Ci sono le giornate dorate e ci sono quelle di bronzo. L’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020 è sempre sul podio con tre bronzi, con ben due donne – Elisa Longo Borghini e Odette Giuffrida, a conferma che lo sport in rosa in Italia è alla pari di quello maschile – e con Mirko Zanni, che a sorpresa vince nel sollevamento pesi categoria 67 kg.
Dopo il fantastico oro di Vito Dell’Aquila conquistato in uno sport non prettamente italiano o mediterraneo, il taekwondo, la seconda giornata dei Giochi ha visto balzare sul podio la ciclista Elisa Longo Borghini nella prova in linea ai piedi del monte Fuji e Odette Giuffrida nel judo. Sul tramonto di un’altra giornata segnata dal caldo-umido sembrava che i bronzi azzurri potessero essere addirittura cinque. Purtroppo non è stato così. A fallire l’appuntamento con le altre due medaglie è stata addirittura la scherma, la fucina di medaglie dello sport azzurro.
Il podio di Longo Borghini
La ‘domenica dei bronzi’ era iniziata lontano da Tokyo, ai piedi del monte Fuji dove, alla presenza degli spettatori, è andata in scena la prova in linea di ciclismo. Elisa Longo Borghini, 29 anni di Ornavasso, località piemontese ai confini con la Lombardia, ha colto un’altra medaglia del suo colore, chissà, ‘preferito’.
Infatti, per Elisa è l’ennesimo bronzo, il secondo alle Olimpiadi dopo quello di Rio de Janeiro 2016. Figlia dell’ex sciatrice di sci di fondo Guidina Dal Sasso, Longo Borghini in bacheca vanta anche due terzi posti ai Mondiali, nel 2012 e lo scorso settembre a Imola. Domenica sul tracciato ricavato nei dintorni del circuito automobilistico Fuji International Speedway dopo 137 chilometri, Elisa è arrivata terza a 1’29” dalla vincitrice, la ‘Carneade’ Anna Kiesenhofer. Sì, è proprio così perché la ciclista austriaca che non vanta più di un paio di titoli nazionali ha un palmares internazionale fino alla gara olimpica di oggi pressoché nullo.
Kiesenhofer, 30 anni, viennese, si è messa l’oro al collo sfruttando i suoi studi accademici in matematica andando in fuga già al primo chilometro. Anna ha beffato tutte le big, in primis le olandesi Marianne Vos e Anna van der Breggen, campionesse nelle ultime due edizioni dei Giochi. Tra l’azzurra e l’austriaca, argento all’olandese Annemiek van Vleuten.
Giuffrida vince in finale
Dalla torrida strada ai freschi palazzetti nella zona di Tokyo dove l’aria condizionata è sparata a ‘palla’. Grande attesa c’era dai tatami del judo, sport tanto caro all’Italia. Odette Giuffrida, argento cinque anni fa a Rio, sognava molto in alto. La 26enne judoka romana nel suo profondo sognava di riportare l’oro al judo italiano al femminile a 13 anni da quelli di Giulia Quintavalle.
Per Odette tutto bene fino in semifinale dove è stata incastrata dal waza-ari della giapponese Uta Abe (poi oro olimpico assieme al connazionale Hifumi Abe nei 66 kg). Sconfitta e quindi giù al tabellone dei ripescaggi.
Nell’incontro che valeva la medaglia contro l’ungherese Reka Pupp, l’azzurra sferrava un preciso ippon mandando sul tappetto la rivale e lei a balzare sul podio a cinque cerchi della categoria fino a 52 chilogrammi. Niente medaglia per Manuel Lombardo nei 66 kg che quando ha subito l’ippon dal sudcoreano Baul An ha capito che la medaglia di bronzo ormai era sfumata.
Zanni e la quinta medaglia
È Mirko Zanni, 23 anni, a portate a casa la quinta medaglia per l’Italia e il terzo bronzo della giornata. Il sollevatore friulano si e’ piazzato alle spalle del colombiano Lozano e del cinese Chen, medaglia d’oro. In una giornata in cui è stata la Cina a dominare nel sollevamento pesi, Zanni, 23 anni, ha battuto il suo record personale di 4 kg strappando il bronzo a sorpresa con un totale di 322 kg al sudcoreano Han Myeong-mok.
All’inizio della giornata, Li Fabin aveva conquistato due medaglie per la Cina nella categoria 61 kg maschile, dopo aver sconfitto il veterano indonesiano Eko Yuli Irawan, quinto atleta nella storia a vincere quattro medaglie olimpiche. Li ha tirato fuori il suo caratteristico “lifting fenicottero” con una gamba sola nella sua apertura a 166 kg per raggiungere un totale di 313 kg e un margine di 11 kg su Irawan. “È un sollevamento che non suggerirei a nessun altro di imparare”, ha detto Li, che in qualche modo riesce a ritrovare l’equilibrio stando in piedi su una gamba mentre tiene un peso enorme sopra la testa.
Fioretto senza medaglie dal 1988
Nella scherma Alice Volpi ha lottato fino all’ultima stoccata nella finale del fioretto, Andrea Santarelli ha fatto altrettanto in quella della spada. C’è, però, un dato da mettere in rilievo. Era da Seul 1988 (tripletta tedesca) che l’Italia del fioretto femminile non restava a bocca asciutta alle Olimpiadi.
Negli ultimi 31 anni a regalare tante gioie all’Italia erano state Valentina Vezzali, oggi presente sugli spalti della Makuhari Messe della capitale giapponese nelle vesti di Sottosegretaria allo Sport, Giovanna Trillini (vibrante la finale tra Vale e Giovanna ad Atene 2004) ma anche Margherita Grambassi, Elisa Di Francisca ed Arianna Errigo (oggi eliminata ai quarti nella sfida contro la connazionale Alice Volpi).
Brucia il quarto posto della Volpi che sul suo cammino verso le medaglie ha incontrato le esperte fiorettiste russe. Sconfitta in semifinale da Inna Deriglazova per 10 a 15, l’azzurra nella finale per il bronzo contro Larisa Korobeynikova è stata autrice di una eccellente prestazione.
In svantaggio nelle prime battute, Alice, stoccata dopo stoccata è riuscita a raggiungere l’avversaria e a portarsi in vantaggio per 14 a 13 e quindi a un punto dalla vittoria.
Delusione per Santarelli nella spada
La stanchezza e forse la tensione hanno, purtroppo, giocato un brutto scherzo. Amarezza anche sul volto di Santarelli battuto 12 a 15 dall’ucraino Igor Reizlin nella spada, specialità che dal 1968 ad oggi ha visto un azzurro sul podio solo una volta, a Pechino 2008 con l’oro di Matteo Tagliariol.
La giornata azzurra ha visto buoni risultati di squadra. L’Italdonne del volley ha rifilato un secco 3 a 0 dal Comitato Olimpico russo (non viene menzionata Russia essendo la Nazione squalificata), il Settebello ha sommerso di reti, 21 a 2, il Sudafrica. Notizie tutt’altro che confortanti sono arrivate dalla piscina: il nuoto azzurro è rimasto lontano dal podio, Detti sesto sui 400 stile libero e Pilato squalificata sui 100 rana. (Agi)