Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
News
February 8, 2016
in
News
February 8, 2016
0

Bernie Sanders e l’eredità incompiuta di FDR

Quando Franklyn Delano Roosevelt propose "The Second Bill of Rights"

Massimo ManzobyMassimo Manzo
Bernie Sanders
Time: 5 mins read

“Siamo arrivati alla chiara conclusione che la vera libertà individuale non può esistere senza che vi siano la sicurezza e l’indipendenza economica. Gli uomini in stato di necessità non sono uomini liberi. Le persone affamate e i disoccupati sono gli ingredienti di cui sono fatte le dittature…”. Strano a dirsi, tale citazione non è tratta da uno degli ultimi infiammati comizi del “socialista” Bernie Sanders, ma risale a 72 anni fa. A pronunciarla all’interno di un memorabile e spesso dimenticato discorso sullo stato dell’Unione, uno dei presidenti più amati che l’America abbia mai avuto: Franklin Delano Roosevelt.

Il presidente Franklin Delano Roosevelt
Il presidente Franklin Delano Roosevelt

Era l’11 gennaio del 1944 e la Seconda guerra mondiale infiammava ancora il globo. Di lì a qualche mese, con la cosiddetta Operazione Overlord, gli alleati sarebbero sbarcati sulle spiagge della Normandia assestando un colpo mortale al nazismo. In tale contesto, in preda alle febbri e appena tornato dalla conferenza di Teheran, Roosevelt decise di delineare un manifesto politico che avrebbe dovuto completare il New Deal, il grande programma di riforme economiche con cui era riuscito a portare gli Stati Uniti fuori dalla terribile recessione del ’29.

Al termine del suo percorso politico e umano FDR annunciava così l’urgenza di un secondo Bill of Rights, che comprendeva una serie di diritti sociali ed economici nel solco dei valori sanciti dalla Dichiarazione di Indipendenza e dalla Costituzione americana. Tra questi,  il diritto dei lavoratori a una paga dignitosa (e sufficiente non solo alla sussistenza ma anche allo svago) il diritto di ogni famiglia ad avere un’abitazione, il diritto di ricevere adeguate cure mediche e protezione economica di fronte alla malattia, alla vecchiaia, alla disoccupazione, e ancora il diritto a usufruire di un buon sistema di istruzione e quello di ogni imprenditore (piccolo o grande) di commerciare in un’atmosfera di libera concorrenza al riparo dal dominio dei monopoli, in patria e all’estero.

Non si trattava di un decalogo di aspirazioni utopistiche, ma di una necessità impellente di fronte al vorticoso crescere della potenza industriale americana. Lo sviluppo di tali condizioni sociali ed economiche era insomma indispensabile per raggiungere “l’uguaglianza nella ricerca della felicità”, che i diritti politici, da soli, non riescono per loro natura a soddisfare.

Franklin Delano Roosevelt non fece in tempo a concretizzare il secondo Bill of Rights; sarebbe scomparso nell’aprile dell’anno successivo, consegnando il suo mito ai posteri. E il lascito di quel manifesto programmatico si trasformò presto in una sorta di “rivoluzione mancata”. Nei decenni successivi, tale eredità fu raccolta dai progressisti americani portando a una serie di riforme cruciali, improntate a una maggiore giustizia sociale. Tuttavia, in un paese dove le disuguaglianze sono aumentate a dismisura e in cui esistono tuttora milioni di persone prive di assistenza medica, la eco di quel discorso di 72 anni fa risuona oggi più forte che mai.

Quando fu eletto per la prima volta, nel 2008, sull’onda di una crisi paragonabile a quella del ‘29, Barack Obama ne era pienamente consapevole, tanto da evocare continuamente nei suoi appelli lo spirito rooseveltiano. E i provvedimenti adottati dal primo presidente afroamericano, a partire dal contestatissimo Obamacare, sono andati in quella direzione. Nonostante ciò, al termine del secondo mandato obamiano la middle class americana continua a impoverirsi, e il percorso verso una società più equa appare fragile e incompiuto.

La sensazione di impotenza della classe media ha prodotto estrema sfiducia verso i politici tradizionali, e queste elezioni presidenziali lo dimostrano. Così, mentre in campo repubblicano gli americani simpatizzano per candidati anti establishment come Cruz e Trump, sul fronte democratico hanno determinato la crescente popolarità di Bernie Sanders. Il settantaquattrenne senatore del Vermont, a ben vedere, non ha dimenticato il manifesto di Roosevelt, ma lo ha riproposto con forza dandogli nuova linfa. Non a caso, quando ha parlato agli studenti della University of Georgetown nel novembre dello scorso anno, Bernie ha citato ampi spezzoni del Second Bill of Rights, elevandolo a fulcro del suo intero intervento. Di fronte a una folla di giovani entusiasti, Sanders ha spiegato come il suo concetto di “socialismo democratico” non sia in realtà troppo diverso dall’ideale di giustizia che mosse l’opera politica di un gigante come FDR.

Al contrario, l’allargamento dei diritti economici e sociali è per lui uno dei campi su cui si gioca l’identità futura degli Stati Uniti e il loro ruolo nel mondo. I punti forti del programma di Sanders, che dalla sanità al  sistema di istruzione universitario fino all’avversione nei confronti della grande finanza, prevedono un maggiore intervento del governo centrale come forza regolatrice degli squilibri e delle disuguaglianze, sono ai suoi occhi il modo migliore di salvare il capitalismo da sé stesso, portando finalmente a compimento il Second Bill of Rights.

A Georgetown, dove ha citato altri due pericolosi “sovversivi” come Papa Francesco e Martin Luther King, Bernie Sanders ha ricordato come lo stesso Roosevelt abbia ricevuto l’etichetta di “socialista” dai suoi avversari, che provarono a screditarlo in tutti i modi al fine di impedire l’attuazione del New Deal. In altri termini quella rivoluzione politica passò attraverso una lotta senza esclusione di colpi.

Chiamare in causa un “padre della patria” come FDR potrebbe sembrare un artificio retorico per strappare facili applausi, o peggio una arbitraria strumentalizzazione del passato. Eppure il messaggio di Bernie Sanders appare credibile perché si muove su una piattaforma ideale con radici profonde nel pensiero progressista americano. Il successo della campagna elettorale di Bernie, d’altronde, finanziata dal basso con un record di piccole contribuzioni individuali, attesta l’esistenza di una fetta di elettori pronti ad abbracciare un approccio “radicale” nel modo di intendere il cambiamento politico.

L’inaspettato pareggio in Iowa ha evidenziato una fortissima spaccatura generazionale nella base del partito democratico. Le idee di Bernie Sanders hanno infatti riscosso un entusiasmo senza precedenti tra i giovani, mentre le generazioni più anziane hanno preferito abbracciare il messaggio decisamente moderato di Hillary. In fondo, a chi è nato dopo la guerra fredda il termine socialista, se opportunamente spiegato, non fa ormai tanta paura.

Certo, la corsa di Bernie è tutta in salita, e battere la “corazzata” Clinton è impresa quasi impossibile. Nell’ultimo dibattito tra i due candidati sono inoltre emerse alcune pericolose lacune nel programma di Bernie Sanders, prima fra tutte la superficialità con cui il senatore del Vermont ha affrontato i temi di politica estera.

Ma una cosa è certa: al di là del destino personale di Bernie, l’eredità incompiuta di Roosevelt continua a ispirare le nuove generazioni di progressisti americani.

Guarda il video del discorso di Bernie Sanders alla Georgetown University>>

Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Manzo

Massimo Manzo

Di madre americana e padre siculo, nasco tra le bellezze della Sicilia greca e gli echi del sogno americano. Innamorato della Storia, che respiro fin da bambino, trasferisco me e la mia passione a Roma. Qui, folgorato lungo la via, mi converto al giornalismo storico e di analisi geopolitica, “tradendo” così la laurea in legge nel frattempo conseguita. Appassionato di viaggi archeologici, oltre che della musica dei Beatles e dei campi da tennis, collaboro come giornalista freelance con più riviste di divulgazione, tra cui InStoria e Focus. Oggi mi divido tra la natia Sicilia e la città eterna, sempre coltivando l’amore per gli States.

DELLO STESSO AUTORE

Steve Bannon sbarca a Roma alla conquista della “Fortezza Europa”

Steve Bannon sbarca a Roma alla conquista della “Fortezza Europa”

byMassimo Manzo
Vertice NATO: con Trump, tutti i nodi vengono al pettine

Vertice NATO: con Trump, tutti i nodi vengono al pettine

byMassimo Manzo

A PROPOSITO DI...

Tags: Bernie Sanderselezioni 2016elezioni americaneFDRFranklin Delano Roosevelt
Previous Post

La mia prima Prada

Next Post

Italian Wine Week: Calcio d’inizio col Super Bowl

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Corte Suprema: Trump sceglie Brett Kavanaugh e i democratici affilano le armi

Corte Suprema: Trump sceglie Brett Kavanaugh e i democratici affilano le armi

byMassimo Manzo
Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

byMassimo Manzo

Latest News

Biden a New York: dalla Casa Bianca $300 milioni per un tunnel sotto l’Hudson

Biden si rimette in marcia: prima tappa in Wisconsin per lavorare sul futuro

byMassimo Jaus
Roger Waters al Consiglio di Sicurezza: “La guerra è stata provocata”

Roger Waters al Consiglio di Sicurezza: “La guerra è stata provocata”

byStefano Vaccara

New York

Il sindaco di New York prepara allo scontro col Madison Square Garden

Il sindaco di New York prepara allo scontro col Madison Square Garden

byPaolo Cordova
New York, aperto nuovo centro per i migranti nel Financial District

New York, aperto nuovo centro per i migranti nel Financial District

byPaolo Cordova

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post
Italian Wine Week

Italian Wine Week: Calcio d'inizio col Super Bowl

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the and the .

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?