
Il voto all’estero, in Nord e Centro America, si tinge di rosa. Alle elezioni del 4 marzo, infatti, sono tre donne ad aver ottenuto il maggior numero di voti e ad entrare in Parlamento. Per la Camera, riconfermate Fucsia Nissoli candidata per il centrodestra con 6739 voti, e Francesca La Marca (PD), che ne ha ottenuti 8605. Al Senato, invece, toccherà a Francesca Alderisi (centrodestra), che si è attestata su una cifra di circa 11mila preferenze. La più votata in tutta la ripartizione Nord e Centro America.
Il sistema di voto è particolare. Non basta prendere solamente tanti voti: per essere “primo” in graduatoria come candidato nella propria ripartizione, il partito di riferimento per cui ci si candida deve essere anche primo rispetto agli altri. Tradotto. Gli 11mila voti della Alderisi sarebbero stati insufficienti per lei ad entrare in Parlamento, se il centrodestra non avesse ottenuto lo scettro di prima coalizione più votata nella ripartizione Nord e Centro America (34%), sconfiggendo il Partito Democratico (fermo al 29%). E alla Camera, Francesca La Marca non ha ottenuto il primo seggio, ma il secondo, perché nonostante abbia ottenuto più preferenze di Fucsia Nissoli, la coalizione di centrodestra per cui Nissoli era candidata è arrivata prima rispetto ai Democratici: 33,11% per Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia contro 29,27% del PD.
Nissoli, La Marca e Alderisi hanno distaccato, non di poco, la concorrenza. Nissoli si è aggiudicata gli Stati Uniti d’America (4.257) superando il leghista Matteo Gazzini (3.087), e ha tenuto botta in Canada, pur non essendo la prima della sua coalizione. Mentre La Marca ha vinto in tutte le aree più importanti, imponendosi nettamente sia su Giovanni Faleg, che su Rocco Di Trolio e Isabella di Valbranca. Al Senato, invece, Alderisi ha doppiato il suo avversario interno Mario Cortellucci e distaccato sia Angela Pirozzi del PD (circa 6mila voti), sia Fiorenzo Borghi del Movimento 5 Stelle (circa 3mila). Discreto debutto del MAIE, il Movimento Associativo degli Italiani all’Estero, per la prima volta presentatosi nella ripartizione Nord e Centro America: 8,03% alla Camera, poco meno dell’8% al Senato. Ma non è bastato. Così come non è bastato il lavoro fatto da +Europa, attestatosi tra il 5,6 e il 5,7% sia alla Camera che al Senato. Più distaccati tutti gli altri, compresa la lista Free Flights to Italy, che comunque ha ottenuto più di 800 voti. Il cui destino rimane incerto più che mai.