Dal primo Luglio 2014 l’Italia avrà la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Questa sarà l’ultima volta prima del 2020.
Se si guarda ai vari indicatori statistici, attuali, si vede che purtroppo sono tutti deficitari, relegandoci agli ultimi posti della classifica comparativa tra le nazioni europee. Abbiamo sei anni per risalire la china, ma quali sono le proiezioni?
Un documento, Europe 2020, indica quale sarà la nostra posizione nel prossimo futuro. Non solo è utile analizzarlo, ma è molto istruttivo. Il tasso di occupazione oscilla tra il 67 e il 69 % contro il 75 % della Francia e il 77 % della Germania. Non c’è paese europeo che abbia un tasso di occupazione peggiore del nostro. Il target europeo è stato fissato al 75 %.
Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono pari a 1,53 % rispetto al target europeo 3%. Peggio di noi fanno i paesi che hanno aderito all’Unione Europea per ultimi.
La riduzione dei gas CO2 equivalenti sarà pari al -13%, rispetto a un target europeo di -20%; anche qui fanno peggio di noi i paesi entrati nell’Unione Europea per ultimi.
Il tasso di crescita delle energie rinnovabili sarà pari al 17% rispetto al target europeo di 20%. Qui siamo terzultimi.
Le dolenti note non finiscono, anzi si accentuano sui due ultimi indicatori: l’abbandono scolastico e la percentuale di laureati.
Il target europeo è indicato rispettivamente al 10 % e al 40%. L’Italia avrà un 15-16% di abbandono scolastico e un 26-27% per quello che riguarda i laureati. Saremo gli ultimi in Europa su un settore, quello scolastico, cruciale per la vita di un paese. Solo la Romania, a pari merito con noi, potrà contrastare il nostro record negativo, tutti gli altri saranno al di sopra o pari al target europeo. Infine sono previsti 2200000 poveri.
La situazione è veramente drammatica e sarà necessario fare uno sforzo immane cambiare lo stato del paese, almeno per come sono le proiezioni. Bisogna iniziare subito se si vuol cambiare qualcosa soprattutto a livello scolastico, qualsiasi grado sia.