Dopo qualche mese di tregua, Covid-19 torna a far tremare. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte domenica 18 ottobre alle ore 21.30 ha parlato in tv alla nazione, annunciando il nuovo dpcm, pensato ed elaborato nel fine settimana, dopo l’allarmante aumento della curva epidemica di venerdì, che ha registrato 10.010. Oggi, gli infettati sono saliti a +11075 positivi su 146.541 tamponi effettuati. In Lombardia è record con 2975 nuovi positivi, seguita da Campania 1376, Lazio 1198 e Piemonte 1123. I ricoverati nelle terapie intensive aumentano, +750, e i morti di coronavirus sono 69.

Il nuovo decreto prevede un’ulteriore stretta per limitare gli assembramenti. Ai sindaci è stata data maggiore autonomia e “potranno chiudere vie o piazze” ha fatto sapere in diretta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
L’intervento più deciso riguarda bar e ristoranti. “Tutte le attività di ristorazione sono consentite dalle 5 del mattino a mezzanotte se il consumo avviene ai tavoli. Se il consumo non avviene ai tavoli, l’apertura è consentita fino alle 18”. E’ consentito un massimo di 6 persone per tavolo. E sono previste multe salatissime per chi non rispetterà le regole e il distanziamento. E’ stato anche deciso lo stop di eventi, sagre e fiere.

Nella pubblica amministrazione, lo smart working verrà incrementato del 75%, mentre alle aziende private è “fortemente raccomandato”. Verranno inoltre sospese le riunioni in presenza, che verranno sostituite dalle videoconferenze.
Esclusa invece la didattica a distanza. Il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina ha ribadito, nel corso della riunione, che “la scuola in presenza è fondamentale per tutti, dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado”. In diretta tv, Conte ha affermato: “Le attività scolastiche resteranno in presenza. Negli istituti secondari verranno consentite forme flessibili, con ingresso non prima delle 9 e con la possibilità di turni pomeridiani” per evitare assembramenti. La mossa aiuterebbe anche ad evitare l’affollamento sui mezzi pubblici.
In questi giorni si è parlato anche di limitazioni allo sport. I ministri Franceschini e Speranza hanno spinto per la chiusura di palestre e piscine. Una proposta che è sembrata assurda a molti, considerato che il settore ha affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza. Per la felicità degli sportivi, le palestre resteranno aperte almeno per una settimana. Il premier Giuseppe Conte ha avvertito: “Per le palestre c’è stato un intenso dialogo anche con il Cts, abbiamo notizie varie e contrastanti, lo dico molto francamente. Molto spesso i protocolli sono rispettati, altre volte no. Daremo una settimana per adeguare i protocolli e verificarne il rispetto. Se avverrà non ci sarà ragione di chiudere le palestre, altrimenti la settimana prossima saremo costretti a sospendere” le attività. Mentre “rimane vietato lo sport di contatto a livello amatoriale, e non sono consentite competizioni di livello dilettantistico amatoriale”.

Durante la conferenza stampa, il premier Giuseppe Conte ha precisato che “il dpcm incide su alcune attività e dobbiamo predisporci ad elargire ristori e ci sono diversi miliardi per questo, ma quello che non possiamo permetterci sono le elargizioni a pioggia. Per questo motivo sarà fatta una analisi dettagliata per capire chi ha bisogno di aiuti e sostegno”.
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, parlando a Che tempo che fa ha detto: “Non vogliamo un nuovo lockdown e pensiamo di poterlo evitare. Questo dipenderà dalla massima capacità di implementare le misure di contenimento che non sono un nuovo lockdown, ma sono misure mirate”. E ha aggiunto: “Questo governo cerca il massimo livello di consenso con le Regioni”.

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, a ‘In mezz’ora in più’ su Rai 3, ha cercato di spegnere il fuoco, e ha affermato: “Che ci sia stata un’accelerazione negli ultimi 10-15 giorni è indubitabile, ma prima di parlare di crescita esponenziale ci andrei cauto. Non siamo in questa situazione. E’ giusto guardare ai numeri con attenzione massima, ma non siamo in una situazione né di panico, né di allarme”. E ha continuato: “Abbiamo 700 persone nelle terapie intensive, nemmeno paragonabile al momento del picco”, quando in terapia intensiva c’erano “più di 4000 pazienti”; il rapporto fra positivi e tamponi, è “uno tra i più bassi d’Europa” ha affermato. Sul vaccino ha precisato: “Non lo avremo fino alla primavera 2021”.
“Il terzo trimestre che si è appena concluso segnala una ripresa vigorosa a beneficio del nostro Paese, migliore di quella tedesca, francese e spagnola”, ma Conte ha ricordato “facciamo attenzione nelle situazioni in cui abbassiamo la guardia, con parenti ed amici. In queste situazioni occorre massima precauzione”. “Le misure più efficaci restano le precauzioni di base: mascherina, distanziamento e igiene delle mani”. Sul Natale ha detto: “Non faccio previsioni sulle ferie natalizie. Io dico che bisogna rispettare tutte le regole”.

Discussion about this post