I flop all’esordio dell’Argentina (sconfitta 2-1 dall’Arabia Saudita) e Germania (battuta con lo stesso punteggio dal Giappone) hanno fatto scalpore e apparentemente ridimensionato le ambizioni delle due superpotenze. Ma a circoscrivere il pessimismo imperante campeggiano nella storia dei mondiali almeno tre precedenti. Dove dalla delusione iniziale è partita una cavalcata che sia pur con qualche risultato striminzito e un po’ di aiuto della sorte ha spianato addirittura la strada fino alla finale, se non al titolo.
Mondiali ’90 in Italia. Proprio l’Argentina di Diego Armando Maradona, che aveva conquistato la Coppa quattro anni prima in Messico, fa flop al debutto a Milano (era anche l’incontro inaugurale) perdendo a sorpresa con il Camerun 1-0. Ma si riscatta subito battendo l’Urss 2-0 e guadagnando la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta con un pareggio (1-1) contro la Romania. Negli ottavi, superderby sudamericano contro il Brasile: l’Argentina gioca soprattutto di rimessa ma vince nel finale per 1-0 con gol di Caniggia. Ai quarti si sbarazza della Jugoslavia solo ai rigori dopo che la partita non si era schiodata dallo 0-0 neanche ai supplementari. E lo stesso fa a Napoli in semifinale contro l’Italia (1-1 dopo 120 minuti). Il rigore decisivo lo batte Maradona, che aveva spaccato lo stadio partenopeo: da un lato chi tifava per gli azzurri, dall’altro chi faceva prevalere l’amore per il pibe d’oro che aveva portato lo scudetto a Napoli. Però in finale, forse la più brutta di tutti i tempi, l’Argentina (che finisce in nove per due espulsioni) perde 1-0 contro la Germania Ovest per un controverso rigore assegnato a sette minuti dalla fine. Chi di rigore ferisce…
Mondiali ’94 in Usa. L’Italia di Arrigo Sacchi, fra le favorite, perde a sorpresa (1-0) all’esordio contro l’Irlanda. Si riprende battendo (sia pur giocando gran parte del tempo in inferiorità numerica) la Norvegia per 1-0. E conquistando con i denti gli ottavi con un pareggio contro il Messico (1-1) che le regala un rocambolesco ripescaggio tra le migliori terze classificate. Agli ottavi romanzesca vittoria sulla Nigeria (2-1) targata Roberto Baggio (doppietta) che pareggia il vantaggio iniziale degli africani a 100 secondi dalla fine e nei supplementari segna un rigore. Ai quarti altra sofferta vittoria contro la Spagna (2-1) soprattutto ancora per merito di Roberto Baggio. Azzurri più convincenti in semifinale contro la Bulgaria (ancora 2-1), con il divino codino sempre trascinatore (altra doppietta). Che tradisce però, anche perché acciaccato, nella sonnolenta finale (0-0 al 120.mo) contro il Brasile fallendo il rigore che consegna il titolo ai sudamericani.
Il terzo precedente riguarda i mondiali argentini del ’78. L’Argentina non delude nell’incontro di esordio. Batte l’Ungheria 2-1 e supera anche la Francia (2-1) nel secondo match. Lo schiaffo arriva nel terzo incontro con l’Italia: 1-0 per gli azzurri al Monumentai di Buenos Aires e retrocessione per gli argentini al secondo posto nel girone. Nella seconda fase, pure a gironi, l’Argentina supera la Polonia per 2-0, pareggia 0-0 con gli arcirivali de Brasile e si aggiudica la finale stravincendo 6-0 contro il Peru in un incontro che solleva un mare di polemiche. Il match fu disputato dopo quello del Brasile. Gli argentini sapevano con quanti gol avrebbero dovuto vincere per accedere alla finale e inoltre il portiere peruviano era nato in Argentina. Coppa vinta contro l’Olanda ai tempi supplementari per 3-1.
Le vie della finale sono infinite.
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