President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Politica
May 12, 2017
in
Politica
May 12, 2017
0

Comey va, Kellyanne torna? Trump conta balle e come traballa!

Trump licenzia il capo dell'FBI e rischia così di essere a sua volta licenziato

Angela VitalianobyAngela Vitaliano
Trump Conway

Kellyanne Conway (prima a sin) nei primi giorni dell'amministrazione Trump, mentre alla Casa Bianca osserva il presidente firmare un ordine esecutivo (Foto Wikimedia Commons/White House)

Time: 5 mins read

I presidenti, si sa, devono la loro fortuna anche agli uomini di cui si circondano e Donald Trump non fa eccezione; infatti, nei giorni in cui lancia un nuovo attacco al sistema democratico a stelle e striscie, toglie dalla naftalina il suo miglior soldatino e lo manda all’arrembaggio. E per parlare del ritorno di Kellyanne Conway e di altre facezie, è il momento delle supposte della settimana.

Io amo Kellyanne. Lei è insieme una donna, un uomo, un mastino e una strega e, soprattutto, è la persona più arrogante dello staff presidenziale, dotata di una voce melliflua che lei parla e a me viene la cellulite. Per molte settimane, era stata messa nel deposito dei rifiuti tanto che tutti ci chiedevamo dove fosse finita, ma, appena Donald ha avuto bisogno di un lanciafiamme per sostituire quel mollaccione di Sean Spicer, si è ricordato di lei. Kellyanne, che deve il suo nome alla bisnonna di Roccarainola (che diceva sempre “Chell’ Ann si deve trovare un uomo che la tiene a bada perchè è troppo nsist (dalla lingua napoletana: insistente, testarda)” oppure “Chell’ Ann’ dice semp’ bugie e si pensa che qua ci stanno i fessi“), fa parte della categoria di quelli che “ti tirano i paccheri da dentro le mani“, ma tu sei contro la violenza e allora ti fai venire l’ulcera e imprechi assai perchè il capo suo ti vuole pure togliere l’assistenza sanitaria. Quella è capace di far perdere la calma persino a Anderson e Chris che poi a me verrebbe da dire “Uè Annarè ma tu li hai visti bene a questi due quanto sò belli? E jamm’ veditene bene un po’ che ti devi sciroppare sempre a quel chiattone del tuo capo e ti sei fatta secca secca e arraggiata. Fai amicizia, socializza, non stizzire a tutti quanti che sembri una vipera anche se ti metti i vestitini da femmina. Annarè, tu quando dici le fesserie e quelli te lo fanno notare, fai gli occhi vicini vicini che se per caso passa un bambino davanti alla tv lo terrorizzi che nemmeno 6 ore ininterrotte di Giovanni Mucciaccia riescono a calmarlo”

La verità è che “Chell’ Ann” era l’unica che poteva tenere testa ai giornalisti perchè lei, quando dice le bugie, ci crede veramente e pensa davvero che tutti quelli che l’ascoltano sono come a Sean Spicer. Quello SS si è messo tanta paura delle domande dei giornalisti che si è andato a nascondere nei cespugli della Casa Bianca per non farsi trovare. Io, confesso, che quando ho sentito la notizia ho avuto un momento di entusiasmo perchè ho pensato che SS si fosse imboscato per andarsi a sbaciucchiare con qualcuna perchè, diciamolo, chi di noi, quando teneva 15 anni non si è andato nascondendo da occhi indiscreti per un po’ di amoreggio. Cioè io già me lo vedevo essere colto in fallo, senza doppi sensi, mentre, che so, giurava eterno amore al capo degli usher della Casa Bianca, licenziata da Trump, pregandola di bere una pozione di finto veleno per fare i  morti e poi amarsi liberamente in un altro mondo, senza quella serpe di Kellyanne. E, invece no. Quello SS si era proprio nascosto perchè sapeva che nessuno, ma veramente nemmeno, che so, Melania, avrebbe creduto al fatto che Comey era stato licenziato per quello che aveva fatto a Hillary. Chell Ann è più brava a dire cose assurde, ma lui se la faceva proprio sotto. Ma fosse che si era nascosto per questo? Sicuramente abbiamo più dubbi sulle sue ragioni che su quelle per le quali il presidente ha dato il benservito al capo dell’FBI.

Il quale, Donald Trump, presidente degli Stati Uniti (e non ridete ogni volta che lo dico) sta pubblicando una serie di tweet in perfetto linguaggio mafioso, il suo preferito, e oltraggiosi verso i principi basilari della democrazia. I miei preferiti (ma io finirò questo pezzo prima che lui finisca il suo delirio) sono: quello in cui “avverte” Comey circa l’esistenza di possibili registrazione delle loro conversazioni, quello in cui difende i suoi bugiardissimi impiegati dicendo che essendo lui cosi “attivo” non possono sempre dire la verità e quello in cui minaccia di non fare più conferenze stampa ma mandare solo dei comunicati scritti così da evitare le domande. Il presidente, che licenziando Comey ha fatto rivoltare nella tomba persino Richard Nixon, ha, infatti, durante un’intervista con Lester Holt, smentito tutto ciò che Chell Ann e SS avevano detto affermando di aver preso la decisione da solo tempo fa (e non dopo la lettera di Session) e di aver personalmente chiamato Comey per chiedere notizie delle indagini a suo carico almeno in un’occasione (cosa peraltro illegale). Smentita anche l’ipotesi avanzata dai suoi scagnozzi che il capo dell’FBI avesse perso la fiducia dei suoi collaboratori: Andrew G McCabe, che al momento è reggente dell’agenzia, ha distrutto questa e altre bugie in una testimonianza epica. Per non parlare del fatto che il NYT, fonte da sempre di notizie false secondo il Donald, racconta di una cena dello scorso gennaio, durante la quale Comey si rifiutò di giurare fedeltà assoluta a Trump e non lo baciò in bocca come Vladimir aveva stabilito. La verità, tristissima, perchè ancora pretestuosamente ignorata da tanti, è che questo personaggio è inaffidabile e tiene al suo paese come io tengo alle mie smagliature. Tanto che durante un incontro con Sergey V. Lavrov, il ministro degli esteri russo e Sergey I. Kislyak ambasciatore di Mosca in USA, non ha esitato a tenere fuori al stampa americana lasciando l’accesso solo ai giornalisti russi. Il fatto che i repubblicani siano silenti di fronte a tanto scempio è, però, il vero elemento tragico di tutto. Di cui dovranno rendere conto per molto tempo  al paese, quando Trump sarà tornato a condurre qualche talk show su “Dasvidania TV”.

Share on FacebookShare on Twitter
Angela Vitaliano

Angela Vitaliano

Da ragazzina volevo fare l'attrice e ancora, spesso, penso che forse quella sarebbe stata la mia strada. Ero pero troppo timida cosi le cose, invece di dirle, le scrivevo. Agli amici, ai fidanzatini, ai familiari. Ho collaborato/collaboro con L'Espresso, Gioia, Grazia, Wired, il Mattino, Linkiesta, Lettera 43 e molti altri. Ho fatto la presentatrice in Rai, proprio come quelli bravi. Un giorno ad Arianna Huffington raccontai una storia e mi chiese di scriverla per l'Huffington Post USA. In inglese. Cosi quando non scrivo, studio. Oppure invento coreografie su musiche di Broadway. O cucino. New York mi ha rimesso al mondo e siamo una coppia di fatto: innamorata. Lei è la mia anima. A volte tormentata ma sempre capace di avere sogni a portata di mano.

DELLO STESSO AUTORE

I guai di Michael Avenatti e quel mio incontro ravvicinato con l’avvocato stellare

I guai di Michael Avenatti e quel mio incontro ravvicinato con l’avvocato stellare

byAngela Vitaliano
Il predatore sessuale Harvey Weinstein e quelle “comprensioni” italiane

Il predatore sessuale Harvey Weinstein e quelle “comprensioni” italiane

byAngela Vitaliano

A PROPOSITO DI...

Tags: Anderson CooperChris CuomoDonald TrumpFbiJames Comeykellyanne conwaySean Spicer
Previous Post

Trump e i farmaci senza regole

Next Post

Fabio Pacucci, dalla Puglia a Yale con gli antenati dei buchi neri

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Sulle donne una violenza lunga una vita

Sulle donne una violenza lunga una vita

byAngela Vitaliano
Gay Pride a New York: resistere con orgoglio al trumpismo

Gay Pride a New York: resistere con orgoglio al trumpismo

byAngela Vitaliano

Latest News

In Florida una Contea è in quarantena per un’invasione di lumache giganti

In Florida una Contea è in quarantena per un’invasione di lumache giganti

byLa Voce di New York
Brittney Griner scrive a Joe Biden: “Per favore, riportami a casa”

Brittney Griner scrive a Joe Biden: “Per favore, riportami a casa”

byLa Voce di New York

New York

Robert Sorrentino vola da New York a Napoli e scopre di essere un principe

Robert Sorrentino vola da New York a Napoli e scopre di essere un principe

byLa Voce di New York
Lamborghini Huracan Tecnica: nata in pista, docile su strada

Lamborghini Huracan Tecnica: nata in pista, docile su strada

byAlessandro Rigatto

Italiany

Brittney Griner scrive a Joe Biden: “Per favore, riportami a casa”

Brittney Griner scrive a Joe Biden: “Per favore, riportami a casa”

byLa Voce di New York
Con il falso Made in Italy gli Usa vogliono invadere il mercato europeo

Con il falso Made in Italy gli Usa vogliono invadere il mercato europeo

byLa Voce di New York
Next Post
Fabio Pacucci, dalla Puglia a Yale con gli antenati dei buchi neri

Fabio Pacucci, dalla Puglia a Yale con gli antenati dei buchi neri

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In