L’ex consigliere politico di Donald Trump, Roger Stone, è stato ospite di LaRouchePac – un comitato d’azione politico conservatore – per una diretta streaming dal titolo, “Salvare la Repubblica, Difendere la Presidenza”. Stone è da poco stato graziato con una commutazione della pena da parte del Presidente in persona, grazie alla quale è riuscito scampare a 3 anni di carcere per aver mentito davanti al Congresso sui suoi rapporti con Wikileaks durante l’elezione presidenziale del 2016. Stone fu accusato di aver collaborato con il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, con lo scopo di ottenere informazioni danneggianti sul rivale di Donald Trump, Hillary Clinton. Stone avrebbe dunque svolto un ruolo fondamentale nel noto “Russiagate”, dato che le informazioni danneggianti di cui Assange era a conoscenza provenivano direttamente dai server del partito Democratico, che furono apparentemente ‘hackerati’ dai Russi.
Ovviamente Stone, in una delle primissime uscite pubbliche dopo la commutazione, ha tenuto a precisare che il processo giudiziario nei suoi confronti è stato una vera e propria “persecuzione politica”, e che tutte le accuse mosse contro di lui erano “prive di alcun fondamento”. Stone da la colpa al giudice Tomeka Hart, accusandola di aver partorito una condanna “politicamente motivata” e di aver postato sui suoi social media privati dei messaggi contro il Presidente e contro i suoi supporter. Fatto sta che pure Steve Bannon, che certamente non corre il rischio di essere anti-Trump, dichiarò che Stone ebbe contatti con Wikileaks durante la campagna elettorale del 2016. E infatti Stone si scaglia pure contro di lui, accusandolo di non essere più “uno di loro” e ammettendo che “Steve sarebbe stato contento se fossi morto di Covid in prigione”.
Ma non è tutto; Roger Stone è un fiume in piena dopo tanti mesi passati con l’angoscia di finire in carcere, e infatti si butta anche contro il Procuratore Generale William Barr. Invece di ringraziarlo per non essere intervenuto nella commutazione della pena che gli ha salvato le penne, Stone lo accusa di essere un incapace per non aver condannato l’ex Direttore del’FBI James Comey e per non aver ancora rilasciato la tanto attesa Durham Report che potrebbe mettere nei guai Joe Biden. “Ora ci dicono che la Durham Report potrebbe uscire dopo Novembre…che conveniente!”
Ma a parte le accuse e gli attacchi contro alcuni dei suoi alleati, Stone ha ringraziato il Presidente Trump per aver avuto il coraggio di compiere un atto di “giustizia e misericordia” nei suoi confronti, avvertendo il popolo Americano che se Donald non verrà rieletto questo Novembre, sarà “la fine della Democrazia”. Quando gli chiedono quali siano i rischi più imminenti, Stone risponde con tre punti: “frode nel voto per posta”, “censura sui social media”, e “la totale presa di posizione dei mainstream media”. Insomma, sembra di assistere ad un rally di Donald Trump, siamo sicuri che Stone non sia ancora una volta coinvolto?