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January 6, 2017
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Il potere, i media e la paura delle “notizie bufale”

500 anni fa un monaco affisse alla porta della sua chiesa 95 tesi che oggi sarebbero state dichiarate bufale

Aldo PennabyAldo Penna
Bufala Social
Time: 3 mins read

Notizie bufala o fake news sembrano essere divenute la nuova frontiera del dibattito politico.

Abituati al classico circuito dei media di carta, radiofonici o televisivi, gli attori politici, economici e istituzionali sono rimasti tramortiti dall’affermarsi irruento di un nuovo modo di prodursi dell’informazione.

Finora ha dominato un sistema verticale: un fatto accaduto o in procinto di accadere, un’opinione manifestata o annunciata usciva dall’ambito circoscritto ed era raccontata da un sistema che “mediava” la notizia tra il suo prodursi e l’essere conosciuta.

Nei sistemi primitivi notizia e conoscenza erano simultanei perché l’assemblea riunita conosceva le disposizioni che riguardavano la vita della comunità direttamente dalla voce dei vertici che l’assemblea si era data o subiva.

Appena le società si resero più complesse il ruolo dei “media” divenne appannaggio del potere che attraverso i banditori o le affissioni su pubbliche mura informavano la popolazione sui loro obblighi e, rare volte, sui loro diritti. 

Doveva arrivare l’invenzione della stampa per consentire oltre al potere anche al dissenso di esprimersi. 500 anni fa un monaco affisse alla porta della sua chiesa 95 tesi che oggi sarebbero state dichiarate bufale e tramite una delle tante authority auspicate, strappate e ridotte in cenere.

Dissenso e potere si sono sempre serviti da allora in poi, della stampa prima e della tv dopo, per dominare o spezzare le correnti di informazioni che hanno fatto agitare i popoli o li hanno immersi in un sonno profondo.

Non ha caso i golpisti delle epoche moderne hanno sempre cercato di acquisire il controllo prima delle tv e dei giornali e poi delle aule parlamentari e i partiti delle opposizioni hanno creato fogli o emittenti alternative per contrastare la verità ufficiale, la verità di stato. 

Prima timidamente poi in maniera più impetuosa sono arrivati i social media, aggregatori a milioni di internauti che dovevano faticare a trovarsi, riconoscersi, fare rete.

E se in passato furono i libri a infiammare gli animi penetrando dentro le coscienze con la forza eversiva di orizzonti che scavalcavano ordini e classi, oggi assistiamo alla rottura degli schemi che hanno regolato e spesso imbrogliato o imbrigliato le vite dei popoli.

Un tempo i cospiratori si radunavano in riunioni segrete e attraverso volantini stampati clandestinamente facevano girare le idee di liberazione e riscatto, così l’Italia e molti altri popoli conobbero le loro rivoluzioni.

I volantini di ieri sono divenuti i post di oggi e le riunioni carbonare, le bacheche collettive invase da reportage fotografici, filmati, registrazioni audio, resoconti raccontano altre verità.

Così nacque e si propagò la primavera araba, così nazioni oppresse sotto feroci dittature fanno filtrare notizie e informazioni aprendo mille finestre di notizie che i media di regime etichetterebbero come bufale. 

Oggi che il consenso non si conquista più controllando le tv o divenendo i portavoce dei gruppi industriali e dei loro giornali, si denuncia il pericolo delle bufale. E nel passato? Quante fake news ben presentate, ben confezionate, ben esibite i “media” tradizionali hanno diffuso?

Non è proibendo o invocando ennesime authority  burocratiche e verosimilmente non indipendenti che si bloccano le false notizie.  Solo un forte coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali può assicurare un futuro alle democrazie oggi asfissiate da burocrazie autosufficienti e politici deboli e spesso arroganti.

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Aldo Penna

Aldo Penna

Tra inganni universali ed eroi di cartapesta, scrivere resta l'estrema difesa per aprire squarci di verità sulla tela dell'inganno che soffoca la libertà. Tre sono gli anticorpi nelle democrazie. Il primo, l’opposizione, a volte corrotta e complice. Il secondo, la magistratura, ma il sistema politico spesso trasforma in legge i favori di cui gode. Il terzo, il complesso mediatico, una rete di sentinelle che all’arrivo dei virus delle istituzioni democratiche richiama gli altri anticorpi e blocca gli invasori e che per funzionare non deve avere nulla da spartire con gli elementi che condizionano il sistema. La sfida per la libertà nel terzo Millennio sta tutta qui. p.s. Palermitano, alle ultime elezioni Aldo Penna è stato eletto alla Camera dei deputati con il Movimento Cinquestelle. Durante la campagna elettorale ha avuto un grave ictus ed è stato ricoverato per mesi in ospedale. Ha vinto le elezioni, nonostante molti elettori sapessero che fosse in pericolo di vita. In Parlamento è stato eletto nel collegio elettorale Palermo-Resuttana

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