Cari lettrici e lettori de La Voce di New York, questo 25 aprile segna l’anniversario del nostro terzo anno di attività all’insegna dei valori di libertà e indipendenza.
Come abbiamo scritto pochi mesi fa, questi valori si legano ora a quello di “Beauty”, inteso come restyling e mission di un piano editoriale che, inaugurato all’inizio di quest’anno, viene oggi presentato con un video nella magnifica cornice della Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University, tempio di cultura, libertà e bellezza italiana in America.
Come sempre siamo orgogliosi di celebrare il nostro compleanno il giorno in cui l’Italia festeggia la festa della libertà, chiamato appunto della Liberazione, che segna il riscatto italiano dai crimini del nazi-fascismo e, come abbiamo appena sottolineato in queste stesse pagine, che ribadisce e rafforza l’amicizia tra il popolo italiano e quello degli Stati Uniti d’America.
Migliaia di nostri articoli sono passati in questi tre anni sul ponte mediatico creato da VNY tra l’America e l’Italia e ora possiamo affermare, con un pizzico di orgoglio, di entrare in una nuova fase dove, pur mantenendo immutati i principi che garantiscono l’indipendenza e la credibilità del nostro giornale, intendiamo inoltrarci in territori nuovi sia dal punto di vista editoriale che grafico. “Liberty meets Beauty!”
Da sempre i giornali vogliono cambiare il mondo raccontandolo. Noi siamo un po’ italiani e un po’ americani e, per questo motivo, vogliamo coniugare il meglio delle due culture secondo un modello in cui scrivere, fare impresa e creare qualcosa di nuovo sia possibile e auspicabile.
Idealmente i nostri punti di riferimento principali sono l’Italia e l’America (e in particolare NY), ma il nostro obiettivo ultimo è quello di parlare a tutti gli italiani del mondo e a tutti gli amanti dell’Italia per fare di questo giornale un vero punto d’incontro.
Di ponti ne sono stati creati tanti, ma il web è certamente il più potente. La cultura del web ha dimostrato che le vere communities sono quelle che partono dal basso, quelle che permettono a tutti di essere protagonisti.
Parleremo di tutto, di attualità, di politica, di arte, di cibo e di viaggi, cercando di privilegiare gradualmente il tono del racconto; andando a caccia di storie, per dimostrare che, al mondo, succedono molte più cose di quanto gli altri giornali raccontino. Come dice uno dei cantautori italiani più amati e profondi, Francesco De Gregori: “La storia siamo noi, nessuno si senta escluso…“.
Come i nostri lettori già sanno, VNY è un giornale che non deve difendere alcun interesse politico ed economico e questo ci dà grande libertà e autorevolezza. Scriviamo quello che riteniamo giusto scrivere.
Ora siamo pronti a dare spazio a tutti coloro che si considerano protagonisti dell’innovazione e del cambiamento. Prima di tutto negli USA, dove questo è più facile. Ma, a maggior ragione anche in Italia, dove da questo punto di vista tutto è molto più complicato. Stiamo dalla parte delle imprese, delle start up, delle avventure, delle follie, di chi si mette in discussione, di chi punta un dito accusatore, di chi inventa e, naturalmente, del Made in Italy.
Avrete notato che in questi ultimi tre mesi, con l’operazione restyling del sito ancora in corso, abbiamo voluto mantenere una veste grafica pulita.
Adesso siamo pronti per cominciare ad ospitare la pubblicità. Chiedo a tutti gli investitori e alle imprese italiane presenti nel mercato americano e a quelle americane presenti in Italia, di “sposare” questo giornale innanzi tutto per i valori che esprime. Credo che sponsorizzare il nostro giornale non debba avere necessariamente lo scopo di vendere un prodotto in più il giorno dopo l’uscita del banner, ritengo invece che dovremmo cercare di stare insieme sul web per raccontare le eccellenze italiane e americane su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Libertà e Bellezza hanno per noi un significato etico che abbiamo già sottolineato. Noi siamo una pubblicazione “speciale” proprio per il fatto di essere italiani nel cuore ma americani nelle regole. Siamo, come diciamo dal primo giorno, un giornale “protetto dal Primo Emendamento della Costituzione USA”. L’Italia continua a precipitare nel ranking delle classifiche della libertà di stampa monitorate da autorevoli organizzazioni internazionali. La nostra scommessa è che questa avventura editoriale si trovi in una condizione ideale per continuare a produrre un giornalismo all’insegna della più totale libertà di espressione, fornendo informazione reale e facendo anche impresa nelle migliori condizioni possibili. Ci sentiamo fortunati e privilegiati come giornalisti e quindi pronti ad assumerci la grande responsabilità di non deludere i nostri lettori sparsi nel mondo.
Per ottenere questo obiettivo, la Voce si è rafforzata grazie all’apporto di un gruppo di professionisti del settore mediatico dal talento straordinario. Un rafforzamento di organico che rende la nostra pubblicazione non solo più bella, ma molto più competitiva in un settore difficile e in continua evoluzione come quello del giornalismo in rete.
I nostri nuovi partner sono Emilio Pursumal, Antonio Giambanco e Ignazio Stagnitta, tutti orgogliosamente siciliani, isola che c’è eccome e che continuerà a stupire il mondo.
Sono inoltre un direttore molto fortunato e particolarmente orgoglioso della mia squadra. Innanzi tutto per il lavoro appassionato e straordinario dei miei strettissimi collaboratori, Maurita Cardone, Marcello Cristo e la neo mamma Chiara Zaccherotti: i “tre moschettieri” senza il cui apporto straordinario e le rare qualità professionali, VNY non sarebbe mai arrivata a questi risultati. Sono immensamente grato anche all’amico e partner americano Jeff Gould, che aggiunge quella “American vision” che resta indispensabile. Voglio ringraziare infine tutti gli oltre ottanta collaboratori che ogni mese ci forniscono servizi e articoli di grande spessore e che, con il loro talento e la loro dedizione, ci consentono di tenere fede alle promesse fatte ai nostri lettori.
Vorrei infine dedicare questa giornata di festa, ad una donna scomparsa da poco ma la cui eredità resta immortale: Mariuccia Zerilli Marimò. La Baronessa, fondatrice e manager della Casa Italiana di NYU che, generosamente, ci ospita ancora una volta e che resta un simbolo per chiunque intenda diffondere la cultura e il valore etico della bellezza italiana in America e nel mondo.
Buon 25 aprile a tutti i lettori. Noi oggi brindiamo con gli amici di questa Voce della bellezza e della libertà al futuro dell’Italia e di tutti i popoli.