizio essenziale e garanzia che i sistemi giudiziari continuino a perseguire i maltrattatori.
“Insieme, possiamo e dobbiamo prevenire la violenza ovunque, dalle zone di guerra alle case delle persone, mentre lavoriamo per sconfiggere il COVID-19”, conclude Guterres.
Per le vittime e i sopravvissuti che necessitano di assistenza, la hotline (numero verde) nazionale per la violenza domestica è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Chiama il numero 1-800-799-7233 o 1-800-799-7233 per TTY, oppure se non sei in grado di parlare in sicurezza, puoi accedere a thehotline.org o inviare LOVEIS al numero 22522.