Va in congedo, con tutti gli onori del caso, l’anno più bello nella storia dello sport italiano. Il modo migliore per salutarlo (e ringraziarlo) è ripescare il ‘nocciolo’ del discorso che Sergio Mattarella ha tenuto davanti agli atleti azzurri reduci da Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo:
“Avete emozionato gli italiani. Il nostro Paese è in ripresa, si è sentito rappresentato, si è sentito coinvolto da voi. Siete stati squadra, avete dimostrato amicizia e integrazione tra voi e avete sollecitato attenzione allo sport e a praticare lo sport”.
Poi Mario Draghi: “Siete la generazione che vuole cambiare l’Italia”.
Speriamo che ci riescano e che lo Stato gli dia una mano a farlo. Intanto hanno ridato il sorriso ai nostri volti tristi e fiaccati da pandemia, isolamento e chiusure con una serie di vittorie, di solito riservate alle grandi potenze dello sport.

Luna Rossa Prada Pirelli Team with Chase Boat. Al centro Francesco Bruni
Il grande ballo dello sport Azzurro è iniziato lo scorso marzo: per la prima volta nella sua storia, l’Italia va in acqua (con Luna Rossa) per la sfida finale della Coppa America. La perderà, ma è una sconfitta che non offusca l’impresa.
Pareva una splendida eccezione, nessuno immaginava che i successi dell’Italia sarebbero diventati regola.

11 luglio: è il giorno della finale degli Europei di calcio, che non vinciamo dal 1960. Dopo aver eliminato la Spagna in semifinale, giochiamo contro l’Inghilterra, nel suo tempio, a Wembley. Inglesi in vantaggio con Shaw, pareggio di Bonucci che regge fino ai rigori. Donnarumma para il tiro decisivo di Saka: Italia prima, inglesi increduli.
Peccato solo che poco prima, sempre a Londra, ma sull’erba di Wimbledon, Matteo Berrettini abbia perso la finale contro il numero uno del tennis, Novak Djokovic. Ma rimane il primo italiano ad aver disputato quella finale.

24 luglio: primo oro per l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo, che si erano aperte il giorno prima. Se lo mette al collo il pugliese Vito dell’Aquila, campione di Taekwondo.
29 luglio: Federica Cesarini e Valentina Rodini portano in Italia il primo oro nella storia del canottaggio femminile.

XXXII giochi olimpici. Canottaggio ITA RODINI-CESARINI Doppio Pesi Leggeri Donne – foto di Luca Pagliaricci / GMT Sport, coni.it
1 agosto: intorno alle 14 Gianmcarco Tamberi vince l’oro (pari merito con il qatariota Barshim) nel salto in alto e pochi minuti più tardi Marcell Jacobs corre la finale dei 100 in 9’’80. Doppio trionfo. Memorabile l’abbraccio tra i due.
Nei giorni successivi vinciamo l’oro nella vela (Tita e Banti), nel ciclismo con l’inseguimento a squadre, trascinati da Filippo Ganna, nella 20km di marcia maschile (Stano) e femminile (Palmisano) e nel karate (75kg) con Luigi Busà.
6 agosto: arriva l’oro anche nella staffetta 4×100, sempre con Jacobs e impensabile quanto quello dei 100. Insieme a Marcel, volano sul gradino più alto del podiom anche Desalu, Patta e Tortu. Inglesi ancora secondi e ancora increduli, come a Wembley. Stavolta dicono abbastanza esplicitamente che gli italiani potrebbero aver barato. Finisce che a essere squalificato per doping è uno di loro e così vedono sfumare anche l’argento.
8 agosto: cerimonia di chiusura delle Olimpiadi che segnano il record azzurro di sempre con 40 medaglie, come nel 1934 a Los Angeles e nel 1960 a Roma.

24 agosto-5 settembre: vendemmia di medaglie anche alle Paralimpiadi. Ne portiamo a casa addirittura 69, 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. In copertina Bebe Vio, oro nel fioretto.
4 settembre: l’Italia del volley, che aveva deluso alle Olimpiadi, si prende la rivincita agli Europei. Trionfo delle ragazze in finale a Belgrado contro la Serbia.
9 settembre: Tamperi, fresco di salto nell’oro a Tokyo, concede il bis nella Diamond League.
19 settembre: i ragazzi del volley ricalcano il percorso delle donne e anche loro vincono l’Europeo di volley con una squadra di ‘facce nuove’, rispetto alle Olimpiadi. Lo stesso giorno, Filippo Ganna vince il suo secondo oro consecutivo nei mondiali di ciclismo a cronometro.

3 ottobre: ancora il ciclismo in prima pagina, questa volta con Sonny Colbrelli che vince la Parigi-Roubaix, che non ci vedeva protagonisti da 22 anni (erano i tempi di Moser). La foto di Colbrelli infangato, distrutto e felice farà il giro del mondo.
18 dicembre: la sciatrice Sofia Goggia infila la settima vittoria consecutiva nella discesa libera di Coppa del Mondo. Nessuna italiana ci era mai riuscita prima, neppure Deborah Compagnoni. E’ un’opzione per un titolo mondiale che sarà assegnato nel 2022.
Prima dei titoli di coda su una stagione quasi miracolosa, il doveroso omaggio a tre stelle di caratura mondiale che hanno detto ‘basta così’: Federica Pellegrini, protagonista di cinque Olimpiadi; Valentino Rossi, nove titoli mondiali in sella alle moto e Antonio Cairoli che sulla moto da cross ha vinto quanto Valentino.
Ci mancheranno, ma pare che gli eredi non manchino.