A poche ore di distanza dal primo decesso per COVID-19 negli Stati Uniti, il governatore Andrew Cuomo ha annunciato un caso di coronavirus a New York:
We have learned of the 1st positive case of COVID-19 in NY. The patient contracted the virus while in Iran & is isolated
There is no reason for undue anxiety—the general risk remains low in NY. We are diligently managing this situation &will provide info as it becomes available. pic.twitter.com/rLnObvrg3R
— Andrew Cuomo (@NYGovCuomo) March 2, 2020
“Il paziente ha contratto il virus in Iran (dove il numero dei contagi supererebbe oltre 1500, ndr) ed è ora in isolamento”, ha spiegato Cuomo su Twitter. “Non c’è motivo di agitarsi inutilmente: a New York il rischio generale rimane basso. Stiamo gestendo la situazione e daremo ulteriori informazioni appena possibile”.
Nella mattinata di lunedì gli aggiornamenti: “La paziente vive a Manhattan e non aveva sintomi all’arrivo. Lavora nell’ambito sanitario; sapeva di dover prendere precauzioni e non ha usato mezzi pubblici”, e il perentorio monito a chiusura del post: “Non possiamo permettere che la paura prenda il sopravvento sulla ragione”.
UPDATE: The #COVID19 patient lives in Manhattan & had no symptoms upon arrival. She is a health care worker; she knew to take precautions & didn’t take public transportation.
Remember this was not a question of if, but when. We are prepared. We can’t allow fear to outpace reason
— Andrew Cuomo (@NYGovCuomo) March 2, 2020
A ribadire il messaggio di Cuomo il sindaco di New York Bill de Blasio, presente alla conferenza stampa indetta dal governatore. Entrambi hanno rassicurato che le autorità sono preparate all’emergenza da settimane e che il problema era “quando”, non “se” il coronavirus avrebbe raggiunto l’Empire State.
Sabato la Food and Drug Administration (FDA) aveva finalmente approvato la richiesta dello stato di New York di testare i campioni localmente, senza inviarli al Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ad Atlanta e senza aspettare giorni per i risultati. “Una rapida identificazione è vitale per fermare la diffusione del virus e questa notizia aiuterà gli esperti a fare il loro lavoro e proteggere i cittadini di New York”, aveva commentato de Blasio in risposta.
Ma in un Paese senza assistenza medica universale e gratuita sarà difficile convincere le persone a farsi testare e a pagare – pure parzialmente – le spese per le prestazioni. Ne sa qualcosa Frank Wucinski, un cittadino americano di recente evacuato da Wuhan e messo in quarantena con la figlia la cui storia è stata raccontata dal New York Times. Di ritorno in Pennsylvania dopo anni trascorsi in Cina, Wucinski si è visto recapitare un conto di 3918 dollari per esami e ospedalizzazione.
E se tra scuole, stadi e uffici chiusi in Italia non si parla d’altro nonostante l’emergenza migranti al confine tra Turchia e Grecia, nell’area di New York l’hashtag #Coronavirusnyc è diventato trending topic, le compagnie aree stanno cancellando le rotte verso le aree a rischio e decine di eventi internazionali in città – come le celebrazioni per l’International Women’s Day all’ONU – stanno subendo la stessa sorte, con danni incalcolabili per il settore turistico. Si capirà presto se la psicosi virus contagerà la Grande Mela o se i newyorkesi sapranno reagire con la loro tradizionale resilienza.
Aggiornamento:
Altri cinque pazienti sono morti negli Stati Uniti per il COVID-19, e come la prima vittima, sono tutti nello Stato di Washington, nella Kings County, che include Seattle, e nella contea di Snohomish. La maggior parte dei deceduti (4) erano pazienti anziani che vivevano nella stessa casa di riposo dove sarebbe scoppiato un focolaio e decine di residenti starebbero soffrendo dei sintomi da coronavirus.
In serata Cuomo ha comunicato sui suoi canali social un ordine esecutivo che costringe le assicurazioni sanitarie a non far pagare ai pazienti le spese per le prestazioni mediche per coronavirus, perché “non possiamo permetterci che il costo diventi un ostacolo al test per il COVID-19 per i newyorkesi”.