Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?
“Vivo da circa 30 anni in America, dove vivo con mio marito e tre figli. Ho deciso di impegnarmi in politica per portare nelle istituzioni le istanze della Comunità italiana del Nord e Centro America, di quelle persone che ho incontrato durante il mio impegno di volontariato negli Usa. C’è una grande Italia all’estero, con persone capaci, e penso che questa risorsa debba essere messa a sistema per il nostro Paese, che deve portare le politiche dell’emigrazione ad essere parte integrante dell’agenda di governo. Ho scelto la lista dove si trova Forza Italia perché ne condivido i valori legati alla libertà ed alla difesa della dignità della persona, una lista che ha saputo dare spazio agli italiani all’estero non solo a parole ma con impegni programmatici concreti”.
Quale considera il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?
“Il problema principale oggi in Italia è la crisi occupazionale e di conseguenza, per l’emigrazione, la fuga all’estero in cerca di opportunità. Ci sono molti giovani ad alto know-how che lasciano l’Italia, dopo essersi formati nelle università italiane, e questo risulta essere un impoverimento per il nostro Paese che ha sostenuto i costi della formazione di questi giovani senza però usufruire della loro capacità innovativa. Come sapete, il Nord America è una meta molto ambita da coloro che cercano una realizzazione professionale a livello delle conoscenze specialistiche raggiunte in ogni settore dell’attività umana e di conseguenza credo che dobbiamo attivare adeguate politiche affinché questa fuga di cervelli diventi un ritorno di conoscenze per il bene dell’Italia, penso a incentivi fiscali nella prospettiva più ampia di una valorizzazione e messa in rete della ricerca italiana nel mondo. Poi, ritengo che gli italiani all’estero possano essere di aiuto allo sviluppo del nostro Paese anche oggi, come lo sono stati in passato con le rimesse che hanno permesso a tante famiglie di vivere dignitosamente. Pertanto attiverei percorsi virtuosi che favoriscono gli investimenti in Italia soprattutto per gli italiani che vivono all’estero, in modo da favorire la ripresa economica e l’occupazione. Inoltre, incentiverei la promozione del Made in Italy nel mondo coinvolgendo pure la rete delle Comunità italiane all’estero e attiverei dei sistemi di difesa del Made in Italy dalla contraffazione e dall’Italian sounding per dare più forza al vero prodotto italiano e aiutare l’economia del nostro Paese”.
Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero e in particolare in Nord-Centro America considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?
“Ritengo di fondamentale importanza migliorare i servizi consolari e portare l’innovazione anche all’estero per cui, come ho già detto, uno dei primi impegni nella nuova Legislatura, sarà quello di rendere la vita dei nostri connazionali all’estero più agevole, garantendo gli strumenti per rendere snello e agevole il rapporto con l’Italia garantendo l’accesso all’innovazione, con l’ottenimento anche all’estero dell’identità digitale e accedere online ai servizi della Pubblica Amministrazione. Un impegno che assumo in continuità con il lavoro svolto fino ad ora nella Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione della Pubblica Amministrazione. Voglio fare in modo che un italiano all’estero possa richiedere, comodamente da casa la propria, la carta di identità elettronica e farsela spedire dove desidera, che possa prenotare online il rinnovo del passaporto e pagarlo anche online recandosi al consolato solo per ritirarlo. Piccole cose che però sono importanti nella vita di tutti giorni. Poi ci sono i temi della parità fiscale e quindi dell’esenzione IMU per la prima casa in Italia, le pensioni e la questione del riottenimento della cittadinanza in breve tempo per chi l’ha perduta recandosi all’estero. Temi sui quali mi sono impegnata e sui quali continuerò a lavorare insieme a tutto il centro destra che ne condivide la priorità come azione di governo”.
Sarebbe disposta e quanto ad andare contro le decisioni del suo partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’è una forza politica o un leader politico al quale lei non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito lo chiedesse?
“Sono sempre stata dalla parte degli italiani all’estero e quando non l’ho ritenuto opportuno ho votato anche in maniera diversa dal gruppo parlamentare di appartenenza. Sono pronta a battermi contro chiunque agisca in Parlamento contro gli interessi degli italiani all’estero. Certamente non voterei una forza politica che non rispetta il tricolore e la nostra Costituzione per il resto non ho pregiudizi”.
Il Nord e Centro America è una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e poter rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vivono? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?
“La Ripartizione elettorale è grande e ci sono dei problemi effettivi di presenza sul territorio ma durante la Legislatura ho cercato di visitare le varie realtà di questo territorio e ho fatto anche conoscere tali realtà ai miei Colleghi eletti in Italia, portandoli con me, a loro spese, affinché capissero come è bella e vivace la Comunità italiana del Nord America e che ha pieno titolo ad essere parte delle nostre politiche pubbliche”.
La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…). Eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla meglio nel Nord e Centro America?
“Favorirei di più gli scambi con l’Italia e darei dei crediti formativi per corsi di italiano legati agli aspetti dell’arte, dell’enogastronomia e della moda. Inoltre, favorirei la nascita di scuole italiane in Nord e Centro America, bilingue o trilingue, riconosciute dalla Stato italiano”.
Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Repubblica Dominicana…) e cosa invece vorrebbe che il suo paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia?
“Vorrei che l’Italia imitasse l’efficienza americana e la snellezza nelle procedure senza dimenticare l’alto senso della legalità e della meritocrazia, mi piacerebbe che l’America aprisse di più le porte a quella dimensione tipicamente umana che caratterizza l’italianità”.
C’è un personaggio storico italiano (nella politica come della letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarsi nei valori e nelle idee per la sua carriera in Parlamento?
“A De Gasperi che ha saputo fare le scelte giuste per il futuro dell’Italia”.
Cosa pensate delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un Presidente della Repubblica donna?
“Io sono intervenuta in Parlamento più volte in difesa della dignità delle donne e sono intervenuta anche in sede di ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne ed ho chiesto al Governo di istituire un numero rosa destinato ad un primo aiuto per le donne vittime di violenze all’estero. Quindi un tema concreto che ho affrontato chiedendo al Governo attenzione anche per le donne italiane all’estero. Penso che sia arrivato il momento che una donna venga eletta Presidente della Repubblica”.
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