Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
January 21, 2015
in
Onu
January 21, 2015
0

Foreign fighters. Chi sono? Perché partono? Torneranno?

Lara LagobyLara Lago
Time: 5 mins read

 

È dicembre del 1993. Nessuno può ancora prevedere il crollo delle Torri Gemelle, che avverrà tra otto anni. Il giornalista Robert Fisk va in Sudan e incontra un guerriero anti sovietico, un uomo d’affari. È il primo incontro di questo tipo con un giornalista del mondo occidentale. Gli si siede davanti, ha una veste con frange dorate e tutt’attorno una schiera di oscuri mujaheddin arabi, nascosti dietro a barbe e silenzio. Non sono armati ma lo guardano a vista. Né Fisk né tanto meno il signore che ha di fronte immaginano che il loro dialogo servirà, tra 22 anni, ad altri giornalisti per contestualizzare un fenomeno che sembra nuovo e invece ha almeno, appunto, 22 anni. 

Il signore è Osama Bin Laden, il fenomeno è quello, esploso dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi, dei foreign fighters, i legionari della porta accanto, le persone che decidono di abbandonare famiglie, amici, lavoro e nazione di origine per raggiungere Siria e Iraq e unirsi alle file dei combattenti marchiati ISIS. 

mappaBin Laden in quell’occasione (come si legge nell’articolo che poi Fisk pubblicò per The Independent) spiegò i suoi progetti ingegneristici, illustrò la strada che stava facendo costruire da Khartoum a Port Sudan, parlò di migliaia di combattenti arabi, egiziani, algerini, libanesi, kuwaitiani, turchi e tunisini mandati in Afghanistan, sostenuti con armi e attrezzature e nel ’93 impiegati come manodopera in Sudan. Anche loro avevano lasciato il loro paese per unirsi al gruppo di mercenari, sovvenzionati e addestrati per combattere. Il fenomeno che vediamo ai nostri giorni non è poi così lontano: al posto di Afghanistan le mete sono diventate Siria e Iraq, al posto di cittadini di paesi arabi i nuovi arruolati provengono dall’Europa. La nuova ondata di combattenti stranieri si forma in Francia e Inghilterra, serpeggia tra ragazzi immigrati di terza e quarta generazione, legati ai paesi dove sono nati ma dai quali non si sentono ancora del tutto rappresentati. Il senso di rivalsa li porta ad abbracciare il fondamentalismo visto come via per il riscatto. “La jihad rischia di colmare l’assenza di senso anche spirituale e di vita di questi ragazzi – ha commentato il giornalista Massimo Fini durante la puntata dell'11 gennaio del talk show La gabbia, in onda su La7 – Arruolarsi per qualcosa di più grande vuol dire dare un senso all’esistenza”. 

Sbaglia chi pensa però che il fenomeno dei foreign fighters coinvolga solo ragazzini sprovveduti, come racconta a La VOCE di New York Lorenzo Vidino, esperto di terrorismo all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano e professore nelle università di Harvard, Zurigo e del Maryland. “I foreign fighters sono invece un gruppo molto eterogeneo di persone che varia sotto molti punti di vista: ci sono sì ragazzi di 14 anni ma anche gente di 50, sono per lo più uomini ma c’è un 15-20 per cento di donne, un 30 per cento sono convertiti all’islam. Dal punto di vista dell’educazione troviamo ogni tipo di background, si arruolano studenti universitari, dottorandi, gente con diverse posizioni lavorative oltre a criminali di strada e mezzi sbandati. Se dovessi trovare la caratteristica principale di questo fenomeno direi l’eterogeneità.” 

Il numero di adepti europei al Califfato aumenta ora dopo ora, difficile monitorarli. Dai 3.000 ai 5.000 avrebbero già lasciato il loro paese alla volta di Siria e Iraq: sarebbero partiti in 1.200 dalla Francia, in 800 dall’Inghilterra, 600 dalla Germania, 400 dal Belgio, 53 diventati 59 nelle ultime ore dall’Italia. Un fenomeno esploso nell’ultimo periodo visto che nel dicembre 2013 la presidenza lituana del Consiglio dell’Unione Europea parlava di 2.000 militanti. Ma perché lo fanno? 

Vidino

Lorenzo Vidino, esperto di terrorismo all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano

“Se nell’eterogeneità ritroviamo la loro caratteristica principale troviamo anche varie motivazioni, diverse da soggetto a soggetto – prosegue Lorenzo Vidino – Spesso ci sono più motivi che concorrono alla scelta. C’è chi parte per un senso di avventura: è natura umana soprattutto per i ragazzi giovani partire per andare a combattere, inseguendo il senso di gruppo, di avventura. L’euforia del maneggiare armi è un qualcosa che ha una certa attrattiva su una giovane età. Per altri invece prevale la volontà di andare ad aiutare, di difendere i musulmani che vengono attaccati, soggiogati, nella loro mente si fa spazio l’idea di andare a fare qualcosa di buono e positivo. Per altri il fattore religioso è più importante: vanno a contribuire alla creazione di questo stato utopistico che hanno creato, il Califfato, visto come un’esperienza unica di società perfetta. La maggior parte delle volte comunque le motivazioni sono un insieme di questi fattori”. 

Dopo l’11 settembre e l’aumento dei controlli le milizie hanno cambiato pelle e abbandonato i grandi gesti. Ora vincono i piccoli gruppi indipendenti che adescano normali cittadini europei preparandoli a colpire: predicatori itineranti, forum e social networks on line, persino le carceri sono pozzi di risorse dove l’ISIS attinge e recluta a piene mani. Alcuni dei foreign fighters italiani hanno un identikit, un nome e un volto: Giuliano Ibrahim Delnevo, genovese morto ad Aleppo a 23 anni, Giampiero F. 35 anni, in carcere in Iraq per terrorismo internazionale, Maria Giulia Sergio diventata Fatima Az Zahra, l’unica donna, 27 anni di Torre del Greco. L'ultima sua traccia la lascia su un volo da Roma per Istanbul a settembre del 2014, con conseguente entrata in Siria. Anas El Abboubi, marocchino naturalizzato italiano, 21 anni, residente nel bresciano che secondo la famiglia ora si trova in Siria. 

Persone partite dall'Italia spesso con in tasca un passaporto italiano. E se dopo l'addestramento dovessero ritornare in patria? Potrebbero rappresentare una minaccia?

Attawassol

Aziz Cherki Hosri, presidente dell’Associazione islamica marocchina Attawassol

La questione è delicata secondo Vidino: “Alcuni di quelli che ritornano non sono pericolosi perché non avranno voglia di avere più nulla a che fare con quel mondo. Tra chi tornerà ci sarà anche chi vorrà vivere una vita normale. Ci sono soggetti però che una volta ritornati vorranno vedere la loro vita in occidente come un’estensione della loro vita in Siria. Abbiamo già avuto i primi sentori. Non penso solo a Parigi ma anche all’attentato di Bruxelles del maggio dell’anno scorso dove un reduce della Siria ha ucciso quattro persone nel museo ebraico. Ma la questione da un milione di dollari è il capire, di questi centinaia e centinaia che tornano, quali potrebbero essere pericolosi e chi invece non lo sarà. Quello dei foreign fighters non è un fenomeno nuovo, quello che è nuovo ora sono le dimensioni.”

Nelle classifiche delle ragioni dei nuovi reclutati, spesso la religione, l’Islam, si posiziona ai primi posti. Ma davvero l’Islam c’entra così tanto con i foreign fighters? Lo chiediamo ad Aziz Cherki Hosri, presidente dell’Associazione islamica marocchina Attawassol che ha sede in provincia di Vicenza. “I foreign fighters si arruolano per diventare dei terroristi. Ma il terrorismo non ha paese, fede né religione. Noi musulmani stiamo vivendo giorni difficili, ci troviamo in mezzo ad un’islamofobia che non meritiamo. Dopo anni spesi nei nostri comuni italiani cooperando per l’integrazione e la pace ora ci viene gettato fango gratuito addosso per colpa di questi pazzi. Non lo diremo mai abbastanza: foreign fighters non sono l’Islam.” 

 

Share on FacebookShare on Twitter
Lara Lago

Lara Lago

Lara Lago, nata a Bassano del Grappa, giornalista collaboratrice de La Voce di New York fin dal 2013, dopo aver vissuto in Albania e ad Amsterdam, ora si divide tra Milano, dove lavora per Sky, e il Veneto, scrivendo di diritti e Bodypositivity.

DELLO STESSO AUTORE

Kalush Orchestra, la band ucraina vince l’Eurovision 2022 a Torino

Kalush Orchestra, la band ucraina vince l’Eurovision 2022 a Torino

byLara Lago
Sanremo 2022, vincono Mahmood e Blanco, due uomini che cantano d’amore

Sanremo 2022, vincono Mahmood e Blanco, due uomini che cantano d’amore

byLara Lago

A PROPOSITO DI...

Tags: estremismo islamicofanatismoforeign fightersISISOsama bin LadenSiriaterrorismoterrorismo internazionale
Previous Post

In Rome like in New York, the stadium is the temple of the modern mythology of sporting events

Next Post

Sicilia fallita, UE senza euro, Germania, debito pubblico e massoni: la risposta al lettore Pollono

DELLO STESSO AUTORE

La serata cover diventa Sanremoke, una fusione tra Sanremo e il karaoke

La serata cover diventa Sanremoke, una fusione tra Sanremo e il karaoke

byLara Lago
Drusilla Foer a Sanremo zittisce tutti, peccato abbia parlato troppo tardi

Drusilla Foer a Sanremo zittisce tutti, peccato abbia parlato troppo tardi

byLara Lago

Latest News

Donald Trump Appoints Fox News Host Jeanine Pirro Interim U.S. Attorney for D.C.

Donald Trump Appoints Fox News Host Jeanine Pirro Interim U.S. Attorney for D.C.

byDavid Mazzucchi
SWAIA Native Fashion Week 2025: la moda indigena conquista Santa Fe

Native American Fashion Takes Over Santa Fe at SWAIA Fashion Week 2025

byFilomena Troiano

New York

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Bartolomeo Pinelli, Maschere nel tempo di Carnevale presso la Piazza Barberini (riproduzione), 1835, Bibliotheca Hertziana

Grandi artisti dimenticati: Ray Johnson e Bartolomeo Pinelli

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?