Gli Stati Uniti hanno vinto il ricorso davanti all’Alta Corte di Londra contro la sentenza di primo grado che a gennaio aveva negato l’estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna per il rischio di suicidio. Secondo i giudici, il governo degli Stati Uniti ha offerto garanzie sufficienti che Assange riceverà cure adeguate per proteggere la sua salute mentale e quindi il co-fondatore di Wikileaks può essere estradato. Il caso passa ora ad un altro tribunale.
I legali di Julian Assange presenteranno al più presto ricorso contro la decisione all’Alta Corte di Londra di ribaltare la sentenza di primo grado che a gennaio aveva negato l’estradizione negli Usa del co-fondatore di Wikileaks. Lo ha annunciato la findanzata Stella Moris.
La Russia ha definito “vergognoso” il verdetto dell’Alta Corte. L’Occidente, ha denunciato il ministero degli Esteri di Mosca, “ha così celebrato in modo degno la Giornata mondiale dei diritti umani” che ricorre oggi. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti.
Il premio di articolo 21
Articolo 21, l’associazione nata vent’anni fa per contribuire a tutelare la libertà di informazione e di cronaca, ha intanto conferito un riconoscimento simbolico proprio a Julian Assange, il giornalista australiano fondatore di WikiLeaks, ora detenuto nel carcere speciale londinese di Belmarsh.
Negli Usa lo aspetta una carcerazione di 175 anni per un reato di spionaggio previsto da una legge del 1917. A ricevere per conto di Assange la tessera onoraria di Articolo 21 presso la sede della federazione nazionale della stampa italiana a Roma, Stefania Maurizi, la giornalista che per anni ha lavorato sui documenti di Wikileaks e che alla vicenda di Assange ha dedicato il volume “Il potere segreto”.
Con lei, il presidente Fnsi Beppe Giulietti; la portavoce di Articolo 21 Elisa Marincola; il presidente dei Garanti di Articolo 21 Vincenzo Vita; Riccardo Iacona ed Elena Marzano, che nella trasmissione “Presadiretta” di Rai3 hanno seguito i più recenti sviluppi del processo Assange; il giornalista e docente universitario Arturo Di Corinto. (Agi)