Alle 22:30 italiane del 6 febbraio 2014, con un'ora di ritardo a causa delle avverse condizioni meteo, un nuovo satellite di Telecomunicazioni Athena Fidus (Access on Theaters for European Allied Forces Nations – French Italian Dual Use Satellite) è stato lanciato dalla base ESA di Kourou, nella Guyana francese. Il nuovo satellite riprende una tradizione italiana iniziata nel 1976 con il satellite sperimentale Sirio. Nel 2002 Italsat F1 e F2 hanno cessato la loro attività e l’Italia ha visto una rapida uscita dal sistema di Telecomunicazioni con la vendita delle partecipazioni dei gestori nazionali.
Con questo satellite l’Italia cerca di rinverdire i suoi trascorsi nelle telecomunicazioni satellitari.
Athena Fidus, che è un sistema satellitare per le telecomunicazioni in banda larga, permette di avere significative capacità nelle nuove bande di frequenza EHF/Ka, a uso duale, ed è stato sviluppato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Centre National d’Etudes Spatiales. Esso realizza un’infrastruttura di telecomunicazioni in grado di assicurare autonomia e disponibilità di servizi di tipo istituzionale e governativo, soprattutto in circostanze di emergenza nazionale. La completa copertura nazionale favorisce l’erogazione di servizi istituzionali fondamentali quali: servizi sanitari e scolastici, protezione civile, presidio del territorio e, più in generale, servizi di e-government.
Il programma è parte importante dell’accordo Italia-Francia, che verrà esteso anche al programma militare Sicral 2, programmato per il prossimo novembre, per garantire operatività delle comunicazioni satellitari nelle bande militari tradizionali (SHF e UHF).
Il satellite è stato costruito dal consorzio Italo-Francese Thales Alenia Space, mentre il segmento di Terra è realizzato da Telespazio dal centro di controllo del Fucino che ha anche gestito i servizi di lancio e messa in orbita del satellite assieme a Thales Alenia Space a Cannes.
Dopo 32 minuti e 37 secondi il satellite è entrato in orbita ed è stato agganciato dal centro di controllo del Fucino.
Nello stesso giorno il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese, dava le sue dimissioni perché indagato.
Questi sono i due volti emblematici dell’Italia. Da una parte un innegabile successo e dall’altra un episodio ascrivibile al malgoverno della cosa pubblica, anche se ancora da dimostrare. Ancora una volta saranno i magistrati a scrivere la parola definitiva.
Possibile che il paese non abbia una moralità pubblica, prima ancora che politica, che sia in grado di auto selezionare la classe dirigente? Quando, a fronte di evidenze, la magistratura interviene, il danno al comparto travalica le specifiche responsabilità. Tutta l’attività ne soffre: in definitiva chi vive e lavora nel settore, in questo caso la ricerca e l’industria di riferimento. Questa è anche una delle ragioni per cui molti giovani italiani espatriano e poche industrie estere investono in Italia. La magistratura farà il suo corso, ma anche noi dobbiamo interrogarci, di fronte a questo e ad altri episodi, se il paese intende continuare su questa strada o intenda, invece, guardarsi dentro per ricuperare un livello di moralità degno di questo nome.
Leggi anche Guzzi su physicsworld.com