Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
August 21, 2015
in
Onu
August 21, 2015
0

Turchia tra ISIS, curdi e Iran: i calcoli spericolati di Erdoğan

Manlio GrazianobyManlio Graziano
Time: 4 mins read

La decisione del presidente turco Recep Tayyp Erdoğan di indire le elezioni anticipate segna una nuova tappa nel turbolento processo di trasformazione del Medio Oriente.

La crisi politica turca si è aperta, ufficialmente, con le elezioni del 7 giugno scorso, quando il partito di Erdoğan – l’AKP – ha perso la maggioranza assoluta per la prima volta dal 2003. In realtà, essendo il prodotto della combinazione di fattori interni e internazionali, quella crisi è iniziata almeno due anni prima, quando il colpo di Stato in Egitto ha messo bruscamente fine alla velleità di fare della Turchia il punto di riferimento delle giovani democrazie sorte dalle “primavere arabe”.

Quella velleità era sostanziata da una crescita economica sostenuta e regolare e dal processo di demilitarizzazione della società, che avevano caratterizzato i primi dieci anni del governo islamista democratico di Erdoğan. Se quei successi avevano fatto della Turchia il modello ideale delle piazze arabe in rivolta, ne avevano anche fatto la bestia nera dell’Arabia Saudita, che trovava un concorrente in più nel suo tradizionale tentativo (regolarmente frustrato) di stabilire la propria egemonia sul mondo arabo sunnita.

Il colpo di Stato del generale Fattah al-Sisi in Egitto ha fatto di nuovo pendere la bilancia dalla parte dell’Arabia Saudita. Da quel momento, la Turchia ha deciso di concentrare i suoi sforzi sull’ipotesi di regime change in Siria, sostenendo direttamente e indirettamente tutti i nemici di Bashar al-Assad, compreso l’ISIS. Il fatto che anche l’Arabia Saudita sostenesse tutti i nemici di Bashar al-Assad, compreso l’ISIS non ha attenuato la rivalità tra le due potenze sunnite: in politica internazionale non è infrequente che due paesi antagonisti sostengano la stessa causa con finalità diverse e per evitare di lasciarne gli eventuali benefici all’avversario.

In Siria, la Turchia si è trovata opposta a un rivale storico di stazza ben superiore all’Arabia Saudita: l’Iran. Tuttavia, la relazione di Ankara con Teheran non è paragonabile a quella con Riyad: sia per i legami storici ed economici tra Turchia e Iran, sia, soprattutto per l’assenza di sovrapposizione tra le aree di tradizionale espansione persiana e le aree di tradizionale espansione turca, eccetto nella regione cruciale della Mesopotamia. Ma è proprio il possibile compromesso in Mesopotamia a fare la differenza: se le zone sunnite (ora sotto controllo dell’ISIS) passassero sotto protezione turca e quelle sciite restassero sotto protezione iraniana, la sorte di Bashar al-Assad diventerebbe, a quel punto, una postilla burocratica.

Il riavvicinamento tra Teheran e Washington dovrebbe aver accelerato il movimento. Nel nuovo contesto, Ankara non può restare prigioniera di una coalizione anti-iraniana che ridurrebbe i suoi margini d’azione e la svierebbe dal suo obiettivo principale. Da qui l’interesse a lanciare un chiaro segnale all’ISIS (che non potrebbe resistere contro un vero esercito), e di consolidare il legame atlantico con gli Stati Uniti, che resta, malgrado tutte le giravolte, il più importante caposaldo della politica estera turca. Se Ankara ricucisse anche lo strappo con Israele (ipotesi tutt’altro che improbabile), si ricreerebbe – per quanto in forme totalmente differenti – quel triangolo formato dai tre paesi non arabi della regione che per decenni ha costituito l’asse portante dell’influenza americana in Medio Oriente.

È in questa luce che andrebbe vista la “svolta” di fine luglio, caratterizzata dagli attacchi contro l’ISIS e, soprattutto, contro i curdi vicini al PKK. Sul fronte ISIS, gli attacchi sono pressoché cessati, e quel che resta della “svolta” è l’apertura della base aerea di Incirlik alla “coalizione” anti-ISIS (di fatto, agli Stati Uniti); sul fronte curdo-PKK, invece, è guerra aperta.

Ma – occorre sottolinearlo – la Turchia non è contro i curdi in generale, ma contro una delle numerose frazioni in cui il nazionalismo curdo è frammentato. In passato, Ankara si è servita dei curdi come pedina regionale, di volta in volta contro la Siria, contro l’Irak e contro l’Iran. La Siria, a sua volta, ha tradizionalmente sostenuto, addestrato e finanziato i curdi del PKK per servirsene contro la Turchia (e l’Iran ha sostenuto i curdi irakeni contro Saddam Hussein).

Le azioni militari contro il PKK avvantaggiano le altre frazioni curde, e tra queste le due al potere nel Kurdistan irakeno: il Partito democratico, tradizionale alleato della Turchia, e l’Unione patriottica, tradizionale alleato dell’Iran. Inoltre, le azioni militari contro il PKK hanno dei risvolti di politica interna particolarmente importanti in questa fase di indebolimento dell’AKP: rappacificare il governo di Erdoğan con i militari e con quei settori del nazionalismo – di destra e di sinistra – da sempre ostili al riavvicinamento con i curdi di Turchia; e al tempo stesso tentare di demonizzare il partito curdo HDP che, con il 13% ottenuto a giugno, ha sottratto all’AKP la maggioranza assoluta.

La scommessa di Erdoğan è però tanto razionale quanto rischiosa: l’azione militare contro il PKK potrebbe rendere l’ISIS assai meno malleabile di quel che si spera ad Ankara; potrebbe riportare stabilmente il terrorismo curdo sul territorio turco, invelenendo i rapporti con un gruppo etnico che rappresenta il 25% della popolazione del paese. Infine, potrebbe non bastare a far vincere all’AKP le elezioni generali riprogrammate per novembre. Il cui esito dipende molto più dall’evoluzione dei rapporti di forza in Medio Oriente che dai calcoli spericolati di Erdoğan.

Share on FacebookShare on Twitter
Manlio Graziano

Manlio Graziano

Insegno geopolitica e geopolitica delle religioni alla Sorbona e all’American Graduate School in Paris. Ho scritto In Rome we Trust. Cattolici e vita politica americana (Il Mulino, 2016), Guerra santa e santa alleanza. Religioni e disordine internazionale nel XXI secolo (Il Mulino, 2015; ed. inglese Columbia University Press, 2016); The Failure of Italian Nationhood (Palgrave-MacMillan 2010, anche in francese e italiano); Identité catholique et identité italienne (L’Harmattan, Parigi, 2007); Il secolo cattolico. La strategia geopolitica della Chiesa (Laterza, Roma, 2010) e Essential Geopolitics: A Handbook (eBook Amazon, 2011). Collaboro con Limes, rivista italiana di geopolitica.

DELLO STESSO AUTORE

Manifestazioni no stop a New York: ucraini e russi uniti contro la guerra di Putin

La guerra della Russia in Ucraina e il disastro annunciato non solo per Putin

byManlio Graziano
Manifestazioni no stop a New York: ucraini e russi uniti contro la guerra di Putin

The Russian War in Ukraine is a Disaster Not Only for Putin

byManlio Graziano

A PROPOSITO DI...

Tags: Arabia SauditaErdoganIranISISISislamiciIsraeleSiriaTurchia
Previous Post

Sulle tracce di Alexander Archipenko da Parigi a New York

Next Post

Nubi di tempesta si addensano all’orizzonte dell’economia globale

DELLO STESSO AUTORE

Perché Trump, sull’immigrazione, ha ragione (con buona pace degli hipster)

Great Again? The United States Between Reckless Ambitions and Relative Decline

byManlio Graziano
Trump cavallo di Troia di Putin? No, patologico narciso specchio della crisi USA

Trump cavallo di Troia di Putin? No, patologico narciso specchio della crisi USA

byManlio Graziano

Latest News

Kirill, ‘mi congratulo con Leone XIV, spero sviluppo rapporti’

Kirill, ‘mi congratulo con Leone XIV, spero sviluppo rapporti’

byAnsa
Svizzera e Usa concordano di accelerare i colloqui su dazi

Svizzera e Usa concordano di accelerare i colloqui su dazi

byAnsa

New York

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

La ‘Buona Scuola’ sbaracca una classe dell’Istituto ‘Marconi’ di Racalmuto tra le proteste di docenti, studenti e genitori

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?