Il palcoscenico è calato. Da vedere ora se la luce, tanto aspirata da Joe Biden, si accenderà. Il suo discorso di investitura, dopo una serie di presentazioni che hanno puntato molto sui valori della famiglia, dell’altruismo, dell’empatia ha concluso i quattro giorni della Convention Democratica, in formato virtuale per il covid-19.
In quattro serate, rese più malinconiche dalla situazione sanitaria ed economica degli Stati Uniti più che dalla mancanza di pubblico, i democratici hanno puntato sul cuore dell’elettorato evidenziando la cattiva gestione di un presidente “incapace” e “pericoloso” per la democrazia. La figura di Biden, uomo con una profonda fede religiosa, rispettato da figli e nipoti e provato da numerosi lutti, si è presentata come calma e rassicurante, in evidente contrasto con l’imprevedibile, caotico, rabbioso Donald Trump.
“Insieme possiamo uscire da questa epoca buia”, ha detto all’inizio del suo discorso. E poi, senza mai citarlo per nome accusa l’attuale presidente: “non è stato in grado di proteggere l’America, è imperdonabile”. La priorità è la lotta contro il Covid: “io ho una strategia nazionale, pronta da marzo” e dopo si provvederà “insieme” al risanamento dell’economia, un piano per sostenere studenti, famiglie, anziani. “Non ci può essere un piano per la ripresa economica senza che si sia estirpato il coronavirus”. Gli Stati Uniti sono il paese più colpito dal Covid, con 5,5 milioni di contagi e 174 mila morti.
Biden ha puntato sui buoni sentimenti: “l’amore è più potente dell’odio, la speranza è più potente della paura e la luce è più potente dell’oscurità”. E poi il duetto dei figli sullo schermo per ricordare agli elettori le qualità dell’uomo che “è un grande padre”, il passaggio sulla scomparsa del figlio Beau che compare nelle immagini della convention democratica del 2012, “my father, my hero, Joe Biden”. Il sentimento. La grande perdita, ancora e ancora, nella vita di Biden.

Il sostegno dei notabili del partito a Joe Biden è più unitario rispetto alla precedente campagna elettorale del 2016, e il fronte comune contro Donald Trump sembra essere compatto: anche gli ex avversari Bernie Sanders e Elizabeth Warren sono intervenuti con convinzione. Più timido, invece l’appoggio politico della sinistra “dura” del partito capeggiata da Alexandria Ocasio Cortez con Ilhan Omar, Ayanna Pressley e Rashida Tlaib. Ma forse è stata una scelta mirata quella di dare poco, o nessuno, spazio ai “socialisti”. Così come poco spazio è stato dato ai giovani che, forse, sono la fascia elettorale più assenteista alle elezioni. Molto spazio, invece, all’elettorato nero: un lungo tributo alla memoria di John Lewis, l’attivista dei diritti civili e deputato di lunga data scomparso il mese scorso. La scelta di puntare tutto sul contrasto con Trump che si è rifiutato anche di andare al funerale di Lewis e molto meno sulle proposte democratiche vuole essere un modo per raggiungere l’elettorato nero, scontento dell’attuale gestione del Paese, preoccupato per il futuro. E poi Kamala Harris, la sua candidate alla vicepresidenza, senatrice della California, figlia di una indiana d’India e di un giamaicano, per accentuare la componente multirazziale del partito.
Quanto al presidente, il giorno dopo in cui il suo ex consigliere Steve Bannon è stato arrestato con l’accusa di avere intascato il denaro che i sostenitori di Trump hanno versato per contribuire alla costruzione del muro in Messico, non è rimasto nell’ombra. Carico di risentimento contro i media per la copertura riservata alla Convention Democratica, parlando da Arlington in Virginia, ad un gruppo di conservatori repubblicani ha ribattuto: “Dove Biden vede il buio, io vedo la grandezza degli americani”. Ma non tutti i repubblicani sono così sprezzanti. Chris Wallace, il conduttore di “Fox News Sunday”, ha detto che il discorso di Biden ha creato seri problemi a Trump che vedeva in Biden un candidato spento, senza energia, in mano alle frangie più radicali del partito. Ed è evidente che non è così. Lunedi parte la Convention repubblicana: “sarà più dal vivo e meno registrata”, ha garantito Trump, che la chiuderà con il discorso di giovedì 27.