Proprio dopo le celebrazioni e la marcia dell’8 marzo per la Festa della donna, si è aperta lunedì alle Nazioni Unite la 59ª sessione della Commission on the Status of Women (CSW59), che vedrà per due settimane moltissimi eventi di alto profilo, conferenze, riunioni e seminari sulla promozione della gender equality e sull’empowerment of women (rispettivamente la parità di genere e il rafforzamento del ruolo delle donne, sotto ogni aspetto).
Per le prossime due settimane, gli Stati membri delle Nazioni Unite, le organizzazioni della società civile e agli organi dell'ONU discuteranno l'attuazione della Dichiarazione di Pechino del 1995 e la relativa piattaforma d'azione. La sessione di quest'anno è particolarmente significativa in quanto segna il 20° anniversario del documento di Pechino che ha dato alla luce al piano d'azione diventato modello per l'empowerment delle donne, e che si concentra su 12 aree critiche di interesse, dalle donne e l'ambiente fino alla lotta alla violenza contro le donne.
Ad aprire il lavori, il segretario generale dell’ONU, Ban ki-moon: “Le donne continuano a soffrire in modo sproporzionato a causa della crisi economica, dell’impatto dei cambiamenti climatici, dello spostamento causato dai conflitti, dalle persecuzioni e tanto altro”. Ban Ki-moon ah sottolineato che è proprio dalle fondamenta della Conferenza di Pechino del 1995 che bisogna costruire e completare il lavoro già avviato.
A rotazione, hanno fatto eco al capo delle Nazioni Unite relatori di spessore internazionali, tra cui il presidente dell'Assemblea Generale dell’ONU, Sam Kutesa; la Direttrice Esecutiva di UN-Women, Phumzile Mlambo-Ngcuka; il Vice-Presidente del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC), Oh Joon; e l'Amministratore del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), Helen Clark.
Il segretario generale ha poi evidenziato, dati alla mano, che “sin dalla Conferenza di Pechino, sempre più ragazze hanno raggiunto un maggiore accesso all’istruzione. La mortalità materna è stata quasi dimezzata. Molte più donne sono alla guida di imprese, governi e organizzazioni mondiali”, sollecitando tutti a fare di più. “Il nostro obiettivo deve essere 50:50 entro il 2030”, ha detto il segretario generale, esortando i governi a lavorare a stretto contatto con i gruppi e le organizzazioni che si battono per le donne, e invitando tutti gli uomini a credere e a lavorare per l'empowerment di quest’ultime.
Prendendo la parola successivamente, il presidente dell'assemblea generale, Sam Kutesa ha invitato gli uomini e i ragazzi ad essere sempre più coinvolti nel contribuire ad abbattere gli stereotipi di genere, le norme sociali discriminatorie, la violenza contro le donne, la mancanza di accesso alla carriera polita e al credito per le donne e altro ancora.

La Direttrice Esecutiva di UN Women, Phumzile Mlambo-Ngcuka durante l’apertura della CSW59 – Foto: UN Photo/Loey Felipe
La numero uno di UN Women, Phumzile Mlambo-Ngcuka, salita sul podio, ha ricordato che proprio 20 anni fa, come parte di un gruppo di strumenti e dichiarazioni internazionali, i paesi si erano impegnati a realizzare la parità di genere entro il 2005. Ciò non è avvenuto a causa di un’attuazione carente della legislatura. “Dobbiamo ottenere un cambiamento sostanziale entro i prossimi cinque anni e l'uguaglianza di genere prima del 2030 — ha detto Phumzile Mlambo-Ngcuka — Abbiamo bisogno di un'azione urgente e rinnovata oltre a un impegno politico più concreto”. Nel porre fine alla disparità di retribuzione, dire di no alle spose babine e nel sostenere la lotta globale contro la violenza sulle donne, gli uomini sono di vitale importanza. Bisogna promuovere “la mascolinità positiva”, ha ribadito Mlambo-Ngcuka.
Il vice-presidente dell’ECOSOC (Consiglio Economico e Sociale dell’ONU), Oh Joon, ha definito la Commissione come un elemento “indispensabile” del Consiglio, affermando che la CSW ha contribuito ai lavori dell’ECOSOC per far avanzare l'agenda dello sviluppo post-2015, integrando diverse dimensioni della parità di genere.
Pascale Boistard, presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il mese di marco, ha sottolineato il ruolo dei 15 membri del Consiglio nella promozione della parità di genere, ricordando come 15 anni fa il CDS abbia adottato una risoluzione su women in conflict con la speranza di veder progredire la parità di genere, il ruolo delle donne nella risoluzione dei conflitti e la sensibilizzazione sull'uso della violenza sessuale come tattica di guerra.
Infine, l’amministratrice del Programma dell’ONU per lo Sviluppo (UNDP), Helen Clark, sottolineando che c'è ancora molta strada da percorrere per realizzare la visione della Piattaforma d'azione di Pechino, ha affermato: “L'uguaglianza di genere e l'empowerment delle donne sarà fondamentale per realizzare l'agenda dello sviluppo sostenibile post-2015 oltre ai suoi obiettivi e traguardi”. Clark ha poi ricordato che MyWorld, l'indagine condatta a livello mondiale delle Nazioni Unite, ha avuto una risposta enorme da parte delle donne le quali, attraverso un voto online aperto a tutti, hanno selezionato quali dovessero essere le loro priorità future.
A margine della sessione di apertura della CSW59, il segretario generale ha incontrato Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia, lodandola per la sua guida negli sforzi per sconfiggere l’Ebola e congratulandosi per i progressi compiuti finora, sottolineando la necessità di rimanere vigili e promettendo il sostegno delle Nazioni Unite alla Liberia per il recupero post-Ebola.
L’Italia partecipa in prima fila ai lavori della Commissione, con una serie di eventi per l’occasione. A guidare la delegazione italiana sono il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova e Giovanna Martelli, consigliere del presidente del Consiglio dei Ministri per le questioni di genere. Entrambi hanno preso parte alla cerimonia di apertura della CSW59 assieme all’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea, Federica Mogherini. L'Italia ha ribadito in un comunicato il suo impegno sulle questioni di genere, riaffermando la priorità della lotta alla violenza contro le donne e le bambine e promuovendo il ruolo della donna quale costruttore di pace e sviluppo, così come l’eliminazione di ogni forma di sfruttamento e discriminazione.
L'impegno italiano sull'uguaglianza di genere sarà ribadito anche nel corso del dibattito che affronterà i temi connessi ai processi in corso per la definizione dell'Agenda di sviluppo post 2015 e per la verifica dell’attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza n. 1325/2000, Donne, Pace e Sicurezza.
La delegazione italiana parteciperà nei prossimi giorni a numerosi eventi al Palazzo di Vetro, tra cui alcuni improtanti incontri organizzati dall Rappresentanza Permanente all’ONU dell'Italia: martedì 10 marzo, Financing and Implenting Sustainable Development Initiatives through cooperatives; mercoledì 11 marzo, Girls at the Center. The importance of girls in ending violence against girls and women and meeting broader development challenges; giovedì 12 marzo, Productivity, Well-being and Gender Policies.