La sera dell’11 ottobre, all’Istituto Italiano di Cultura in Park Avenue si è svolto il concerto LE QUATTRO STAGIONI… D’ITALIA, seguitissimo che ha celebrato il suono, le immagini, i colori della Penisola proprio nel mese della Cultura Italiana.
Per l’occasione, abbiamo intervistato la pianista, compositrice, organizzatrice di eventi e festival musicali Cristiana Pegoraro, protagonista della serata.
Che cosa accadrà questa sera?
“Qualcosa di più di un concerto”.
Che musica suonerà?
“Potrei dire che suonerò le Quattro Stagioni di Vivaldi, ma non sarebbe del tutto corretto. In realtà la musica sarà in parte mia, perché mia è la trascrizione per pianoforte”.
Si inserisce in una nobilissima storia, se si pensa che il primo a trascrivere per tastiera i concerti di Vivaldi e altri autori barocchi fu Bach.
“Infatti. Sua è l’idea di utilizzare la tastiera non come un semplice strument, ma come un’orchestra. Il pianismo moderno nasce da lì”.
In cosa si caratterizzano le sue trascrizioni?
“Direi due aspetti. In primo luogo ho voluto mettere in rilievo i suoni della vita reale e della natura che Vivaldi introduce nelle sue composizioni. L’abbaiare di un cane, il cinguettio degli uccelli, il battere dei denti e lo spezzarsi del ghiaccio d’inverno, l’ondeggiamento nelle parole e nel canto degli ubriachi d’autunno. La musica di Vivaldi sa essere armonia e melodia, ma allo stesso tempo si aggancia alla vita e ci riporta alla vita”.

Questo è il primo aspetto e, ascoltando le prove, devo dire che le sue trascrizioni sono in parte delle rivelazioni perché mettono in evidenza segmenti musicali inaspettati che vengono “coperti” nelle esecuzioni tradizionali. Faceva riferimento a due elementi. Qual è il secondo?
“Il secondo tema che ho valorizzato nel trascrivere Vivaldi è il vento. Non è solo un modo virtuosistico di utilizzare gli strumenti e di catturare il pubblico in una musica trascinante e rapinosa, ma è un soggetto religioso. Non dobbiamo dimenticare che Vivaldi appartiene alla Chiesa, è il “prete rosso” (così chiamato per il colore dei suoi capelli). Il vento che soffia spesso nelle Quattro stagioni rappresenta lo spirito che dà vita all’universo e che “ispira” il musicista, trasmettendosi agli ascoltatori. Così la musica diventa un’esperienza non solo sensoriale ma spirituale”.
Ha voluto arricchire questa esperienza con qualcosa di nuovo, stasera.
“Di nuovo, ma sempre nelle tracce di Vivaldi. Si tratta di un progetto al quale sto lavorando da tempo”.
Di cosa si tratta?
“Vivaldi scrive quattro sonetti che ispirano e illustrano la sua musica. I versi di questi sonetti descrivono i vari quadri nei quali le stagioni vengono rappresentate: il temporale d’estate, la vendemmia e l’ebbrezza d’autunno, il focolare d’inverno, per esempio. Questi versi sono distribuiti nello spartito originale e guidano i musicisti nelle loro esecuzioni. Danno loro – per così dire – l’idea del referente reale che la musica vuole evocare. Ebbene, io ho pensato non solo di raccontare questi sonetti al pubblico, ma di unire alla musica la proiezione di un’opera di visual art creata da Mino La Franca”.
Cosa vedremo?
“Paesaggi d’Italia in modo da ricreare lo spazio-tempo attraverso cui scorre la musica delle Quattro stagioni e immagini prodotte dall’Intelligenza Artificiale sulla musica vivaldiana. Avremo dunque un fluire visivo che ondeggerà tra reale e immaginario, esattamente come le note di Vivaldi e in accordo con loro”.
Questo concerto si inserisce nella serie “Inauguration” che continuerà per tutto l’autunno e l’inverno, dedicata anche alla celebrazione del nuovo pianoforte Bechstein appena acquistato dall’Istituto. Come lo ha trovato nelle prove?
“Meraviglioso”, Pegoraro sorride in modo eloquente. Si ricorda di avermi accompagnato nella scelta del pianoforte e di essersi innamorata – come me – di questo strumento, dotato di una bellissima voce. Perché, come le persone, i pianoforti sono tutti diversi, anche quando sono prodotti dalla medesima azienda.
Dopo il concerto all’Istituto, qual è il prossimo appuntamento dove poterla ascoltare?
“Suonerò alla Weill Recital Hall at Carnegie Hall il 14 novembre, ore 20. Il mio concerto avrà come titolo The Joy of Music, con un repertorio che andrà dalle Ouverture di Rossini a brani classici famosi e includerà mie composizioni originali”.