È arrivata la tanto paventata opzione ‘nucleare’ finanziaria dell’Occidente contro la Russia di Vladimir Putin: gli Stati Uniti, l’Unione europea, il Regno Unito, il Canada, la Francia e l’Italia hanno annunciato l’espulsione di una serie di istituti finanziari russi dal sistema di comunicazione interbancaria Swift, che collega le banche di tutto il mondo e regola di fatto il grosso delle transazioni internazionali.
All’interno del pacchetto di sanzioni promesse dall’Occidente, che dovrebbero entrare in vigore a breve, sono inoltre previste misure atte a impedire che la Banca centrale russa possa compensare le perdite vendendo sui mercati le riserve monetarie accumulate da Mosca.
Nella mattinata di domenica, intanto, una serie di Paesi membri dell’UE hanno deciso di chiudere i propri spazi aerei alla Russia in ritorsione per l’aggressione di Mosca contro l’Ucraina: tra questi ci sono anche l’Italia e la Germania, che si aggiungono a Regno Unito, Irlanda, Finlandia, Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), Svezia, Romania, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia, Belgio e Islanda.
Nelle ore seguenti, è stata la Commissione europea a prendere la decisione di interdire l’intero spazio aereo UE ai voli russi.
#Ucraina – L’Italia chiude lo spazio aereo alla Russia
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) February 27, 2022
Sebbene non vengano escluse da SWIFT tutte le banche russe, come si era inizialmente ipotizzato, la decisione di escludere una consistente parte degli istituti russi costituisce un trionfo della diplomazia ucraina, che fin da giovedì aveva avviato un’azione di persuasione nei confronti di quei Governi più scettici a disconnettere Mosca da SWIFT. Tra gli esecutivi più recalcitranti ci sarebbero stati quelli europei, in particolar modo Francia, Germania e Italia, che però hanno abbandonato la loro ritrosia e deciso di far pagare caro al Cremlino il prezzo dell’invasione.
Nella giornata di sabato, era stato lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ad annunciare in un tweet, in seguito a un colloquio telefonico con Draghi, che Palazzo Chigi avrebbe appoggiato l’esclusione delle banche russe da SWIFT, definendo il passo italiano come “l’inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri due Paesi”.
This is the beginning of a new page in the history of our states 🇺🇦 🇮🇹. #MarioDraghi in a phone conversation supported Russia's disconnection from SWIFT, the provision of defense assistance. Ukraine must become part of the #EU.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 26, 2022
“La Russia sarà ritenuta responsabile e insieme faremo in modo che la guerra sia un fallimento strategico per Putin”, si legge nella nota congiunta dei Paesi occidentali. Secondo la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, “Putin ha intrapreso una strada con l’obiettivo di distruggere l’Ucraina, ma quello che sta facendo è distruggere il futuro del suo stesso Paese”.
È la prima volta che viene sanzionata la banca centrale di un Paese del G20, dato che Washington aveva sinora comminato sanzioni alle banche centrali di Corea del Nord, Iran, Venezuela. Prima volta anche in relazione alla cacciata di un’economia così importante da SWIFT, da cui sono sono stati rimossi fino ad oggi solo gli istituti di Iran e Corea del Nord.
La proposta di negoziato
Si rincorrono, nel frattempo, le voci su un possibile colloquio tra Zelens’kyj e Putin per raggiungere un accordo, quantomeno per un cessate il fuoco.
Il Cremlino ha proposto come sede negoziale la città bielorussa di Homel’, dove sarebbe già arrivata la delegazione russa, secondo quanto affermato dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.
Tuttavia, che l’incontro si svolga nella Bielorussia di Aljaksandr Lukašėnka – principale alleato e fiancheggiatore militare di Putin – ha fatto storcere il naso a Zelens’kyj, che chiede invece una sede neutra per sedersi al tavolo con il Cremlino.
La situazione sul campo
Quanto alla situazione bellica sul terreno, le truppe russe hanno aumentato la pressione sui porti strategici nell’Ucraina meridionale e prosegue tutt’ora l’assedio russo della capitale Kyiv.
#Ukraine 🇺🇦: shelling tonight in #Kharkiv. pic.twitter.com/3hFpGoGP7J
— Thomas van Linge (@ThomasVLinge) February 26, 2022
Corazzati di Mosca avrebbero inoltre raggiunto Charkiv, seconda città più grande del Paese e avamposto ucraino nel Donbass, dove sono in corso violenti scontri tra truppe russe e ucraine, e dove i russi avrebbero messo bombardato un gasdotto.
Nell’area della capitale, invece, durante la notte tra sabato e domenica si è verificata una grossa esplosione vicino a Vasyl’kiv, 30 chilometri a sud di Kyiv. Da venerdì sera Vasyl’kiv è infatti teatro di imponenti scontri militari nei pressi dell’aeroporto e del centro abitato.