Da oltre un anno, l’amministrazione Trump sta provando ad inserire nel Censimento del 2020 una domanda riguardante la Cittadinanza della popolazione americana. Questo tentativo è stato più volte respinto dal partito Democratico che l’ha giudicato come un provvedimento volto a reprimere le risposte di certi gruppi minoritari – immigrati e Latinos in primis – così da poter trasferire i seggi congressuali a stati più bianchi e rurali. Ma sotto questa prima accusa superficiale dei Democratici, potrebbe celarsi un piano molto più preoccupante che i Repubblicani sarebbero tentati a perseguire: il totale ridisegno dei distretti congressuali di ogni singolo Stato Americano per favorire il partito Repubblicano nelle elezioni Presidenziali future. Ma come si ricollega la domanda sulla cittadinanza a tutto questo?
Innanzitutto, bisogna ricordarsi che i distretti congressuali sono semplicemente delle divisioni elettorali che permettono l’elezioni di Senatori e Deputati al Congresso Americano. Sia i Democratici che i Repubblicani cercano di disegnare i distretti in modo tale da avere una maggioranza minima del loro elettorato in più distretti possibili e lasciare una maggioranza ampia al partito sfidante in pochi distretti grandi. Questo fa si che il partito avversario elegga meno membri mentre il tuo ne elegga il più possibile.
La Costituzione Americana prevede la mappatura dei distretti congressuali sulla base della popolazione totale. Questo significa che ogni distretto, in qualsiasi modo esso venga disegnato, deve contenere lo stesso numero di persone degli altri distretti in quello Stato, e queste persone devono comprendere tutta la popolazione Americana, senza distinzioni. Attraverso l’introduzione di una domanda riguardante la cittadinanza, i Repubblicani otterrebbero un’informazione cruciale per poter pianificare un totale ridisegno dei distretti congressuali, non più sulla base della popolazione totale, ma solo sulla base dei cittadini adulti con diritto al voto.
Ovviamente, senza una domanda sulla cittadinanza, non si può ottenere il cambiamento voluto dai Repubblicani, per il semplice fatto che non si riescono a distinguere i cittadini dai non cittadini, i votanti dai non votanti, e gli adulti dai bambini.
Questo ridisegno riuscirebbe a fermare, almeno momentaneamente, il peso elettorale del rapido cambiamento demografico in atto in alcuni Stati. Prendiamo ad esempio il Texas: un grande Stato con una crescente popolazione di immigrati simpatizzanti Democratici, specialmente in città come Dallas e Houston. Se nella popolazione dei distretti si includono solo i cittadini adulti – sottraendo, dunque, i Latinos non cittadini e i loro figli – si fa si che l’elettorato Democratico diminuisca e che si possa ridisegnare il distretto a favore dei Repubblicani. Questa pratica è comunemente chiamata Gerrymandering, e inquina la politica Americana dall’epoca dei padri fondatori.
È importante sottolineare che questo ridisegno dei distretti si può fare una volta ogni 10 anni, in concomitanza con il Censimento. È dunque possibile che i Repubblicani ci stiano pensando sul serio, vista anche la recente perdita della Camera nei Midterm del 2018 e i sondaggi non troppo favorevoli a una rielezione di Trump nel 2020. Per ora i Repubblicani si difendono accusando i Democratici di essere paranoici e di voler innondare l’America con immigrati irregolari per portare più voti al loro partito. Ma fino a quando riusciranno a nascondere le loro reali intenzioni?