Adams farà onore ad una delle promesse della sua campagna elettorale, mettendo a disposizione di 500 famiglie doule ed ostetriche entro giugno. L’obiettivo del sindaco è quello di colmare il divario sociale a New York, fornendo aiuto alle madri nei quartieri più poveri e vulnerabili della città.
Le doule verranno impiegate in 33 aree specifiche della città, dove le statistiche dimostrano alte percentuali di mortalità per madri e figli, in particolare se neri o latinx. Queste si concentrano nel Bronx, nell’area nord di Manhattan, nel nord-est di Brooklyn e nel sud-est del Queens.
I dati raccontano che il rischio per le donne nere newyorkesi di morire durante il parto è di nove volte superiore rispetto a quello delle madri bianche, e la possibilità di morte è tre volte più alta per i neonati afroamericani.
“Le cause alla radice delle differenze razziali nella salute materna sono vere, ed è ora di fare la cosa giusta per tutte le mamme e tutti i bambini, indipendentemente dal colore della loro pelle o dalla lingua che parlano,” ha dichiarato il sindaco Adams. “Oggi annunciamo un’iniziativa articolata che ci aiuterà a ridurre le disuguaglianze che hanno portato madri e bambini a morire nel momento esatto in cui dovremmo accogliere una nuova vita.”
Doule ed ostetriche sono figure che accompagnano le madri prima, durante e dopo il parto, e che possono essere preziose nell’evitare parti cesarei o prematuri, tra le principali cause di morte infantile. Le famiglie che si iscriveranno al programma, se approvate, riceveranno il supporto di una delle doule, con tre visite pre-parto, la presenza della donna durante il travaglio ed il parto stesso, e quattro sessioni successive alla nascita.
Il comune si sta già occupando di formare 50 doule e di distribuire 70 attestati. La priorità, nell’iscrizione al programma, verrà data alle famiglie con reddito basso ed alle donne alle prese con la prima gravidanza, o per lo meno la prima negli ultimi dieci anni. Verranno anche aiutate, in particolare, le donne che vivono in rifugi per senza tetto o in affidamento e che hanno malattie che rendono la loro gravidanza “ad alto rischio”.
“Espandendo i programmi ed investendo in doule ed ostetriche faremo i passi avanti necessari per iniziare a risolvere le disparità nelle morti e nelle complicazioni che mettono a rischio la vita di madri e bebè,” ha detto Adams.