A Key West, Florida, un gruppo di migranti ben vestiti, con la valigia, scende da un barcone ed entra nel Southernmost Beach Cafè, un piccolo bar al centro della zona più turistica dell’isola per ordinare un caffè. La polizia della Florida entra, li ferma e li identifica. Si tratta di fuggitivi, scappati da Putin via Cuba. Nove proveniente dalla Russia, quattro del Kazakistan e due del Kirgizistan. Ma sarebbero almeno 40 i passeggeri a bordo della barca lunga nove metri che è approdata nelle Florida Keys.
Il loro arrivo sulle coste americane lancia un allarme per la sicurezza delle persone che, fin dall’inizio della guerra in Ucraina, hanno scelto di abbandonare i due paesi coinvolti in prima linea.
Per i quindici identificati però, la situazione si mette male. La polizia infatti ha avvertito il DHS (Department of Homeland Security) e la sua subagenzia, l’U.S. Customs and Border Protection, e ora il gruppo di profughi rischia sta per essere espulso dalle autorità perché arrivati nel paese clandestinamente.
“I trafficanti non si interessano delle vite dei migranti. Per questo, quando decidono di intraprendere il pericoloso viaggio in barche improvvisate, zattere ed altre imbarcazioni non equipaggiate per gestire il mare grosso, molti vengono persi in mare”, ha dichiarato Eduardo Maia Silva, il portavoce del DHS. E per dissuadere arrivi futuri ha aggiunto: “Chiunque proverà a raggiungere gli Stati Uniti per mare, senza avere le basi legali per farlo, verrà espulso dal paese”.
Nonostante la contea di Monroe, di cui fa parte Key West, sia una delle mete più comuni per i rifugiati clandestini cubani, è la prima volta che questa zona della Florida vede l’arrivo di persone provenienti dalla Russia e dalla zona circostante. Non è chiaro se i quindici migranti trattenuti dal DHS vivessero a Cuba, se siano scappati per via delle azioni di Putin, o se siano rimasti bloccati durante un viaggio, per via dei molti voli cancellati.
“La prima cosa che facciamo sempre quando arrivano dei migranti, di qualsiasi nazionalità, è accertarci che siano al sicuro, ma queste persone non sono come i tipici immigrati”, ha spiegato il sindaco di Monroe County, David Rice. “Erano ben vestiti, in una barca a noleggio e non erano stati alla deriva per giorni”.
A più di un mese dall’invasione dell’Ucraina, sono già in 4 milioni i cittadini del paese che lo hanno abbandonato. Allo stesso tempo, molti residenti russi cercano di lasciare la loro madre patria, dove subiscono gli effetti delle sanzioni economiche e la repressione di Putin contro gli oppositori del conflitto.
Un reportage del Washington Post dello scorso sabato parlava di oltre 1200 ucraini fermi al confine tra Messico e Stati Uniti, attendendo di essere ammessi in maniera temporanea sotto libertà condizionale per ragioni umanitarie. Questo è per evitare il processo di screening, che fa sì che ci vogliano mesi o anche anni prima di ricevere lo status di rifugiato dal governo americano.
Il presidente Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti accetteranno fino a 100.000 rifugiati ucraini, ma non è ancora stato stabilito un metodo per permetterne l’arrivo diretto negli aeroporti del paese.