Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Sport
May 13, 2021
in
Sport
May 13, 2021
0

L’invasione degli americani nel calcio italiano della cuccagna

Da Roma al Milan, da Bologna a La Spezia, dal Pisa a Como, uomini d'affari carichi di dollari che vogliono la Serie A senza badar ai risultati finora deludenti

Stefano BiondibyStefano Biondi
L’invasione degli americani nel calcio italiano della cuccagna

Milan e Roma, due conquiste americane

Time: 6 mins read

Sono nove gli americani che in Italia hanno acquistato club di calcio sull’orlo della bancarotta. Trentaquattro in Europa. Tutti uomini.

Non è il caso, qui, di evocare le quote rosa. C’è stata anche una donna, Norah Bint Saad Al Saud, figlia di uno dei cugini del re saudita Salman, che rappresentava una cordata arabo-statunitense: in viaggio di piacere in Umbria, si innamorò di Spoleto e ne chiese un ‘pezzetto’. Le comperarono la squadra del paese. Poco dopo esplose il Covid, lei scappò senza dir nulla a nessuno e lo Spoleto non si è neppure iscritto al campionato di quinta serie. Chiuso. Non si sa se e quando riaprirà. In Europa le presidenze a stelle e strisce sono trentaquattro. E lo sfizio non c’entra. E’ una questione di affari, roba da centinaia di milioni che diventano miliardi quando i progetti di sviluppo sono legati a nuovi impianti e al business dell’intrattenimento.

La colonizzazione del calcio europeo é iniziata in sordina nel 2000 e da allora è in silenziosa e inarrestabile crescita. Sono Italia e Gran Bretagna le mete più ambite, mentre la Germania si è affrettata a chiudere le frontiere. Dev’essere una questione di indole: va bene non invadere più nessun paese, ma da qui a essere invasi…insomma, non si può pretendere troppo.

Quindi, dopo che gli americani di Red Bull presero il Lipsia in quinta serie fino a portarlo (anche quest’anno) alle qualificazioni per la Champions League, i tedeschi si sono dichiarati autarchici. In casa loro, dove il calcio produce utili, non vogliono estranei.

Negli altri stati europei, dove invece il soccer produce deficit strabilianti, il vecchio welcome yankee è tornato di gran moda. E’ come se in sordina fosse iniziato un nuovo piano Marshall per salvare il calcio bombardato da ingaggi folli, dove le percentuali agli agenti dei campioni sono milionarie e dove regna sovrana l’incapacità di monetizzare la passione di un grande pubblico. Quella che Hornby ha sintetizzato come ‘Febbre a 90’ conta milioni di contagiati. E non c’è vaccino neppure in fase di sperimentazione.

E’ qui il nocciolo della faccenda. Non capivano gli americani come fosse possibile che di fronte a tanta cieca e perenne disponibilità del pubblico non corrispondesse un’industria in grado di produrre utili come l’Nba, la Major League o la Nfl. Adesso ne sanno un po’ di più.

Lo Zio la faceva facile: loro, gli europei, non hanno la nostra stessa visione per gli affari, non sono razionali, invece che mungere lo sterminato gregge garantendo benessere a tutti, si perdono in mille chiacchiere, polemiche, corruzioni, scommesse, burocrazia soffocante. Poi, peccato ancor più grave, la loro passione non dà quasi mai la precedenza alla razionalità. Parlano (in Italia), spettegolano con i tabloid (in Gran Bretagna): in tutti e due i casi sprecano il tempo, poi piangono miseria. E allora andiamo, basterà esportare il modello Usa per dare la scossa a questi europei un po’ rimbambiti da quella miscela di romanticismo e fanatismo calcistico e mostrar loro con quale piglio si affrontano gli affari.

I ‘clandestini’ della Superlega hanno pensato di compiere il cammino opposto. Un progetto attuato male, ma pensato bene: invece che essere noi a cambiare in meglio, andiamo a giocare laddove impresa e cultura dello sport garantiscono gli utili. Non gli è stato concesso, quindi rimangono nel ruolo ormai consolidato di colonizzati.

Il problema è che i colonizzatori l’hanno fatta un po’ troppo semplice. Le regole dell’industria sportiva italiana e britannica sfuggono alla logica imprenditoriale. Meglio: la irretiscono, la consumano, la sfiniscono, infine la fagocitano. Perché lo sport, il calcio in particolare, è un rito secolare, ha abitudini consolidate. Se in Italia pensi di abbattere uno stadio del 1930, ti considerano stupratore della storia. Se vuoi mettere un ristorante a quattro stelle di fianco all’Olimpico, ti rispondono che serve prima un terzino sinistro.

Dan Friedkin

E finisce che gli americani sbarcati in questo pianeta dell’assurdo si italianizzano, invece che convincere il calcio nostrano ad americanizzarsi. Prendi la Roma: dal 2000 ad oggi tre presidenti americani, Thomas Di Benedetto, James Pallotta e ora Dan Friedkin che ha versato al suo predecessore 780 milioni prima di ingaggiare Mourinho che chiede giocatori tutelati dal suo agente di fiducia: a fine estate, prima ancora di iniziare, sarà ‘sotto’ di un miliardo. Friedkin è distributore della Toyota in diversi Stati dell’America: gli saranno utili gli airbag, perché un frontale con i bilanci in apnea lo rischia anche lui.

I milanisti del fondo statunitense Elliott guidano il secondo club (dopo il Real Madrid) più titolato d’Europa e in questi giorni sperano ardentemente nel quarto posto. Il canadese Joey Saputo, che a Montreal gestisce un impero caseario con il padre Lino e il fratello, ha garantito al suo Bologna una lunga vita e il respiro di chi è in ottima salute, ma in sei stagioni non è mai arrivato sopra il decimo posto. Sempre sulla ricca e ‘grassa’ via Emilia c’è il Parma di Kyle Krause, Ceo dell’omonimo gruppo che fa del lusso una miniera d’oro: toccava a lui rinverdire i fasti (fasulli) di Calisto Tanzi e il suo esordio in serie A si è concluso con la retrocessione.

L’ultimo americano è sbarcato a La Spezia, dove a cedergli la poltrona di presidente della squadra locale è stato il petroliere Gabriele Volpi. Si chiama Robert Platek, ha il suo ufficio di analista finanziario a pochi metri dalla Casa Bianca. Alle spalle studi di prestigio e, dicono di lui, un eccezionale fiuto per gli affari. E’ arrivato e, mostrandosi saggio, ha subito detto: “Mi sono innamorato delle Cinque Terre e volevo un valido motivo per venirci spesso”. Ha fatto il romanticone e ha mandato in estasi i suoi nuovi fan.

In realtà, i nuovi presidenti cominciano a capire che è meglio non essere trionfalistici perché nella trappola del calcio-follia ci lasciano le zampe anche le volpi più astute. Quindi, da qualche tempo hanno iniziato a bussare ai club delle province meno vistose e meno onerose. In serie B il Pisa è da pochi giorni nelle mani Alexander Naster (magnate russo-americano con 2.2 miliardi di patrimonio personale). E’ partito in sordina anche lui: “Faremo le cose bene e con calma”.

Lo stadio Sinigaglia di Como

Robert Hartono è tra i cento uomini più ricchi del mondo. E’ proprietario del Como in serie C: “Mi piace l’idea di ristrutturare lo stadio che si affaccia direttamente sul lago”. In città è apprezzato più lui di George Clooney che allo stadio nuovo per la cittadinanza preferì una villa per se stesso.

In parole povere: gli americani sono arrivati (anzi tornati) pronti a piantare sotto i grandi prati verdi il seme della cuccagna, hanno speso inutilmente montagne di dollars e hanno opportunamente sterzato verso realtà meno complesse e più abbordabili. Forse (gli è già capitato…) tra molti anni, stabilito che vincere sia impossibile, decideranno che è il caso di ritirare le truppe.

In Premier stessa musica. Nel campionato di calcio più bello e più ricco del mondo sono americanizzate l’Arsenal e il Southampton, ma non si registra nessun progresso particolare: sono rimaste nel condominio degli anonimi in cui già stavano da anni.

Ora, ci spiegano gli analisti, gli americani trovano molto più interessanti i paesi meno industrializzati rispetto a Italia e Inghilterra e iniziano a bussare ai club dell’Est europeo, dove da decenni lavorano per crescere campioni e rivenderli. Lì gli affari sono possibili. Da noi quella politica sportiva costa contestazioni, livori, scherno, linciaggio social e scorte delle polizia.

Per ora una sola cosa è chiara: quando il sogno americano incontra la realtà italiana finisce per sedersi all’osteria. Un buon ‘rosso’ e quattro chiacchiere. Di che cosa? Ma di calcio e di che cosa se no.

 

  

 

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Biondi

Stefano Biondi

Stefano Biondi è nato a Bologna nel 1958, ha lavorato dal 1979 fino al 1990 al “Corriere dello Sport-Stadio” prima di passare a Qn (Resto del Carlino) e lì rimanere fino al 2018, occupandosi di sport. Ha seguito soprattutto il calcio e il basket a grandi (ma anche piccoli) livelli. Collabora con emittenti tv e radio dell’Emilia Romagna.

DELLO STESSO AUTORE

Il calcio italiano ha scritto una pagina da libro cuore, con i diavoli rossoneri in Paradiso

Il calcio italiano ha scritto una pagina da libro cuore, con i diavoli rossoneri in Paradiso

byStefano Biondi
Dybala abbandona la Vecchia Signora per l’Inter? Gli ultimi fuochi della Serie A

Dybala abbandona la Vecchia Signora per l’Inter? Gli ultimi fuochi della Serie A

byStefano Biondi

A PROPOSITO DI...

Tags: AC MilanAlexander Nasteramericani nel calcioAS Romacampionato serie ADan Friedkininvestimenti USA nel calcioinvestimenti USA verso ItaliaJames PallottaJoey SaputoKyle KrauseRobert HartonoSerie A
Previous Post

“Tomato Soup in Skid Row”: Homelessness Uncovered in Alexo Wandael’s Docufilm

Next Post

Manifestanti pro-Palestina e pro-Israele si scontrano per le strade di New York

DELLO STESSO AUTORE

Col salto di Tamberi e la velocità di Jacobs, l’Italia nell’Olimpo dell’atletica

Da Luna Rossa agli Azzurri d’oro, il fantastico 2021 dell’Italia sportiva

byStefano Biondi
Sorteggi Champions League, ovvero “oggi le comiche” e chi non ride è il Real Madrid

Sorteggi Champions League, ovvero “oggi le comiche” e chi non ride è il Real Madrid

byStefano Biondi

Latest News

Bill Gates / Ansa

Bill Gates: “donerò quasi tutto, Musk mette vite a rischio”

byLuna Goletti
Trump, i colloqui per pace con Russia e Ucraina proseguono

Trump, i colloqui per pace con Russia e Ucraina proseguono

byAnsa

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Manifestanti pro-Palestina e pro-Israele si scontrano per le strade di New York

Manifestanti pro-Palestina e pro-Israele si scontrano per le strade di New York

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?