A cinque settimane dall’aggressione russa dell’Ucraina, il numero di rifugiati che hanno lasciato il Paese ha superato quota 4 milioni, equivalente a un undicesimo della popolazione nazionale complessiva.
Lo ha comunicato l’Alto commissario ONU per i rifugiati, Filippo Grandi, che mercoledì si è recato in Ucraina per incontrare di persona alcuni di loro a Leopoli, città occidentale divenuta crocevia del flusso di profughi in fuga dalla guerra verso i Paesi dell’Europa centro-occidentale (qui la storia di una di loro).
Refugees from Ukraine are now 4 million, five weeks after the start of the Russian attack.
I have just arrived in Ukraine.
In Lviv I will discuss with the authorities, the UN and other partners ways to increase our support to people affected and displaced by this senseless war.
— Filippo Grandi (@FilippoGrandi) March 30, 2022
Un flusso umano gigantesco, destinato verosimilmente a diventare il più grande movimento di massa del Vecchio Continente dalla fine della seconda guerra mondiale. Il dramma non coinvolge peraltro solo la popolazione ucraina: secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), almeno 162.000 rifugiati sono cittadini di Paesi terzi.
Ad aver accolto finora la stragrande maggioranza dei partenti è stata la Polonia (2,3 milioni) – tanto per una questione geografica (è lo Stato confinante più grande, esclusa la Russia), quanto per una questione di legami socio-culturali, dal momento che molti ucraini e ucraine lavorano proprio ad ovest del confine polacco-ucraino. Seguono Romania (600.000), Moldavia (384.000), Ungheria (355.000) e Slovacchia (280.000).
Da sottolineare anche la scelta di 272.000 profughi di trovare rifugio in Russia, effetto anche della decisione di Mosca di aprire alcuni corridoi umanitari diretti appunto in Russia e Bielorussia.
Statement from @NYCMayor Eric Adams and Commissioner @MCastroMOIA thanking @POTUS @JoeBiden for Welcoming 100,000 Ukrainian Refugees to the United States. pic.twitter.com/Jg5Iu81Wtk
— NYC Immigrant Affairs (@NYCImmigrants) March 24, 2022
E negli USA? Circa 355.000 immigrati ucraini già vivono negli Stati Uniti. In occasione della sua visita in Europa, il presidente Joe Biden si è impegnato ad accogliere fino a 100.000 profughi e sfollati, oltre a donare 1 miliardo di dollari ai Paesi europei per far fronte al massiccio afflusso migratorio. A inizio marzo, il Dipartimento della Sicurezza Nazionale aveva già concesso uno status di protezione temporanea agli ucraini, rendendo loro più facile l’ingresso negli Stati Uniti e l’ottenimento dello status di rifugiati.
Finora però sono davvero in pochi quelli arrivati a New York: nonostante nella Hudson Valley viva una delle più grandi comunità ucraine degli Stati Uniti, il viaggio dall’Est Europa all’Atlantico orientale è tortuoso e molto costoso. In ogni caso, sia il sindaco Eric Adams che la governatrice Kathy Hochul hanno metaforicamente spalancato le porte della città per gli ucraini: “Chi fugge da guerra, persecuzione, o disastri, è sempre benvenuto qui”, il mantra di Adams.
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