È stato inaugurato giovedì il nuovo “Bodini Center for Italian Philanthropy”, un hub sulla 71esima strada che unirà sotto lo stesso tetto diverse fondazioni, principalmente italiane, che lavorano negli Stati Uniti.
Tra le organizzazioni non-profit che avranno uno spazio all’interno del centro vi sono l’American-Italian Cancer Foundation, il Gruppo Esponenti Italiani (GEI), la Foundation for Italian Art and Culture (FIAC), la Comunita’ San Patrignano, la Palazzo Strozzi Foundation, il Consiglio per le Relazioni tra Italia e USA e il Ban Ki Moon Centre.
L’American-Italian Cancer Foundation, fondata da Umberto Veronesi nel 1980, promuove la prevenzione del cancro al seno effettuando screening gratuiti per le donne di New York, e distribuisce borse di studio per i ricercatori oncologici italiani impegnati in esperienze di ricerca negli USA.
Il GEI, unendo italiani impegnati nel campo dell’economia e della finanza fin dal 1974, punta a migliorare le condizioni di operatività delle aziende italiane negli USA, favorendo il dialogo tra i due paesi.
La FIAC favorisce e promuove l’arte italiana negli Stati Uniti, tramite scambi istituzionali di opere e l’organizzazione di mostre.
Gli amici di San Patrignano combattono dal 1978 le tossicodipendenze, tramite operazioni di prevenzione, recupero e reinserimento. Il loro modello, iniziato in Italia, viene condiviso grazie alla sede di New York con organizzazioni analoghe americane.
Tutte le fondazioni unite al Centro per la Filantropia Italiana lavorano da anni negli Stati Uniti ma avranno, a partire dal taglio del nastro odierno, l’occasione di iniziare a lavorare insieme ai molti obiettivi comuni.
“Mai prima d’ora, nella storia della nostra comunità italiana a New York, abbiamo avuto l’opportunità di riunire organizzazioni diverse, con obiettivi diversi, per condividere le nostre idee,” ha detto Mario Calvo-Platero, Presidente del Gruppo Esponenti Italiani.
Oltre ai portavoci delle fondazioni del Centro, hanno partecipato all’inaugurazione diversi esponenti del Consolato Generale Italiano a New York, tra cui il console Fabrizio Di Michele, e dell’Ambasciata di Washington D.C.
L’ambasciatore Daniele Bodini con l’ambasciatrice Mariangela Zappia e le responsabili del centro Ban Ki-moon. (Foto di Terry W. Sanders)È stata, infatti, proprio l’Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti Mariangela Zappia a tagliare il nastro dei nuovi uffici, nello stesso palazzo in cui, quando era una giovane diplomatica negli anni novanta, faceva volontariato con alcune di queste organizzazioni.
“Questo è un esempio di un tratto italiano molto bello che abbiamo, che è quello di pensare sempre anche agli altri,” ha detto l’ambasciatrice, descrivendo la necessità di avere una sede come il nuovo centro Bodini. “Raccolte qui ci sono organizzazioni che, tra salute, economia, pace e sicurezza internazionali, in modi diversi pensano alla comunità”.
È stato Daniele Bodini, ex ambasciatore italiano a San Marino e presidente dell’American-Italian Cancer Foundation, della Foundation for Italian Art & Culture, e degli Amici di San Patrignano, a decidere di creare il nuovo centro.
“È un’iniziativa a cui ho pensato per anni, un modo per ringraziare le comunità italiane negli Stati Uniti e non,” ha commentato Bodini. “Sono commosso che l’ambasciatrice sia venuta personalmente.”
Dopo l’avvenuto taglio del nastro, l’inaugurazione si è trasferita al Ristorante Il Gattopardo per un tradizionale pranzo italiano offerto dal GEI. Anche qui, l’Ambasciatrice Zappia ha avuto l’occasione di esprimere il suo supporto per il Gruppo Esponenti Italiani e per le altre fondazioni presenti nel nuovo centro, per poi focalizzare il suo intervento sulle relazioni bilaterali e sulla necessita di dialogo internazionale.