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Antony Blinken intesa con Papa Francesco: nessun riferimento all’eucarestia di Biden

Colloquio in Vaticano di 40 minuti in un clima cordiale, poi con Di Maio, il Segretario di Stato americano ha ribadito l'"alleanza di valori" Italia-USA

Sonia TurrinibySonia Turrini
Time: 3 mins read

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken continua la sua visita ufficiale europea con due giornate nella Città Eterna, tra il Vaticano e la Farnesina.

La mattina è iniziata con una visita alla Cappella Sistina, seguita da incontri con i vertici del Vaticano: il segretario di Stato Parolin, l’arcivescovo Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, prima dell’udienza conclusiva con Papa Francesco.

Papa Francesco durante l’incontro il Segretario di Stato USA, Antony Blinken in Vaticano, il 28 giugno 2021 (twitter, @SecBlinken)

Il colloquio con Sua Santità è durato circa 40 minuti secondo il direttore della Sala Stampa della Santa Sede: “L’Udienza di questa mattina al Segretario di Stato Usa, Antony John Blinken, si è svolta in un clima cordiale (…) e per il Papa è stata l’occasione per ricordare il viaggio compiuto nel 2015 ed esprimere il suo affetto e la sua attenzione al popolo degli Stati Uniti d’America”. Al tempo, Biden era vicepresidente e, essendo cattolico romano, ebbe il ruolo di principale Cicerone del Papa durante la sua visita americana.

Il Segretario di Stato USA, Antony Blinken, visita la Cappella Sistina prima del suo incontro con il Pontefice in Vaticano, il 28 giugno 2021 (twitter @SecBlinken)

Blinken ha sfruttato la sua piattaforma Twitter per esprimere tutta la sua meraviglia per le opere d’arte custodite in Vaticano e per ringraziare il Papa: “è stato un grande onore incontrare Sua Santità nella Città del Vaticano. Sono estremamente grato della sua leadership e del suo impegno a combattere la crisi climatica e promuovere i diritti umani e la dignità umana nel mondo”. Un deciso cambio di registro rispetto alla visita di Mike Pompeo, che 9 mesi fa attaccò pubblicamente la Santa Sede per gli accordi con la Cina e la nomina dei vescovi. Su molti temi Vaticano e Washington sono ora allineate: clima, immigrazione, diritti umani, Iraq, Medioriente, libertà religiosa. Biden potrebbe recarsi a Roma a Ottobre per incontrare Papa Francesco.

Il Segretario di Stato USA, Antony Blinken durante l’incontro con Papa Francesco in Vaticano, il 28 giugno 2021 (twitter, @SecBlinken)

Sullo sfondo dell’incontro, sebbene nessuna delle due parti vi abbia fatto chiaro riferimento con la stampa, c’è la vicenda dell’associazione dei vescovi statunitensi, la Usccb, che in un primo momento aveva annunciato nuove regole per i ministri dell’eucarestia che avrebbero impedito di distribuirla al presidente Biden, cattolicissimo, ma reo di appoggiare le leggi sull’aborto, per poi ritrattare. Il documento che sarà votato e firmato a novembre sulla “coerenza eucaristica” non farà espresso divieto di distribuire il sacramento al presidente, ha assicurato la Usccb.

Gli impegni successivi del Segretario Blinken lo hanno visto impegnato con la Ministeriale plenaria della Coalizione anti-Isis, cui partecipano rappresentanti di 83 Paesi, co-presieduta insieme al ministro Di Maio, con cui Blinken è stato particolarmente affettuoso dopo un incontro bilaterale. “Grazie mio amico Di Maio”, ha detto, ricordando che “Luigi è stato il primo ministro degli Esteri” che si è recato a Washington DC dopo l’inaugurazione di Biden. Ha altresì sottolineato che tra USA e Italia vi è “un forte allineamento dei valori”, ed ha elogiato l’Italia come “un grande esempio di solidarietà”.

Italian Foreign Minister Luigi Di Maio, and US Secretary of State Anthony Blinken (state.gov)

Rispetto alla lotta all’Isis Blinken ha usato parole positive: “La coalizione globale per la lotta all’Isis ha raggiunto risultati significativi che riflettono quanto si può conseguire insieme. Abbiamo fatto progressi perché abbiamo lavorato insieme”. Ha invitato a non abbassare la guardia, soprattutto rispetto all’espansione dell’Isis in Africa, dove i Jihadisti reclutano combattenti “spesso tredicenni o quattordicenni”. Occorre “rinnovare il sostegno” della Coalizione globale anti Isis “per la stabilizzazione in Iraq e Siria”, dove la situazione resta critica: “ancora 10mila miliziani dell’Isis: una situazione insostenibile”.

(@twitter)

L’incontro con Di Maio ha toccato molti argomenti, incluso il complesso rapporto con la Cina. Il Ministro degli Esteri italiano ha assicurato che, pur essendo “partner commerciali di Pechino”, l’Italia è “alleata degli Stati Uniti”. In secondo luogo, i due hanno discusso dell’impegno particolare dell’Italia nella sconfitta di Daesh: “Siamo fra i principali contributori militari della Coalizione in Iraq. Siamo stati in prima linea, con l’Arma dei Carabinieri, nella formazione delle forze militari e di polizia irachene e curde. I nostri assetti aerei continuano a svolgere attività di rifornimento in volo, di ricognizione e sorveglianza e di trasporto del personale. Uno dei fiori all’occhiello del nostro ruolo in Iraq e nella Coalizione è l’attività a tutela del patrimonio archeologico iracheno che la furia iconoclasta di Daesh aveva tentato di distruggere: finanziamo missioni archeologiche sul terreno e i Carabinieri della Task Force ‘United for Heritage’ sono impegnati nel contrasto al traffico illecito di reperti. E continueremo a impegnarci”, ha spiegato alla stampa Di Maio.

Blinken ha chiarito che l’amministrazione americana appoggia pienamente (“forte sostegno”) la proposta italiana di affrontare la questione jihadista anche da un punto di vista sociale, oltre che militare, per erodere il consenso di cui i terroristi godono presso parte della popolazione.

 

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Sonia Turrini

Sonia Turrini

Sono laureata in psicologia, attualmente impegnata in un PhD in Neuroscienze a Bologna. Sono cresciuta con la cultura americana nell’aria, l’Herald Tribune in salotto, i libri dei grandi presidenti sulle mensole di casa, e Bruce Springsteen nelle orecchie. Non ho memoria di quando ancora non conoscevo Streets of Philadelphia, perché ero troppo piccola per ricordare. E pensavo parlasse di formaggio. Ho visitato gli Stati Uniti la prima volta, ancora ragazzina, nell’estate 2008, e ho passeggiato con la mia spilletta Yes We Can appuntata sullo zaino. Seguo con passione la politica americana da anni, e oggi ne scrivo sperando di portarci il valore aggiunto della mia formazione scientifica: le opinioni sono sempre ben accette, ma solo sulla base di fatti oggettivi, dimostrati e condivisi.

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