Il 3 aprile, dieci giorni dopo la sua prima chiamata a reprimere le armi, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres rinnova il suo appello per un cessate il fuoco globale. Il cessate il fuoco è essenziale per “rafforzare l’azione diplomatica, contribuire a creare condizioni per la consegna di aiuti salvavita e portare speranza in luoghi tra i più vulnerabili alla pandemia di COVID-19”, afferma Guterres. Tutti gli attori dovrebbero unire le forze per combattere l’unica battaglia condivisa del mondo oggi: quella contro il COVID-19.
Dal suo primo intervento sul tema il 23 marzo, ci sono stati segnali positivi che dimostrano che l’appello ha risuonato in tutto il mondo: è stato supportato da circa 70 Stati membri, oltre che partner regionali, attori non statali, reti e organizzazioni della società civile.
Leader religiosi, tra cui Papa Francesco, hanno espresso il loro sostegno al cessate il fuoco globale, e così anche più di 1 milione di cittadini privati, che hanno firmato una petizione a sostegno del messaggio del Segretario Generale su Avaaz.
Molte parti in diversi conflitti hanno accolto chiamata. Ad oggi, questi paesi sono: Camerun, Repubblica Centrafricana, Colombia, Libia, Myanmar, Filippine, Sudan del Sud, Sudan, Siria, Ucraina e Yemen.
Tuttavia, come notò Guterres, “C’è un’enorme distanza tra dichiarazioni e fatti”. In alcuni paesi i combattimenti non solo non si sono fermati, ma si sono persino intensificati. In quelle aree, tra cui Yemen, Libia e Afghanistan, i rappresentanti speciali e gli inviati speciali si stanno impegnando con gli attori del conflitto per aiutare a muoversi verso il cessate il fuoco sul terreno con il pieno sostegno del quartier generale.
Guterres ha anche fatto appello a tutti i paesi e attori che hanno il potere di influenzare i combattenti: “Chiedo a tutti quelli che possono fare la differenza di fare la differenza [e] sollecitare e fare pressione sui combattenti di tutto il mondo per mettere giù le armi”.
Per combattere COVID-19, ha concluso Guterres, “dobbiamo fare tutto il possibile per trovare la pace e l’unità di cui il nostro mondo ha così disperatamente bisogno”.