Il Metropolitan Opera presenterà un’esecuzione pre-stagione della Messa da Requiem di Verdi per commemorare il 20° anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle. Sabato 11 settembre 2021, alle 7:45pm, il direttore musicale Yannick Nézet-Séguin, dirigerà la Met Orchestra e il Coro con un quartetto di solisti famosi: il soprano Ailyn Pérez, il mezzosoprano Elīna Garanča, il tenore Matthew Polenzani e il baritono basso Eric Owens. Il concerto segna la prima esibizione all’interno del Metropolitan Opera House dalla chiusura di marzo 2020 a causa della pandemia di Covid-19. È possibile vedere un live streaming della performance con sottotitoli nel programma Great Performances, della rete PBS (canale che trasmette la musica delle sale da concerto e teatri dell’opera di tutto il mondo) che andrà in onda sabato 11 settembre alle ore 8:00 pm.

Il testo in lingua inglese del Requiem sarà proiettato sulla facciata del teatro dell’opera durante la presentazione, illuminata di blu in ricordo delle vittime, inoltre sarà trasmesso anche l’audio dell’esibizione nel Lincoln Center Plaza. Il concerto è in collaborazione con il National September 11 Memorial & Museum e la trasmissione è resa possibile grazie alla generosa donazione di C. Graham Berwind, così come i costumi del Metropolitan Opera Coro sono stati acquistati grazie all’aiuto di Douglas Dockery Thomas. Il Met ha messo a disposizione per le famiglie delle vittime dell’11 settembre 500 biglietti gratuiti per poter assistere al concerto mentre il costo dei biglietti rimanenti è di $25 (acquistabili direttamente dal sito). Il pubblico per poter accedere in sala deve fornire il certificato di vaccinazione, ma è anche previsto l’obbligo di indossare la mascherina.
La Messa da Requiem è una composizione sacra di Giuseppe Verdi, del 1874, per coro, voci soliste e orchestra. Composta per la morte dello scrittore compatriota, Alessandro Manzoni, datata 22 maggio 1873, per la quale rimase molto impressionato e con il quale condivideva i valori tipici del Risorgimento, di giustizia e libertà. È una rappresentazione, tragica e lirica, tumultuosa e riflessiva, simbolica e diretta, sull’anima dopo la morte. Vi è il senso dell’umiltà dell’uomo, angosciato dalla propria vita e dal dolore, davanti a Dio.
Il Kyrie di Giuseppe Verdi inizia piano, sottovoce, come le anime supplichevoli di fronte a un giudice e poi esplode nel Dies irae, il giorno del giudizio universale. Vi è anche il lirismo del Recordare, un duetto tra il soprano e il mezzosoprano, un inno d’amore e d’affetto verso Gesù e nel Lux Aeterna, il tremolo dei violini iniziale e il mezzosoprano rappresentano l’idea della luce che viene dall’Essere supremo. È un’opera struggente, impressionante, che i cantanti e i direttori amano, uno dei massimi capolavori di musica sacra che con la magistrale direzione di Yannick Nézet omaggerà le tante anime di quel terribile giorno di venti anni fa.
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