Va al ristorante con le amiche, e a teatro con i nipoti. Si diverte a fare shopping e finalmente può passare tutto il tempo che vuole a provare le scarpe con tacco a spillo che adora: «Devono essere di camoscio perché calzano come delle pantofole» ha confidato al New York Times. Chi si aspettava che Nancy Pelosi fosse depressa dopo essersi dimessa dalla carica di Speaker della Camera è rimasto stupito.
L’82enne leader democratica sembra nata a nuova vita. I figli e i nipoti si sono messi in fila, prenotandosi per escursioni, cinema, gite e pranzi di famiglia. «Mi sento liberata» ha ammesso quella che fino allo scorso dicembre era la donna più potente degli Stati Uniti.
Eppure in questo quadro roseo, c’è un’ombra che la stessa figlia Alexandra, una nota documentarista, ha rivelato: Nancy non riesce a superare lo shock, il senso di colpa e la paura dopo l’aggressione di un folle estremista contro il marito Paul, a cui è sposata da 60 anni.
Lo sbigottimento per la violenza con cui lo scorso ottobre il 42enne David DePape ha aggredito a martellate Paul, riducendolo quasi in fin di vita, la perseguita. E per cercare di ritrovare un po’ di serenità, Nancy ha chiesto aiuto alla Chiesa. Ha invitato in casa diversi sacerdoti perché con la preghiera allontanassero «il male». In parole povere, Nancy ha fatto ricorso a forme di esorcismo.
L’iniziativa non è rara. Negli Usa succede abbastanza di frequente che persone credenti chiedano l’intervento di sacerdoti per timore che il male persista in luoghi in cui si sia verificato un crimine violento.
Probabilmente però la deputata ha dovuto cercare dei sacerdoti fuori dalla sua città. Il parroco della chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, la sua parrocchia, ha insistito che il suo staff non è stato coinvolto in tale rito. E comunque, pur essendo una cattolica professante e molto impegnata, Nancy è in rotta anche con l’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, che le ha vietato di ricevere la Comunione per la sua difesa del diritto di aborto.
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