In Brasile, Sāo Paulo, c’è una growing class di modelle transgender che fa la differenza con il resto del mondo. Lo racconta il New York Times, in un articolo pubblicato oggi nella sezione International. La storia di Carol Marra apre le porte: a 26 anni, Marra è diventata una star, girando due mini-serie per i più importanti canali televisivi brasiliani prima di essere scelta come testimonial di una linea di lingerie; Marra è stata anche la prima trans a sfilare in passerella in occasione della Fashion Rio. Quando sono arrivate le fotografie per Revista Trip, magazine di cultura brasiliana dedicato ai nudi femminili, la consacrazione ha incollato passaggi ben precisi di storia e civiltà nelle radici del Brasile, dove mixed-race ed eredità multiculturale (da Sāo Paulo a Rio de Janeiro) governano la fiala dell’accettazione.
E’ vero, il Brasile è un paese estremamente conservatore, a detta di molte trans, permane una forte connessione con gli stilemi e i dogmi della religione, tanto da non rendere la vita tranquilla a gay e lesbiche. Nessun sogno liberale e progressista, quindi, eppure storie di modelle di successo nel Sud America, anche solo per il calcolo delle probabilità, (r)esistono. Il giornalista Taylor Barnes colleziona poi il caso di Melissa Paixão, 22 anni, all'anagrafe Robson Paixão, con alle spalle una serie di esibizioni di posa imitando Marilyn Monroe e Audrey Hepburn, e in un secondo tempo anche lei celebrità trans delle passerelle brasiliane. E ancora, Felipa Tavares, 26, regina dei photo shoot a Rio, Camila Ribeiro, 24, stella di punta dell’agenzia di Fernando Herbert, il suo manager.
In Brasile, tra il ’64 e l’85, la dittatura militare non ha certo fatto del bene ai movimenti per i diritti dei gay e dei transgender, bloccando con vigore le loro amministrazioni clandestine. Eventi come il Carnevale, in cui il bizzarro e il costume stravagante sono accolti e guardati con occhio meno discriminatorio, ma anche i drag shows degli anni Cinquanta e Sessanta, hanno avvicinato i trans alle cure ormonali e la popolazione brasiliana all’idea di lotta per i diritti dei gay. Non a caso, oggi, Sāo Paulo ospita uno dei più grandi pride internazionali, nonostante violenza, omofobia e pregiudizio restino a livelli di guardia.
Il Grupo Gay da Bahia, secondo il New York Times, ha riportato 338 omicidi nazionali che riguardano omosessuali, lesbiche e transgender nel 2012. Oggi, personalità dello showbiz come Marra, sono molto più di una modella. Diventano portavoce di un destino più ampio e complesso.