Parte oggi (udite le fanfare in sottofondo) la rubrica #supposteamericane, una sorta di rassegna stampa, commentata con brio, sulle vicende politiche e di attualità americane. In ordine di numero, le notizie saranno vere ma servite con ironia. Faccio tutto da sola, nessuno mi dice cosa scrivere né come farlo e solo per questo ho accolto con gioia l’invito del direttore Stefano Vaccara a farlo per La Voce di New York. Perché “supposte”? per due ragioni: perchè ormai il giornalismo “serioso” parla sempre e solo di pillole e perché, se proprio vogliamo restare in ambito farmaceutico, le notizie americane, di questi tempi, assomigliano di più a delle supposte.
- Michael Flynn, l’ex consigliere alla sicurezza di Donald Trump, dimessosi dopo 24 giorni dal suo ruolo, perchè aveva mentito sui suoi rapporti con l’ambasciatore russo a Washington, fa sapere, in un tranquillo giovedì sera, mentre il presidente sta già verificando che Melania abbia lucidato bene le mazze da golf per il solito weekend da trascorrere “ad intalliarsi” (dalla lingua napoletana: perdere tempo senza far nulla di rilevante) a Mar – o – Lago, che è pronto a dire un paio di cosette sul Russiagate in cambio dell’immunità. Ora, io sono assolutamente garantista, ma mi piace commentare questa decisione di Flynn con le sue stesse parole: coloro ai quali viene garantita l’immunita’, probabilmente hanno commesso un crimine e rinchiudetelo/la
- quel gran genio di Mike Pence – il vice presidente che si vanta (e potremmo gia chiudere qui tutto internet) di non andar mai ad un evento dove siano offerti alcolici e di non incontrare mai altre donne a cena senza sua moglie (spero capisca che non correrebbe nessun rischio serio) – in meno di 24 ore ha presieduto un evento organizzato nell’ambito del “Women’s History Month”, dicendo anche delle frasi che sembravano normali e poi si e’ fatto una corsa, a perdifiato, per andare a votare (visto che c’era una situazione di parità) per cancellare un provvedimento, voluto da Barack Obama, che impediva agli stati di togliere fondi ad organizzazioni come Planned Parenthood, che forniscono gratuitamente servizi sanitari alle donne. La cosa piu bella e’ che lui pensa seriamente – e dice di non bere – che le donne non se ne siano accorte. Ora , con molto affetto dò un consiglio a Michele, anzi una prescrizione: guardare per tre volte al giorno la famosa scena del film “Ricomincio da tre” in cui Massimo Troisi da istruzioni a Robertino sul sesso. Miche’, Robertino sei tu.
- Non vorrei parlare solo di maschi. Se no qua sembra che sono misogina. Allora parliamo della First Lady, Melania che da quando Donald e’ stato eletto ha preso un terno a lotto che non ci crede nemmeno lei. Infatti, ora, non corre nemmeno il rischio che Donnie la chiami con il walkie talkie da una stanza all’altra della casa, chiedendole di raggiungerlo e fargli una strizzata d’occhi, che a lui gli piace tanto. Mel, dicevamo, ha avuto una settimana difficilissima: per colpa di quelle femmine che si guadagnano pure i premi per il loro coraggio ha dovuto: stare 25 minuti alla Casa Bianca e pure imparare un discorso a memoria. Che poi quanto sia difficile imparare a memoria cose che non capisci perché non le pratichi, lo sappiamo tutti. E’ stato cosi faticoso che per tre secondi ha desiderato essere una donna normale, sposata ad un uomo che al massimo le consentisse di vivere in un two bedroom. Poi ha riso fragorosamente, dentro di se’, pensando a tutte quelle femmine banali che stavano vincendo quei premi ma sicuramente avevano tanti peli e chili superflui.
- Sean Spicer, il mio idolo assoluto, che avrei voluto come compagno di giochi a Napoli, quando facevamo le partite di calcetto per strada (Poletti mai poteva immaginare di fare il Ministro a quel tempo), perche gli avremmo sempre mandato a riprendere il pallone quando arrivava in faccia a qualche signora dotata di borsette molto pesanti, durante una di quelle cose che lui chiama conferenze stampa, ha detto alla giornalista April Ryan che doveva smetterla di scuotere la testa. Mi meraviglio che non le abbia anche detto di smettere di pensare e avere domande a lui gradite. Che poi diciamolo – questi neri, nati in Kenya, non si sopportano. Non solo uno gli ha dato la libertà dalle piantagioni di cotone, mo’ vogliono fare pure i presidenti e le giornaliste. Cioé si è persa la religione. Spicer sei l’idolo. A Napoli ti amerebbero con lo stesso trasporto con cui amano Gonzalo Higuain.
- Vabbe’ io mò vi dovrei dire del fatto che Trump ha deciso di avvelenarci tutti con l’inquinamento, le acque inbevibili e un buco dell’ozono grande come il suo ego, che si allarga a vista d’occhio a causa della sua lacca per capelli. Però, lo ammetto, a uno cosi, che gli vuoi dire? E anche a quelli che lo hanno votato, che gli vuoi dire? A quelli, però, che non hanno votato Hillary Clinton perché “erano uguali”, io gli vorrei dire tante belle cose. Tante e bellissime. A casa mia. Davanti a un baba’.