“Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo…”. La Santa Messa è in corso da poco meno di mezz’ora. Il sacerdote ha appena finito di commentare il passo del Vangelo di Marco che racconta degli apostoli Giovanni e Giacomo che vorrebbero sedersi alla destra e alla sinistra di Gesù nel Regno dei Cieli. A questo punto il frate francescano che celebra la Santa Messa delle sette e mezza di mattina – ci troviamo nel Santuario della Noce, a Palermo, chiesa di francescani – ‘infila’ una frase forse un po’ fuori luogo con il passo del Vangelo: “Sia maledetto l’uomo che glorifica la parola di Dio e poi tratta male l’ultimo dei fratelli”. E vabbè, teniamocela pure visto che oggi è la giornata mondiale dei missionari e si debbono raccogliere soldi. Alla fine – riflettiamo – è un francescano e non un gesuita: e per i francescani, qualche volta, la teologia è un po’ più free… A un certo punto, però…
Una donna dall’aspetto umile e dimesso si aggira tra le statue dei Santi, assorta tra i propri pensieri. Si sofferma davanti ad ogni statua a pregare. Alla fine delle preghiere bacia la statua e passa a quella successiva. Non dà fastidio a nessuno. Si muove con estrema lentezza e nel massimo silenzio. Per accorgesi di lei bisogna guardarla.
A questo punto che succede una cosa che ha dell’incredibile: ad alta voce, gridando al microfono, il frate francescano richiama la donna che – lo ribadiamo – non stava facendo nulla di male e non dava fastidio ad alcuno: “La smetta di girare e di baciare i Santi, in questo momento c’è la Consacrazione!”. Un rimprovero un po’ eccessivo. Che cosa stava facendo di sbagliato la donna? Stava pregando tra sé e sé? E questo è proibito durante la Santa Messa? E da quando?
Il volto della donna diventa visibilmente rosso. Il suo giro era iniziato dalle statue dei Santi che stanno vicino l’entrata della chiesa. Piano piano, soffermandosi a pregare davanti ad ogni statua, era arrivata dalle parti di una statua che, in linea d’aria, è un po’ più indietro rispetto all’altare. Con molta probabilità, il frate francescano che celebra la Santa Messa deve averla avvistata sin dall’inizio: deve averla seguita con lo sguardo e, quando, passando da una statua alla successiva, dopo le preghiere, è giunta quasi all’altezza dell’altare, non ha resistito più alla ‘tentazione’ di ergersi a ‘Padrone’ della Casa del Signore per rimproverare una donna che pregava immersa nel silenzio dei propri pensieri.
La scena successiva è stata ancora più brutta di quella delle grida: la donna ha girato i tacchi e, sempre a passo lento, con lo sguardo rivolto verso il basso, si è diretta verso l’uscita della chiesa per sgusciare fuori.
Che bisogno c’era di rimproverare, gridando, una donna che stava vivendo la propria devozione assorta nei propri pensieri? Che bisogno c’era di umiliarla davanti a tante persone? Il paradosso – un amaro paradosso, in verità – è che le grida il frate francescano le ha proferite qualche secondo dopo aver ammonito la platea presente a non trattare male gli ultimi. Ci chiediamo e chiediamo: questo frate così ‘innamorato’ dell’ordine prestabilito, così legato alla forma non si è forse contraddetto, vanificando ciò che, a parole, stava predicando? Questa donna umile, umiliata dalle grida, non può forse essere assimilata agli ultimi? Insomma, è questo il modo di trattare le persone?
La verità è che abbiamo assistito a una scena bizzarra, ovvero all’esatto contrario di quanto insegna il Vangelo: e cioè a un pastore che, invece di accogliere una pecora nel proprio gregge, di certo senza volerlo, caccia via una pecora del proprio gregge. Quando abbiamo visto uscire la donna dalla chiesa, con lo sguardo rivolto verso basso, ci siamo chiesti: questa donna entrerà più in una chiesa?
Complimenti vivissimi al frate francescano un po’ formalista…
Ps
Ma voi l’immaginate San Francesco che fa una cosa del genere?