Questa è la storia di un cane, recuperato da un gruppo di volontari dopo sette mesi di vita fra i coyotes nel Nevada.
Il cane, soprannominato “Ghost” (fantasma) per il colore bianco, è stato tratto in salvo quando la squadra che lo monitorava da tempo si è accorta che zoppicava, e che se si fosse aggravato sarebbe diventato vittima lui stesso dei coyote.
Ci hanno impiegato due settimane a catturarlo, tanto Ghost aveva imparato l’arte di evitare i contatti ravvicinati con gli umani. E tuttavia, una volta tornato fra persone che lo trattavano con dolcezza, Ghost ha rivelato di essere un cane molto socievole e mite.
Purtroppo, dopo sette mesi a vagare nel deserto e in luoghi selvaggi, Ghost presenta vari problemi di salute. Evidentemente ha dovuto combattere, e ha molte cicatrici. Ma ha dovuto soffrire anche la fame, tant’è che ha ingoiato sassi, forse per ingannarne i morsi.

Ma quella che doveva essere una storia a lieto fine, si è complicata quando una coppia si è presentata alla casa delle due donne che stavano curando Ghost, sostenendo che si trattava del loro cane, e che non era stato abbandonato, ma era fuggito sette mesi prima.
Le due donne non hanno creduto alla storia, anche perché il cane non aveva una chip di riconoscimento, o un tatuaggio o una targhetta. E anche le macchie nere sul naso sembravano diverse da quelle della foto presentata dalla coppia. È dovuta intervenire la polizia per dirimere la questione. E il cane è stato dato in affidamento temporaneo a un rifugio, l’Animal Fundation.
Ma…. sorpresa! Altre persone si sono fatte avanti sostenendo che si trattava del loro cane. La questione dovrà essere risolta da un giudice, spiega la portavoce di Animal Foundation, Kelsey Pizzi. Ma intanto Ghost ha le cure necessarie perché possa riprendersi dopo aver “ballato con i coyotes”.
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