In Italia non è possibile essere critici nei confronti dell’Euro o della UE. Altrimenti potresti esser bollato come un pazzo, uno scriteriato e un completamente folle. Sergio Mattarella, secondo le sue prerogative, si è rifiutato di accettare come Ministro dell’Economia Paolo Savona, un professore con un curriculum da far invidia ai Nobel. Eppure, Mattarella dice di aver sostenuto fino alla fine il governo del “cambiamento”, avallando la scelta di Conte e l’indicazione dei ministri. Non sembra, invece, che Mattarella abbia fatto caso alla maggioranza degli italiani che secondo i sondaggi approvavano questo governo. Mattarella ha deciso di cedere alle pressioni internazionali, dei “mercati” ma soprattutto delle cancellerie europee. Ormai è chiaro che l’Italia è un Paese a sovranità limitata, come scrive Andrea Cangini su formiche.net e come ha sostenuto più volte Luca Caracciolo, direttore di Limes. Il messaggio che passa è dei più nefasti, specialmente per i più giovani: non c’è possibilità di uscire dalla strada che vi hanno imposto, né con il voto né con l’impegno politico attivo.
Il PD, intanto, fa sapere che sta con il Colle, anche perché in tutti i suoi governi è stato proprio il Quirinale ad imporre Pier Carlo Padoan al Mef.
Sembra che Mattarella voglia difendere una certa idea di Europa e di sovranazionalità che però non trova conferma nelle società europee. L’establishment, che il M5S si proponeva di abbattere, si fa palese tramite la voce istituzionale di un Presidente che mai è intervenuto nelle vicende imbarazzanti della politica (corruzione, scandali, indagini) ma che si impone sul nome di un illustre personaggio (Paolo Savona) per non dare un messaggio sbagliato agli investitori e ai nostri partner europei (vedi il leviatano Germania, ndr).
Caro Presidente, non è con i veti che si cambia le mentalità delle persone. Le prossime votazioni registreranno uno scetticismo ancor più forte, perché gli italiani, vessati eppur fieri, non accetteranno questa decisione scesa dell’alto. Il suo rifiuto, sicuramente, deriva dall’amore che Lei prova per il Paese. Ma quest’amore a volte porta a fare cose insensate: credere che il meglio per se stessi sia anche il meglio per gli altri.
Come scriveva Catullo nel suo ottavo Carme, anche Lei Presidente dovrebbe prender coscienza della condizione della maggioranza degli italiani.
Miser Matarrella, desinas ineptire, et quod vides perisse perditum ducas.