Vorrei invitare chi è davanti a un computer ad andare su Google e cercare “Atena Farghadani”. Troverà molte notizie importanti e interessanti, qualcuna anche pubblicata sui giornali o di cui parlano televisioni e radio; e troverà il testo di un appello di Amnesty International, questo:
Your Excellencies the Leader of the Islamic Republic of Iran, Head of the Judiciary, President of the Islamic Republic of Iran,
We, the undersigned, call on you to:
– Release Atena Farghadani immediately and unconditionally, as she is a prisoner of conscience;
– Ensure that Atena's conviction and sentence are quashed;
– Not punish citizens for expressing their right to free speech, including through artistic activities, as they are protected by the International Covenant on Civil and Political Rights, which Iran is signatory to.
La storia di Atena è la storia di una donna coraggiosa, quel tipo di donne che fa sperare e credere che se qualcosa di buono e di bello un giorno germoglierà anche in quegli sventurati paesi come l’Iran, lo si dovrà a donne come Atena: 29 anni, disegnatrice. È detenuta nel famigerato carcere di Evin a Teheran, condannata a 12 anni e nove mesi per “oltraggio”; ma anche per “attentato alla sicurezza nazionale” e “diffusione di propaganda ostile alle istituzioni”. In realtà è colpevole di pensare come non pensano gli ayatollah; e di aver osato disegnare vignette che prendono di mira esponenti del regime; perfino e nientemeno che la guida suprema, Alì Khamenei.
Nell’agosto 2014 i pasdaran la prelevano, la malmenano e trascinano in carcere. Rilasciata a novembre, è nuovamente arrestata: ha denunciato in un video diffuso attraverso Youtube i maltrattamenti subiti. Nuovo rilascio, quindi l'ultima incarcerazione, a gennaio. Altre denunce, per percosse e sevizie subite, uno sciopero della fame, le condizioni di salute che peggiorano a vista d’occhio. Un giorno Atena incontra l’avvocato difensore; alla fine del colloquio, si congeda con una stretta di mano. L’avvocato, Mohammad Moghimi, per questa stretta di mano, viene arrestato; il gesto è considerato “al limite dell'adulterio”.
Lo liberano dopo tre giorni, paga una cauzione di 60.000 dollari, resta comunque sotto accusa. Atena, è accusata di “condotta indecente” e “relazione sessuale inappropriata”; deve perfino subire un test di verginità e gravidanza nel carcere in cui è rinchiusa. Questi sono i fatti. Buona giornata.