Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne, ha rilasciato la seguente dichiarazione.
«La violenza contro le donne è una aperta violazione dei diritti umani, purtroppo diffusa senza distinzioni geografiche, generazionali, sociali.
Negli ultimi decenni sono stati compiuti sforzi significativi per riconoscerla, eliminarla e prevenirla in tutte le sue forme.
Tuttavia, per troppe donne, il diritto ad una vita libera dalla violenza non è ancora una realtà. Le cronache quotidiane ne danno triste testimonianza e ci ricordano che ci sono Paesi dove anche chi denuncia e si oppone alle violenze è oggetto di gravi ed estese forme di repressione.
Sono narrazioni dolorosissime, sino alle aberrazioni in quei territori che vivono situazioni di guerra ove le donne diventano ancora più vulnerabili e sono minacciate da violenze che possono sfociare nella tratta di esseri umani o in altre gravi forme di sfruttamento.
Porre fine alla violenza contro le donne, riconoscerne la capacità di autodeterminazione sono questioni che interpellano la libertà di tutti.
La violenza di genere, nelle sue infinite declinazioni, dalla violenza fisica, psicologica, economica, fino alla odierna violenza digitale, mina la dignità, l’integrità mentale e fisica e, troppo spesso, la vita di un numero inestimabile di donne, molte delle quali sovente, non si risolvono a sporgere denuncia.
Denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio. Abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo, assicurando le necessarie risposte in tema di sicurezza, protezione e recupero.
Un’azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani, attraverso l’educazione all’eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione».
Da gennaio 2023, l’Italia assumerà la vicepresidenza del Consiglio di amministrazione di UN Women: “Onorerò il mio impegno rafforzando l’azione multilaterale e incoraggiando iniziative che coinvolgano tutte le parti interessate”, ha affermato il Rappresentante Permanente alle Nazioni Unite Maurizio Massari, che per il 25 novembre ha rilasciato un video-messaggio.
Giornata contro #violenza #donne, Amb. @MauMassari:“È giunto il momento di porre fine a una delle più persistenti e devastanti violazioni dei diritti umani, che rimane in gran parte non denunciata a causa dell’impunità, del silenzio che la circonda” Full:👉https://t.co/B7OvDIoWNH pic.twitter.com/Trp7LKcVx7
— Italy UN New York (@ItalyUN_NY) November 25, 2022
“Nel 2021, quasi una donna su cinque tra i 20 e i 24 anni si è sposata prima di compiere 18 anni. Meno del 40% delle donne che subiscono violenza cerca aiuto di qualsiasi tipo” ha detto l’Ambasciatore Massari.
Molti i dati allarmanti ricordati dall’Ambasciatore, che ha denunciato anche la piaga della violenza sessuale nei conflitti, riemersa in tutta la sua atrocità a causa della guerra in Ucraina e dell’aggravarsi dei conflitti a livello globale.
“È giunto il momento di porre fine a una delle più diffuse, persistenti e devastanti violazioni dei diritti umani nel mondo di oggi, che rimane in gran parte non denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e della vergogna che la circondano”, nelle parole di Massari.
Today and every day, “Let’s UNITE!” and stand by all women and girls. We will keep up the good fight for their right to a safe and fulfilled life.#OrangeTheWorld 🧡 #EndViolenceAgainstWomen pic.twitter.com/BS1brRo0a9
— Maurizio Massari (@MauMassari) November 25, 2022
Le statistiche sono purtroppo ancor più drammatiche se guardiamo al femminicidio: la Rappresentanza italiana all’ONU ha condiviso il nuovo rapporto ONU che parla di 5 donne o ragazze uccise ogni ora nel mondo, per mano di un membro della loro stessa famiglia.
“Per questo motivo abbiamo aumentato il nostro sostegno finanziario complessivo a UN Women, UNICEF e UNFPA”, ha sottolineato l’Ambasciatore, riferendosi alle maggiori entità delle Nazioni Unite impegnate per i diritti delle donne, delle ragazze e delle madri, attraverso programmi fra cui quelli alla lotta alle mutilazioni genitali femminili e ai matrimoni precoci forzati.