Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in Homepage
June 27, 2018
in Homepage
June 27, 2018
0

Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

La sentenza dei giudici da ragione a Trump separando la "Presidenza" dal "Presidente"

Massimo ManzobyMassimo Manzo
Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

La Corte Suprema al completo - wikimedia

Time: 4 mins read

Dopo interminabili mesi di scontro, la questione del cosiddetto “Travel Ban” si è conclusa con una netta vittoria dell’amministrazione Trump. Martedì, la Corte Suprema ha infatti confermato la costituzionalità del provvedimento, mettendo la parola fine a una diatriba che aveva spaccato in due l’America e che continuerà a far discutere nelle prossime settimane.

Introdotto per la prima volta all’inizio del 2017, l’ordine esecutivo in questione ha generato nella sua prima versione un’ondata di proteste, nonché una situazione di caos nella sua applicazione concreta. Per tali motivi è stato riscritto due volte, e nell’ultima variante (quella presa in esame dai giudici) vieta l’ingresso nel territorio americano ai cittadini provenienti da Libia, Iran, Somalia, Siria, Yemen, Corea del Nord e Venezuela.

Il tweet del Presidente è arrivato puntuale a suggello della sentenza: “la Corte Suprema conferma il Travel Ban di Trump. Wow!”, ha cinguettato entusiasta The Donald, affermando come la decisione rappresenti una vittoria per il popolo americano e un “momento di profonda rivincita” per le politiche migratorie del suo governo.

Il tweet di Donald Trump successivo alla sentenza
Il tweet di Donald Trump successivo alla sentenza

Dall’altra parte della barricata, i commenti di alcuni esponenti del partito democratico sono stati di tenore opposto. Il deputato Keith Ellison, celebre per essere stato il primo musulmano eletto al Congresso, ha dichiarato che “la discriminazione religiosa non rientra nell’autorità del Presidente”, aggiungendo come la decisione stia “semplicemente ignorando cosa il Presidente sta cercando di fare”.

A dire la loro non sono però solo esponenti politici. Un’aspra critica è giunta anche da Sonia Sotomayor, giudice supremo fino all’ultimo ostile alla conferma del Travel Ban, secondo cui “la Storia non guarderà con favore” alla scelta di ieri. Nell’esprimere il suo dissenso, Sotomayor ha paragonato la sentenza alla Korematsu v. United States, decisione con cui nel 1944 la Supreme Court avallò l’internamento dei giapponesi presenti sul territorio americano durante la seconda guerra mondiale.

Accusa rigettata con forza dal Giudice Capo John Roberts, secondo cui “qualunque sia il visibile vantaggio retorico nel sollevare il caso Korematsu”,  quella decisione “non ha nulla a che fare con questo caso […]  È totalmente inadeguato comparare quell’atto moralmente ripugnante con una politica formalmente neutrale che vieta il privilegio di essere ammessi [negli USA, ndr] a certe categorie di stranieri”.

La votazione finale sul provvedimento ha spaccato in due la Corte, che si è espressa a favore con una esigua maggioranza di 5 a 4.

Le motivazioni alla base della sentenza, espresse da Roberts, sono state chiare. Nel ribadire la legittimità del provvedimento sulla base delle competenze governative in tema di sicurezza nazionale, Roberts si è finalmente pronunciato sulla presunta natura discriminatoria del Travel Ban, negandola.

Chi avversava il decreto, invece, lo riteneva incostituzionale non solo per il suo contenuto attuale (che ha incluso nel divieto anche paesi a maggioranza non musulmana), ma partendo dalle affermazioni anti-islamiche pronunciate da Trump in campagna elettorale. Prima di essere eletto, il Presidente aveva infatti annunciato di voler vietare l’ingresso negli USA a tutti i musulmani, a prescindere dallo stato di provenienza.

La tesi contraria al Travel Ban, di carattere politico e non giuridico, era stata abbracciata entusiasticamente da quasi tutti i media mainstream a stelle e strisce, che hanno rifiutato di spiegare in modo obiettivo all’opinione pubblica i termini della questione. Stando alle loro sconclusionate analisi, l’incostituzionalità era palese.

Da queste colonne, nel nostro piccolo, avevamo provato in tempi non sospetti a fare un’analisi più equilibrata, separando la retorica trumpiana e la legittima opposizione alle sue politiche migratorie, dalla lettera della legge. La nostra conclusione era che quest’ultima sembrava favorire l’inquilino della Casa Bianca, che oltre ad avere indubbie competenze in materia sancite dall’Immigration and Nationality Act del del 1952, aveva incluso nel suo divieto solo alcuni (e non tutti) i paesi a maggioranza musulmana nel mondo (tra l’altro gli stessi già classificati come “a rischio” sicurezza in un precedente provvedimento di Barack Obama). Tali evidenze cozzavano formalemente con il carattere discriminatorio del provvedimento annunciato in campagna elettorale.

Per dirla in parole povere: il paventato provvedimento palesemente anti-islamico del Trump candidato era ben diverso dal provvedimento del Trump presidente su cui la Corte si è pronunciata ieri. Al riguardo, nella sentenza il Giudice Capo sembra ricalcare tale ragionamento: “la questione non è se denunciare o meno le affermazioni [di Trump, ndr]. È invece il significato di quelle dichiarazioni nel rivedere una direttiva presidenziale, neutra nella sua forma, affrontando la questione riguardante il nucleo della responsabilità esecutiva”.

Insomma, altro che scandalo: Il ragionamento, dal punto di vista giuridico, non fa una piega. Come ha detto esplicitamente Roberts, la Presidenza (cioè l’istituzione) va tenuta separata dal Presidente (inteso come persona specifica che la ricopre). Affermazioni quasi banali in una democrazia, che però l’America (soprattutto quella dei mezzi di comunicazione) sembra aver dimenticato dopo l’elezione di Trump.

Ciò non vuol dire che il Travel Ban non sia contestabile, inutile, financo odioso. Opporvisi rientra nel quadro di una normale e legittima dialettica politica, ma la formale costituzionalità è un’altra cosa.

 

 

 

Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Manzo

Massimo Manzo

Di madre americana e padre siculo, nasco tra le bellezze della Sicilia greca e gli echi del sogno americano. Innamorato della Storia, che respiro fin da bambino, trasferisco me e la mia passione a Roma. Qui, folgorato lungo la via, mi converto al giornalismo storico e di analisi geopolitica, “tradendo” così la laurea in legge nel frattempo conseguita. Appassionato di viaggi archeologici, oltre che della musica dei Beatles e dei campi da tennis, collaboro come giornalista freelance con più riviste di divulgazione, tra cui InStoria e Focus. Oggi mi divido tra la natia Sicilia e la città eterna, sempre coltivando l’amore per gli States.

DELLO STESSO AUTORE

Steve Bannon sbarca a Roma alla conquista della “Fortezza Europa”

Steve Bannon sbarca a Roma alla conquista della “Fortezza Europa”

byMassimo Manzo
Vertice NATO: con Trump, tutti i nodi vengono al pettine

Vertice NATO: con Trump, tutti i nodi vengono al pettine

byMassimo Manzo

A PROPOSITO DI...

Tags: corte suprema USADonald TrumpJohn RobertsKeith EllisonPartito DemocraticoSonia SotomayorSupreme Courttravel ban
Previous Post

Con De Padova a New York l’arte dell’abitare è nel segno del made in Italy

Next Post

Nove pensieri “spettinati” da un’Italia più che scombinata

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Corte Suprema: Trump sceglie Brett Kavanaugh e i democratici affilano le armi

Corte Suprema: Trump sceglie Brett Kavanaugh e i democratici affilano le armi

byMassimo Manzo
Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

byMassimo Manzo

Latest News

Trump in Texas ai suoi seguaci: “Vinceremo e vi vendicherò”

Donald Trump’s Scorched Earth Fury After Announcement of Indictment

byAmanda James
Gwyneth Paltrow a processo per un incidente sugli sci: chiesti $300.000

Gwyneth Paltrow Found Not at Fault in Ski Collision Trial

byLa Voce di New York

New York

Don’t Expect Your NYC Summer Flight to Be on Time

Don’t Expect Your NYC Summer Flight to Be on Time

byDaniel De Crescenzo
Ivano De Matteo in Mia racconta l’amore di un padre al tempo del revenge porn

Il gran giurì di New York prende altro tempo: sospiro di sollievo per Trump

byMarco Giustiniani

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post
Nove pensieri “spettinati” da un’Italia più che scombinata

Nove pensieri "spettinati" da un'Italia più che scombinata

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?