L'8 Ottobre, per celebrare il sessantesimo anniversario dell' ingresso dell'Italia nelle Nazioni Unite, la sala del Consiglio economico e sociale (Ecosoc) del Palazzo di Vetro si è trasformata per una sera in auditorium, ospitando i Cameristi della Scala, i musicisti dell'orchestra del Teatro alla Scala di Milano, che hanno eseguito alcune "fantasie" (oggi si direbbe "cover") delle arie liriche più celebri di Giuseppe Verdi, composte ed arrangiate da contemporanei del maestro (spesso anche da suoi collaboratori) e rimaste dimenticate per oltre un secolo, ritrovate pochi anni fa e suonate nuovamente proprio dagli orchestrali della Scala in occasione del bicentenario della nascita del grande compositore.
Prima del concerto un breve discorso è stato tenuto dall'Ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante permanente dell'Italia alle Nazioni Unite, che ha ricordato come l'Italia e Milano si trovino per ora al centro della scena internazionale grazie anche ad EXPO, che verrà visitata dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon in occasione del World Food Day il 17 ottobre. L'orchestra è stata poi presentata da Filippo del Corno, assessore alla cultura di Milano, che ha ricordato come Ottobre sia in Italia il mese dedicato a Verdi (nato ad Ottobre 1813) e il profondo legame che ha unito Verdi e La Scala, che fu il teatro in cui si tennero tra l'altro la prima rappresentazione del Falstaff e la prima italiana dell'Aida, tra i più celebri capolavori composti da Verdi.
L'assessore ha poi voluto ricordare davanti ad una platea internazionale l'impegno di Milano nei rapporti con le altre città del mondo, introducendo brevemente il "Milan Urban Food Policy Pact" definito un "lascito di Expo" che impegnerà oltre 100 città del mondo (tra cui New York) nella lotta allo spreco del cibo e nella ricerca di modelli di approvvigionamento migliore per le città.
I concertisti hanno potuto infine iniziare, e, durante i pezzi proposti (adattamenti da Falstaff, Don Carlo, Aida, Il Trovatore e la Traviata) hanno conquistato il pubblico con delle esecuzioni tecnicamente perfette e dal fortissimo impatto emotivo, tanto da meritarsi sul finale ben due standing ovation e lunghissimi applausi.
Il particolare arrangiamento dei brani proposti, ricchi di virtuosismi, ha dato modo ai suonatori di mostrare tutta la loro abilità con gli strumenti, mentre le note familiari delle liriche verdiane accompagnavano l'esecuzione. Meritatissimi poi gli applausi per il violinista solista Francesco Manara, che, in particolare nell'arrangiamento della traviata, ha suonato con grande sentimento e coinvolgimento, conquistando il pubblico in sala. Con lui, a raccogliere prolungati e meritati applausi anche Massimo Polidori, violoncello solista, Roberto Nigro e Gianluca Scandola ai violini, Elena Faccani alla viola, Tatiana Patella al violoncello, Alessandro Serra al contrabbasso, Flavio Alziati al flauto, Guido Ghetti oboe, Mauro Ferrando clarinetto, Marion Reinhard, fagotto, e Claudio Martini, corno.