Lunedi a Doha, in Qatar si è giocata la finale della Supercoppa TIM tra il Napoli e la Juventus, vincitrici rispettivamente di Coppa Italia e del Campionato 2014.
La Juventus era la superfavorita per la vittoria, segnale che i superlativi a volte lasciano il tempo che trovano, ovvero 120 minuti per dissolversi nel deserto e tornare a ragionare in termini più umani. La coppa alzata a Doha ha poco di Super ma tanto di business. Il costo di questa operazione è stato di circa sei milioni di dollari ma senza nessun rientro economico da parte degli organizzatori. L'evento ha avuto una discreta rilevanza mediatica ma non ha avuto un grande riscontro popolare in Qatar, basti pensare che per la finale invece dello stadio principale di Doha da oltre 50000 è stato messo a disposizione il più piccolo, ma bellissimo, impianto da appena 15000 posti ed è stato anche difficile riempirli tutti. Poco importa poi che per celebrare la supercoppa TIM sia stato scelto uno stadio dove all'ingresso dominava un enorme logo della Vodafone. Ormai non si fa più caso a nulla e tutto diventa mercificazione, persino le differenze tra sponsor diventano accettabili con buona pace dello stile. Si potrebbe pensare quindi che questa partita sia servita da vetrina per i prossimi mondiali del 2022 che si terranno proprio nel Qatar. Una operazione di marketing e di facciata più che un vero investimento di capitali, dunque, per un Mondiale per la prima volta nella storia acquistato invece che assegnato.
La Partita
Cominciamo dalle quote: i bookmakers davano la Juventus favorita a 1,90. Il pareggio veniva dato a 3,40 mentre la vittoria del Napoli piuttosto alta a 4,55. Per la cronaca le agenzie di scommesse hanno pagato il pareggio come vincente in quanto da regolamento fa testo il risultato alla fine del 90 minuto.
Le due squadre scendono in campo sollevate da estremismi difensivi, certe di non poter contare sull'eventuale ritorno, quindi senza complicati calcoli mentali di differenza reti o pareggi strategici.
La Juventus si presenta con lo schieramento al completo, Allegri imposta la difesa a quattro con Chiellini e Bonucci centrali, ai lati Evrà e Lichtsteiner . Centrocampo composto da Pirlo in mediana davanti alla linea difensiva, Marchisio e Pogbà con Vidal più avanzato a ridosso delle due punte Tevez-Llorente.
Il Napoli si schiera con il 4-2-3-1 consueto . De Guzman a sorpresa preferito a Mertens a centrocampo con Higuain unica punta .
Avvio veloce e vibrante dei bianconeri che trovano la rete del vantaggio al 5' di gioco: Albiol e Koulibali si avventano in due sul pallone ma si ostacolano a vicenda con i ringraziamenti dell'Apache che approfitta del regalo di Natale e dopo qualche metro insacca alle spalle di Rafael che tocca il pallone ma non evita la rete.
Al 16' la reazione del Napoli si avvcina alla concretizzazione con il suo uomo migliore: tiro di sinistro di Hamsik e palla che si stampa sul palo per poi tornare in campo.
Primo tempo che si chiude quindi con la Juve in vantaggio.
Hamsik migliore in campo per i partenopei vince il duello a distanza con Vidal, apparso stanco e poco incisivo. Evidentemente la stanchezza del cileno è direttamente proporzionale alla voglia di andarsene a giocare in un altro club.
Nella ripresa il Napoli appare più convinto ed Allegri sprona i suoi ad evitare la gestione di un vantaggio arrivato troppo presto per controllarlo agevolmente fino alla fine.
Dopo un paio di campanelli d'allarme ed un altro palo colpito da Higuain arriva il pareggio meritato del Napoli: La Juve sostituisce uno spento Pirlo per Pereyra. Incursione dalla sinistra di De Guzman che brucia in corsa proprio il nuovo entrato e crossa al centro. Chiellini non arriva sul pallone che invece è agile preda del falco Higuain appostato alle sue spalle che incorna per il pareggio azzurro. All'80 minuto walzer di sostituzioni: Padoin rimpiazza Lichsteiner in difesa per la Juventus mentre tra i napoletani Hamsik fa spazio a Mertens. Le due sostituzioni non modificano di una virgola l'assetto delle due squadre. Si arriva così ai supplementari e la partita, già molto bella , si anima ulteriormente. Al 1' del secondo tempo supplementare Pogbà penetra in mezzo alla difesa azzurra, tocco per Tevez che si sbarazza di netto di Koulibaly e di destro fa secco Rafael. Dopo pochi minuti Buffon compie due autentici miracoli, uno su Higuain ed un altro su un errore di Bonucci ma non ottiene il terzo miracolo essendo di esclusivo appannaggio della Santa Sede. Mischia in area ed Higuain insacca . La partita finisce e si va ai calci di rigore.
Il Vaticano concede l'indulgenza a Buffon che riesce a parare tre rigori, ma non bastano per vincere. Padoin sbaglia il rigore decisivo ed il Napoli alza la Supercoppa nonostante un SuperBuffon . E questa volta il superlativo è d'obbligo.
A Napoli si registrano i soliti caroselli tra le vie cittadine e Rafa Benitez può alzare il suo decimo trofeo personale, segno inequivocabile che poco è dovuto al caso, che comunque ha la sua rilevanza, ma moltissimo si deve alla professionalità ed al lavoro svolto.
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