Il Committee to Protect Journalists (CPJ) mostra un sostegno concreto ai gruppi di attivisti che si oppongono ai rigidi sistemi di sorveglianza del governo USA. Firmando una lettera inviata giovedì al Presidente Barack Obama ed ai membri del Congresso, il CPJ ha chiesto insieme ad altre 63 aziende nel mercato dei mezzi di comunicazione, più informazioni sulle modalità con cui Washington indaga su telefoni ed Internet tramite le compagnie che forniscono i servizi e accesso ai dati dei consumatori. La lettera è molto critica e si riferisce ai sistemi di intercettazione del governo americano quasi come se fossero veri fenomeni di spionaggio. Il riferimento nella lettera è soprattutto alla vicenda di Edward Snowden che ha raccontato quello che succedeva alla NSA, per cui lui ha lavorato. Il CPJ ha quindi accettato di far parte di una coalizione che ha fatto pressioni sul governo per “assicurare che alle compagnie a cui si affida la privacy e la sicurezza degli utenti e dei loro dati, sia permesso di riportare regolarmente delle statistiche” sul numero di richieste che viene loro fatto dal governo.
La lettera è stata firmata da grosse multinazionali quali Apple, Facebook, Google, Microsoft, Twitter, e Yahoo, mentre non ha visto invece l'approvazione di Verizon ed AT&T, due grossi provider della telefonia negli USA, che invece non hanno sottoscritto l'iniziativa. Le compagnie che supportano la richiesta, vogliono in sostanza essere in grado di poter rendere pubbliche le richieste di informazioni che arrivano loro da Washington periodicamente. “Queste informazioni su come e quanto spesso il governo usa le autorità legali è importante per gli americani, che hanno diritto ad avere un pubblico dibattito sulla adeguatezza di queste autorità e sul loro uso” recita la lettera inviata dalla coalizione a Washington.
Le organizzazioni che hanno sottoscritto la lettera desiderano avere una maggiore apertura e chiarezza da parte di aziende e governo, la richiesta è soprattutto di trasparenza e rispetto per la privacy dei cittadini.
"Visto che gli USA sono da lungo tempo innovatori per ciò che riguarda Internet, i prodotti ed i servizi che si appoggiano ad Internet, allora dovrebbero essere innovatori anche quando si creano meccanismi che assicurino la trasparenza, la responsabilità ed il rispetto delle libertà civili e dei diritti umani” recita la lettera delle organizzazioni.