Dopo aver parlato al telefono con la delegazione bipartisan del Congresso presente alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, guidata dalla vicepresidente Kamala Harris, e con gli alleati NATO, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è apparso alla Casa Bianca davanti ai giornalisti per informare la nazione sulle ultime informazioni riguardo la situazione ucraina.
“Vi informo su quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni e sullo stato delle relazioni degli Stati Uniti con gli alleati europei e con la NATO. Nonostante i tentativi dei russi di dividerci, sia dentro che fuori dai confini USA, posso confermare che non è successo. Il principale messaggio emerso dopo queste chiamate è: ‘unità, determinazione e decisione'”.
Biden ha accusato i russi di spargere notizie false su presunti attacchi ucraini contro civili nella regione del Donbass, affermando che “sarebbe illogico che in un momento del genere, l’Ucraina, con 150 mila soldati russi al suo confine, istigasse un conflitto”. Poi, ha sconfessato le accuse provenienti dai media russi che “in Donbass ci sarebbe in atto un genocidio”. Secondo Biden questa disinformazione fa parte del manuale usato già da Mosca per giustificare l’annessione della Crimea.
Il presidente statunitense ha quindi elogiato le forze militari ucraine che, a suo dire, stanno mostrando di saper giudicare la situazione e si rifiutano di cadere nelle provocazioni russe e spingerle alla guerra.

Dopo aver descritto l’accerchiamento compiuto dalle forze russe nei confronti dell’Ucraina, dalla Bielorussia fino alla Crimea, Biden ha affermato che l’attacco potrebbe arrivare nei prossimi giorni. “Crediamo che il loro obiettivo sia la capitale Kiev, una città con 2,8 milioni di persone. Denunciamo il piano russo non perché vogliamo un conflitto, ma perché vogliamo eliminare ogni giustificazione che la Russia cerca per invadere. Se la Russia continuerà con questo piano, si renderà responsabile di una catastrofica e inutile ‘War of Choice'”.
Biden ha ribadito che le forze militari della NATO sono in stato di allerta, ma solo per intervenire e difendere i Paesi dell’alleanza, confermando che non metteranno piede in Ucraina. “Ma continueremo a dare aiuti al Paese” ha assicurato, ricordando i 650 milioni di dollari in fornitura d’armi al governo ucraino per difendere la sua sovranità e i 500 milioni di dollari in aiuti umanitari.
Biden ha poi ricordato che questa settimana Washington ha assicurato una “linea di prestito garantita fino a 1 miliardo di dollari per aiutare l’economia ucraina. Gli Stati Uniti – ha aggiunto – continueranno ad aiutare il popolo ucraino e faremo in modo che i russi renderanno conto delle loro azioni. Siamo uniti e decisi. Siamo pronti a severe sanzioni contro la Russia se invaderà l’Ucraina. Ma ribadisco che la Russia può ancora scegliere la diplomazia. Non è troppo tardi per evitare un’escalation e tornare al tavolo della diplomazia”.
Il presidente USA ha ricordato che il ministro degli Esteri russo Lavrov ha accettato di ri-incontrare il segretario di Stato Antony Blinken il 24 febbraio in Europa, ma “se la Russia intraprenderà azioni militari prima di questa data, sarà chiaro che avranno sbattuto la porta alla diplomazia e scelto la guerra e, per questo, pagheranno un altissimo prezzo”.
Alla domanda di una giornalista che gli chiedeva se fosse convinto che il presidente russo Vladimir Putin abbia già preso la decisione di perseguire la via dell’invasione, Biden ha risposto: “Sì, sono convinto che l’abbia già presa”, e alla richiesta di confermare la sua risposta, il presidente americano l’ha ribadita, ma aggiungendo ancora una volta che la strada della diplomazia è aperta fino a che le truppe non varcheranno il confine.