Chi mai, facendo a Natale il presepe, si dimentica di posizionare la mangiatoia per il bue e l’asinello preposti a scaldare il Bambin Gesù? La mangiatoia di solito si può vedere nelle fattorie. Ora sta a Roma che è diventata una grande fattoria dove mangiano gli animali umani. Sì, una nuova razza mista, metà uomini e metà animali, infesta la capitale del mondo; definiamola così per comodità linguistica. In verità, qui non si tratta più né di uomini né di animali, perché tali individui sono privi di umanitas e magari assomigliassero a cani e gatti domestici o financo a qualche fiera che non solo per assonanza è fiera. Qui si tratta di rifiuti animati che impestano il Paese dandone l’immagine di una latrina. Nella quale si nutrono; infatti l’hanno chiamata “mangiatoia”.
Quindi di Bambin Gesù neanche l’ombra, ma moltitudini di asini che mungono mucche, come detto da loro stessi. Siamo in mano ai bifolchi. A Montecitorio hanno subito apprestato il convegno: “Verso un codice di condotta dei parlamentari, esperienze internazionali a confronto”. Laura Boldrini ha esordito così: “La corruzione è il male che più colpisce le nostre democrazie perché produce discredito sulle classi dirigenti”. Pensiero geniale: prima non ci aveva pensato nessuno… Si vorrebbe introdurre alla Camera un codice etico. Comincerei con la camera dei bambini e lo estenderei alla camera da letto dei genitori e a quella da pranzo. L’educazione si impara a casa e a scuola si mette in pratica nei rapporti sociali, magari gli insegnanti possono aggiustare un po’ il tiro. Ma una volta che i bellimbusti e i bamboccioni sono entrati in Parlamento senza principi morali, non gli si raddrizza più. Gireranno come pazzi per trovare il loro tornaconto, finendo appunto a soddisfare l’appetito nella mangiatoia di Mafia capitale.
Non mi stancherò mai di ripetere che bisognerebbe sottoporre i candidati politici alla dochimasìa, l’esame attitudinale a cui venivano sottoposti nella democrazia dell’antica Grecia. Magari senza imbarazzarli con difficoltose domande di geografia, limitandosi a chiedergli dove stanno Ibiza, Porto Cervo e New York, o di storia, evitando date e nomi dei re di Roma, altrimenti non si trova più un candidato candidabile, ma almeno fargli un esame etico. Basterebbe chiedere cos’è l’onesta, la trasparenza, il rispetto, tanto per inquadrarli e capire se mangeranno con forchetta e coltello o correranno ad abbuffarsi nella mangiatoia. Perché tutti sono bravi a riempirsi la bocca di Master Chef e ristoranti rinomati, poi sono dei trogloditi a tavola e nei rapporti umani. “Mangia come parli” è un insegnamento che non va più bene per gente che dice: “Ci mangiamo tutta Roma” oppure “La mucca deve mangiare per esser munta” – inorridisco a scriverlo –considerando poi che nei fatti il proverbio è stato rovesciato in: “Parla come mangi”.
Non si è ancora capito che ognuno sceglie un partito come una poltrona per comodità, al fine di sistemarsi su una poltrona? Non si è ancora capito che a nessuno importa se la poltrona sia posizionata a destra o a sinistra? Destra e sinistra una volta erano ideologie, oggi sono location. E’ la location che regola il mercato. Puoi aver la cosa più bella del mondo da vendere ma se non sei al posto giusto non la vendi. In politica poi il posto giusto è legato al momento giusto: Renzi docet. Lui ha saputo aspettare il suo momento, cogliendo l’attimo fuggente nella location pd ma non sapeva che fosse una mangiatoia. Quindi vorrebbe cambiarle il nome in Partito della Nazione per ospitare i transfughi di Forza Italia. Tutti insieme appassionatamente? Macché, appunto perché le passioni ideologiche sono sotterrate. Tutti insieme spassionatamente? Nemmeno, perché un tale partito non avrebbe fondamenta etiche. Mi sa che oggi quello che ci rimane è la nostra religione, lo dico da atea: chieda Renzi consiglio a papa Francesco. E non solo per salvare gli italiani, ma l’Italia e l’intera Europa. O tiriamo fuori i nostri valori o ci faremo fuori tra di noi per il dio euro. E allora Allah entrerà indisturbato.